massimo sgrelli

LA FORMA E' SOSTANZA - “RIDICOLO VEDERE CONTE ARRIVARE AL QUIRINALE CON IL TAXI” – PARLA MASSIMO SGRELLI, PER 15 ANNI DIRETTORE DEL CERIMONIALE DI PALAZZO CHIGI – NENNI CHE INDOSSO' CONTROVOGLIA IL FRAC: “NON PENSAVO DI DOVERMI VESTIRE DA ORCHESTRALE” - CRAXI SI PRESENTO' IN JEANS E PERTINI LO RIMANDO’ A CASA: "TI CAMBI, E POI TORNI. VESTITO COSÌ L'INCARICO IO NON TE LO DO” – E POI MARINO IN BICI, SALVINI SENZA CRAVATTA E LE TELEFONATE DI COSSIGA

Paolo Stefanato per il Giornale

 

massimo sgrelli

Vedere in tv il ministro degli Interni senza cravatta e col colletto slacciato che, al Quirinale, dà la mano al Presidente della Repubblica elegante e incravattato, non è un grande spettacolo. Ma c' è di peggio: per esempio, il Presidente della Camera, terza carica dello Stato, che assiste all' esecuzione dell' inno nazionale con la mano in tasca, come se si trovasse alla fermata dell' autobus.

 

Non si tratta soltanto di buona educazione: i comportamenti nelle istituzioni e nei confronti delle istituzioni hanno una rigida grammatica, un codice fatto di rispetto e di sottolineatura di valori che trascendono le persone singole per diventare celebrazione della storia, difesa della democrazia, orgoglio della nazione.

 

Mentre al Senato vige la regola che senza cravatta entrare non si può e gli uscieri di Palazzo Madama, nei loro vestiboli, hanno sempre pronta una cravatta in prestito per chi ne fosse sprovvisto - alla Camera è ammessa la sola giacca ed è semplicemente richiesto un abbigliamento decoroso. L' abito non è soltanto stile, è molto di più.

 

massimo sgrelli reso cavaliere da ciampi

Regole protocollari molto rigide indicano, per esempio, che cosa vada indossato negli incontri ufficiali. Per quelli di rango più elevato, al Quirinale, era richiesto il frac con papillon bianco e decorazioni di grande formato. Pietro Nenni, ministro degli Esteri nell' allora neonata Repubblica, lo indossò controvoglia: «Ho fatto la Resistenza, non pensavo di dovermi vestire da orchestrale», borbottò.

 

Oggi è richiesto lo smoking. Sandro Pertini da presidente si trovò a dover dare l' incarico di formare il governo a Bettino Craxi, il quale, avvertito all' ultimo, si presentò al Quirinale direttamente da un viaggio, così com' era, senza passare a cambiarsi. Indossava una rispettabile giacca blu sopra a un paio di jeans. Pertini lo squadrò in silenzio un paio di volte, dall' alto in basso, e poi esclamò: «Bettino, adesso vai a casa, ti cambi, e poi torni. Vestito così l' incarico io non te lo do».

 

Massimo Sgrelli è stato per 15 anni il direttore del Cerimoniale a Palazzo Chigi, e da quella posizione ha vigilato sulla corretta applicazione delle regole di protocollo da parte di politici e autorità. Ha raccolto in un libro coltissimo e ricco di curiosità il «Galateo istituzionale» (Di Felice editore), titolo accompagnato da un sommario esplicativo: «Quando la forma è sostanza: il comportamento formale nelle istituzioni e nelle aziende». Sgrelli, con altri illustri colleghi, ha fondato l' Accademia del Cerimoniale al servizio di enti pubblici e privati:

massimo sgrelli con prodi e giovanni paolo ii

 

«Vogliamo andare nelle scuole a spiegare ai ragazzi perché si devono alzare quando entra il professore». Notare la sottigliezza: non l' atto di alzarsi, ma il suo perché. L' Accademia è rivolta anche ad aziende, poiché i comportamenti attengono all' immagine, e l' immagine giusta o sbagliata può favorire o sfavorire gli affari.

 

Oggi le istituzioni rischiano di essere pervase dal populismo. Per esempio, il presidente della Camera che il primo giorno ha raggiunto Montecitorio in autobus per sembrare un cittadino dei tanti, entrato in carica ha dovuto adattarsi all' auto blu e alla scorta.

 

massimo sgrelli con giuliano amato

Non si tratta di privilegi o comodità; semplicemente, i valori di un privato sono diversi da quelli di un' autorità istituzionale, a cominciare dalla sicurezza. «Ridicolo osserva Sgrelli vedere Giuseppe Conte arrivare al Quirinale con il taxi scortato dalle auto di servizio. E ancora più ridicolo l' ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, quando si recò in visita in Vaticano in bicicletta. La gendarmeria vaticana dovette acquistare apposta due biciclette per le guardie che poi lo scortarono».

 

Il protocollo ha le sue regole ferree, di derivazione militare, a cominciare dai simboli dello Stato che ricorda Sgrelli - sono quattro: la bandiera, l' inno nazionale, il Presidente della Repubblica, il Milite Ignoto. Nelle celebrazioni ufficiali le autorità si danno appuntamento presso quest' ultimo che rappresenta il sacrificio per gli ideali della Patria e per il nostro benessere presente - e svolgono i loro rituali.

 

massimo sgrelli con giovanni paolo ii

Quando presidente e bandiera s' incontrano, si inchinano l' uno verso l' altra, reciprocamente. Le altre autorità salutano la bandiera ma non ricevono risposta, perché sono di rango inferiore. Bandiera e Presidente, in virtù della loro rappresentanza suprema, godono anche della tutela della legge penale. Ne sa qualcosa Umberto Bossi, che più volte se l' è presa con il tricolore e che all' allora presidente Napolitano ha dato del «terùn»: condannato.

 

All' Altare della Patria rendono omaggio anche i Capi di Stato e di governo stranieri in visita ufficiale. La prassi vuole che prima dell' inno di Mameli sia eseguito l' inno dell' ospite.

 

Quando si presentò il presidente della Slovacchia, da poco autonoma, la banda suonò per sbaglio l' inno sloveno.

 

Terminata l' esecuzione, l' ospite domandò incuriosito: che cos' era quest' aria orecchiabile? L' addetto militare, fulmineo, rispose: «Una marcia d' accoglienza per i Paesi amici».

 

massimo sgrelli con dalema

Sgrelli confida di andare orgoglioso principalmente di due cose, nella sua carriera: «Ho definito l' ordine delle precedenze e ho fatto introdurre la parola emerito per gli ex presidenti della Repubblica». L' ordine delle precedenze è il decreto in base al quale si dispongono le autorità nelle occasioni formali. Il testo in vigore risaliva al 1950, redatto da Giulio Andreotti per il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. «Allora Andreotti si attirò un sacco di malumori, perché nessuno vuol essere preceduto da un altro: e la stessa sorte toccò a me, nel 2006.

 

massimo sgrelli con berlusconi

Fu un minuzioso lavoro d' incastro, ma è sempre impossibile accontentare tutti». E ricorda gli strilli di un ministro come Giovanni Spadolini, irascibile e vanitoso, quando a una cerimonia si vide precedere da un cardinale. «Non fu facile spiegargli che la regola era contenuta nei Patti Lateranensi».

 

La parola emerito ha una piccola storia. «Francesco Cossiga, non più presidente ma sempre mattiniero, mi telefonava spessissimo a ore antelucane insistendo per non essere chiamato ex; diceva che gli dava l' idea del cibo scaduto e mi sollecitava una soluzione. Pensai a lungo e poi gli proposi l' appellativo emerito, che gli piacque.

 

Per rispetto istituzionale mi recai anche dagli altri due presidenti non più in carica. Oscar Luigi Scalfaro apparve del tutto soddisfatto, ma Giovanni Leone assolutamente no: da napoletano sosteneva che emerito precedeva delle parolacce, emerito cretino, emerito imbroglione... Non se ne fece nulla.

 

Riproposi, alla francese, la parola anziano, che Cossiga bocciò subito. Sa come finì? Morì Leone, la parola emerito fu subito adottata e io mi liberai delle telefonate di Cossiga...».

massimo sgrelli con berlusconi

Paolo Stefanato

 

MATTARELLA E CONTEsalvini mattarellail galateo istituzionale massimo sgrelli

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…