emmanuel macron jean luc melenchon

LA FRANCIA È IN UN VICOLO CIECO, PRIGIONIERA DELLO SCONTRO TRA MACRON E MELENCHON – IL "LIDER MAXIMO" DELLA GAUCHE OFFRE AGLI ALLEATI DEL NUOVO FRONTE POPOLARE L’APPOGGIO ESTERNO PUR DI MANDARLI AL GOVERNO, MA IL TOY BOY DELL’ELISEO SMONTA LE SPERANZA DELLE SINISTRE UNITE: UN LORO GOVERNO AVREBBE OLTRE 350 DEPUTATI CONTRARI, E NON POTREBBE FUNZIONARE” – L’OBIETTIVO DI MACRON È QUELLO DI SPACCARE LA GAUCHE, TAGLIANDO FUORI MELENCHON, PER ARRIVARE A UN ESECUTIVO DI CENTRO-SINISTRA - OGGI NUOVO ROUND DI CONSULTAZIONI...

Alessandra Coppola per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

EMMANUEL MACRON OLIMPIADI PARIGI

Attenzione a Mélenchon, «a un tavolo di poker sarebbe un avversario temibile», scrive Le Monde. Il presidente Emmanuel Macron credeva di averlo disinnescato avviando le consultazioni per il nuovo governo venerdì; i centristi che giuravano mai un voto di fiducia a ministri della France Insoumise.

 

E allora il líder máximo che fa? A sorpresa nel weekend si sfila, offrendo agli alleati del Nuovo Fronte Popolare un appoggio esterno pur di mandarli a Matignon («consentendo loro di mettere in pratica il programma che abbiamo stilato»).

 

Attenzione però anche a Macron, che in questa partita fa a gara di colpi di scena e, concluso il giro dei colloqui ieri con i gollisti di Ciotti e la destra estrema del Rassemblement National di Marine Le Pen, fa partire in serata un comunicato dall’Eliseo che smonta le speranze delle sinistre unite: «Un loro governo avrebbe oltre 350 deputati contrari, e non potrebbe funzionare».

macron melenchon

 

La giostra allora riparte oggi, con nuovi colloqui, sui quali il presidente dà un’indicazione precisa: (...) Macron punta a spaccare il Nuovo Fronte Popolare, separando gli alleati dalla France Insoumise e orientando la coalizione verso il centro-sinistra. E rimandando ancora una volta la palla (con l’accusa di stallo) ai partiti.

 

COLPO DI MANO DI MACRON

Luana De Micco per “il Fatto quotidiano” - Estratti

 

Emmanuel Macron ha messo il suo veto definitivo a un governo del Nuovo fronte popolare, l’alleanza delle sinistre arrivata in testa, anche se senza maggioranza assoluta, alle Legislative anticipate di luglio in Francia, “per non compromettere la stabilità istituzionale”. Boccia dunque la candidatura a premier di Lucie Castets, economista di 37 anni, difesa dalla sinistra.

 

emmanuel macron voto per le elezioni legislative

(...)

Una seconda fase di consultazioni è aperta oggi stesso. Il comunicato dell’Eliseo “è una vergogna”, ha reagito l’ecologista Marine Tondelier. Il Nfp ha annunciato che non parteciperà alle nuove consultazioni e La France Insoumise ha confermato che presenterà in Assemblea una mozione di destituzione di Macron, in nome dell’articolo 68 della Costituzione, per “abuso di potere”.

 

jean luc melenchon emmanuel macron

Già Jean-Luc Mélenchon, il leader Lfi, aveva denunciato “la deriva autocratica” del presidente, che “rifiuta di tenere conto del risultato delle elezioni”. Il comunista Fabien Roussel ha lanciato un appello alla “mobilitazione popolare”. Nei giorni scorsi, il blocco centrista e tutta la destra, anche estrema, hanno minacciato di votare la sfiducia a qualunque governo che avrebbe presentato dei ministri Lfi.

 

emmanuel macron gioca con un gruppo di maschioni in vacanza

Mélenchon ha proposto di nominare un governo Castets, lasciando fuori il suo partito dalle funzioni ministeriali, superando le obiezioni. Ma il premier dimissionario Gabriel Attal lo ha accusato di “voler imporsi con la forza”. E il centrista François Bayrou ha giudicato “pericoloso” il programma del Nfp, che propone come prima misura l’abrogazione della riforma delle pensioni.

 

MACRON ESCLUDE UN GOVERNO DI SINISTRA, FRANCIA NEL CAOS

Tullio Giannotti per ansa.it

 

(…) Per Mélenchon, la situazione creata da Macron è "di eccezionale gravità". Macron ha suggellato il fallimento annunciando "un nuovo round di consultazioni" con i rappresentanti dei partiti e alcune "personalità" per la giornata di domani.

 

Nel mirino dell'Eliseo ci sono le mosse del Nuovo Fronte Popolare, vincitore delle elezioni legislative del 30 giugno e 7 luglio con 193 seggi in Assemblée Nationale, ma molto lontano dalla maggioranza assoluta di 289. Macron esclude dalle nuove consultazioni le estreme: France Insoumise di Mélenchon, Rassemblement National di Marine Le Pen e i suoi alleati di Eric Ciotti. Fonti vicine al presidente indicano che per il capo dell'Eliseo sono loro i "responsabili dello stallo" attuale.

lucie castets 2

 

 A poco meno di due mesi dal risultato delle elezioni, il Paese resta in una situazione inedita nella Quinta repubblica, senza un governo e con posizioni dei partiti ormai cristallizzate. Mélenchon aveva proposto di ritirare i candidati premier e ministri del proprio partito, il più radicale della coalizione, per facilitare un esecutivo guidato da Lucie Castets. Quest'ultima, alta funzionaria responsabile delle finanze del Comune di Parigi, era stata stata il primo nome espresso unitariamente dai 4 partiti che compongono il Fronte Popolare.

 

La proposta, a poche ore dall'inaugurazione delle Olimpiadi il 26 luglio, era stata respinta. Venerdì, Macron sembrava non volerne più escludere la candidatura a premier, ma nel pomeriggio i Républicains e i rappresentanti stessi del suo partito, Renaissance, lo avevano frenato: no alla nomina di un premier espresso dalla sinistra.

 

emmanuel macron gioca con un gruppo di maschioni in vacanza 1

A quel punto, Mélenchon aveva proposto di rimanere fuori dal governo con Lfi pur di far passare la Castets, ma il rifiuto delle opposizioni non è cambiato: prima Marine Le Pen, poi anche Gabriel Attal, premier dimissionario ancora in carica per gli affari correnti e nel frattempo nominato capo del partito macroniano Renaissance, hanno respinto il tentativo della gauche. "Pur pronti a compromessi - ha scritto Attal - continuiamo ad opporci con tutte le forze all'applicazione unilaterale del progetto unico di Lfi e del Nfp". Per un governo del genere, guidato da Lucie Castets, "la sfiducia sarebbe inevitabile", ha garantito il premier, bollando la mossa di Mélenchon come "un simulacro di apertura".

 

lucie castets 3

A questo punto, Macron ha virato sulla strategia di dividere il Fronte Popolare, puntando sulla "gauche republicaine": socialisti e in particolare Raphael Glucksmann, comunisti ed ecologisti, lasciando fuori Mélenchon. "I centristi, Epr (macroniani), Horizons (Edouard Philippe) e i radicali hanno disegnato strade di coalizione e di lavoro comune possibili fra diverse sensibilità politiche - ha sentenziato stasera il presidente della Repubblica -. Questi gruppi si sono mostrati aperti a sostenere un governo guidato da una personalità non uscita dai propri ranghi. Il Partito socialista, gli ecologisti e i comunisti non hanno finora proposto strade per cooperare con le altre forze politiche. Ormai tocca a loro farlo". (…)

ULTIMO FANGO A PARIGI - MEME BY EMILIANO CARLI lucie castets 4Raphael Glucksmann 49Raphael Glucksmann 49Raphael Glucksmann 45lucie castets 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…