mario draghi guido crosetto giorgia meloni

FRATELLI DI DRAGHI – IERI, IN CONFERENZA STAMPA, “MARIOPIO” HA LANCIATO UN ASSIST A GIORGIA MELONI, RISPONDENDO A UNA DOMANDA SULLA NECESSITÀ DI UN “PATTO TRA AVVERSARI”, INVOCATO DA GUIDO CROSETTO. IL PREMIER HA RISPOSTO SENZA GIRARCI INTORNO: PER AFFRONTARE L'AUTUNNO CALDO SERVIRÀ “COESIONE SOCIALE E, COME HA DETTO CROSETTO, COESIONE POLITICA, IN UN CLIMA DI CONSAPEVOLEZZA DELLE DIFFICOLTÀ CHE GLI ITALIANI INCONTRERANNO ALLA FINE DELL'ANNO…”

 

Adalberto Signore per “il Giornale”

 

mario draghi 4

Non parlava in pubblico da esattamente 15 giorni, da quando in Senato - dopo il suo intervento e la sua replica - si è consumato lo strappo con M5s, Lega e Forza Italia che ha portato alla fine del governo. Ieri, però, Mario Draghi ha scelto di tornare sulla scena.

 

Con tanto di conferenza stampa serale, dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto Aiuti bis. Per mettere la faccia sul provvedimento, certo. Ma anche per rivendicare i risultati fin qui ottenuti e confermare che resterà alla guida di Palazzo Chigi fino all'ultimo giorno. Nessun disimpegno, insomma.

 

roberto garofoli mario draghi daniele franco roberto cingolani

Anzi, il fatto che il governo sia in carica solo per gli affari correnti, ci tiene a dire, «non ha ridimensionato» la sua azione, perché «non ci sono misure che non sono state prese». Quello che c'era da fare, è il senso delle sue parole, lo abbiamo comunque fatto.

 

L'ex Bce snocciola numeri, sottolinea la crescita del Pil (mai così alta «negli ultimi venti anni») e dell'occupazione («400mila posti in più rispetto al 2021»). E tanto tiene ai dettagli che non perde occasione per dare la parola al ministro dell'Economia Daniele Franco, al suo fianco - insieme al titolare della Transizione ecologica Roberto Cingolani e al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli - per chiosare e spiegare i risultati ottenuti.

 

comizio di giorgia meloni dopo il voto al senato su draghi 3

Ma Draghi va oltre. E, sopratutto, lascia intendere di essere ancora in campo. Oggi sicuramente. Ma chissà che non possa farlo anche dopo il voto. Due volte, in conferenza stampa, gli chiedono se esclude una sua permanenza a Palazzo Chigi nel caso il risultato delle urne non dovesse incoronare un vincitore. L'ex Bce si limita a dire di aver «già risposto tante volte a questa domanda», ma si guarda bene dal dire «no».

 

Certo, in più d'una occasione ci tiene a sottolineare che non sta a lui «stabilire le priorità del prossimo governo». Ma non si tira indietro quando gli viene fatto presente che molti partiti invocano la cosiddetta «agenda Draghi».

mario draghi daniele franco

Anzi, la rivendica. «L'agenda Draghi è fatta di due cose», spiega. La prima sono «le risposte pronte alle priorità» che si presentano, dall'emergenza Covid al Pnrr. La seconda è la «credibilità internazionale». Un punto su cui torna più volte. Perché la percezione all'estero è «importantissima per la crescita interna» e «per poter fare tutte le riforme senza vincoli». Non dice che la credibilità internazionale dell'Italia in quest' ultimo anno e mezzo è tutta ed esclusivamente merito suo, ma sarebbe davvero stato superfluo, perché persino i più decisi oppositori di Draghi (da Giuseppe Conte a Matteo Salvini) sul punto non hanno mai fatto obiezioni. Nemmeno Giorgia Meloni, che pure è stata l'unica a non entrare nel governo, ha mai avuto dubbi in proposito. Anzi.

 

guido crosetto giorgia meloni atreju

Draghi, dunque, resta in campo. Non mette nero su bianco la sua disponibilità, come fece lo scorso dicembre definendosi un «nonno al servizio delle istituzioni» in piena corsa per il Quirinale. Ma lo lascia intendere.

 

Con tanto di assist a Fratelli d'Italia, visto che avrebbe potuto facilmente svicolare alla domanda sulla necessità di un «patto tra avversari per il bene dell'Italia» invocato da Guido Crosetto in un'intervista al Corriere della Sera. Invece no. Draghi risponde senza girarci intorno: per affrontare l'autunno caldo servirà «coesione sociale e, come ha detto Crosetto, coesione politica», in un «clima di consapevolezza delle difficoltà che gli italiani incontreranno alla fine dell'anno».

 

mario draghi daniele franco 4

E senza dimenticare il decisivo snodo della credibilità internazionale. Anche per questo, Draghi ha deciso di partecipare in presenza all'assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a New York a fine settembre. Il premier sarà a Manhattan dal 19 al 21 settembre. E solo quattro giorni dopo l'Italia andrà alle urne. L'intenzione dell'ex numero uno della Bce, d'altra parte, è quella di rassicurare gli interlocutori internazionali - e la comunità finanziaria - in vista di un passaggio elettorale che all'estero nessuno si attendeva. Insomma, tutto fuorché disimpegno. E poi, dopo le elezioni, si vedrà.

mario draghi roberto cingolanimario draghi 1

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…