toti carfagna

FUGA DA FORZA ITALIA - TOTI E CARFAGNA PREPARANO IL LORO GRUPPO. MA PRIMA DEVONO CONTARSI, PER QUESTO IERI SI SONO RIUNITI A ROMA CON 15 PARLAMENTARI, TRA CUI ROMANI, QUAGLIARIELLO E CANGINI, CON OSVALDO NAPOLI COORDINATORE - L'OBIETTIVO E' STACCARSI DAL FRONTE SOVRANISTA ED ESSERE PRONTI A FARE DA STAMPELLA AL GOVERNO. GIANNI LETTA COME SEMPRE GIOCA SU TUTTI I TAVOLI PRONTO A TUTTE LE EVENIENZE

DAGONEWS - Toti e Carfagna prima di chiudere la loro operazione devono capire quante adesioni raccolgono. I due, con il coordinamento di Osvaldo Napoli, sono pronti a mollare Forza Italia anche in protesta con le due reggenti Gelmini e Bernini. Gianni Letta, che sostiene l'operazione-Carfagna da mesi, si muove come sempre su due piani: un po' con quelli che vogliono fare la stampella del governo Conte e un po' con quelli che non vogliono mollare la coalizione di centrodestra.

toti carfagna

 

Il ragionamento di A-Mara e dell'orsacchiottone ligure, che fino a dieci minuti fa (fino alla rielezione) era una specie di salviniano infiltrato, è che se bisogna entrare al governo serve un nuovo soggetto che sia controllato da loro e si allinei a un convinto europeismo anti-sovranista. Per occupare quel solito e mitologico centro che ormai non attira più i voti di una volta…

 

 

Carlo Tarallo per Dagospia

 

Osvaldo Napoli

Metti una sera a cena, ieri, sulla terrazza dell’Hotel Valadier di Roma: menù a base di antipasto di salmone, pennette al pomodoro, torta al cioccolato e un nuovo partito. Ai fornelli, politicamente parlando, la “strana coppia” composta da Giovanni Toti e Mara Carfagna. Il presidente della Liguria e la vicepresidente della Camera, nell’estate del 209, furono protagonisti di una breve diarchia: Silvio Berlusconi li nominò coordinatori di Forza Italia per tentare di placare la ribellione contro il “cerchio tragico” capitanato da Licia Ronzulli e Antonio Tajani, ma prima Toti e poi la Carfagna capirono che in realtà non avrebbero avuto il potere neanche di cambiare il colore delle poltroncine della sede del partito, e mollarono tutto.

 

Toti da Fi è uscito, ha fondato “Cambiamo!” e ha stravinto le regionali; la Carfagna ha resistito, sperando in un rinnovamento di Forza Italia, ha fondato l’associazione “Voce Libera”, e ora si è convinta a fare il grande passo.

 

Mara e Giovanni fondano dunque un partito centrista: avrà strutture territoriali, una organizzazione su tutto il territorio, e si presenterà già alle prossime amministrative. Il progetto è quello di dare rappresentanza all’elettorato di centrodestra che non vuole morire leghista, e tantomeno è attratto dal soave tono di voce di Giorgia Meloni. Alle prossime politiche, se la legge elettorale sarà proporzionale, si punta al 5% senza dare assolutamente per scontata la premiership di Matteo Salvini. Fino ad allora, nessun sostegno al governo, ma opposizione responsabile e ancoraggio nel centrodestra e soprattutto nel Ppe.

 

toti carfagna

Dato per scontato che Fi è ormai in fase di liquidazione, Giovanni e Mara ieri sera hanno riunito alcuni dei parlamentari che aderiranno al nuovo partito e hanno dato il via all’operazione.  Tra i commensali, Andrea Cangini, Paolo Romani, Gigi Casciello,Paolo Russo, Gaetano Quagliariello, Alessandro Sorte, Daniela Ruffino, Stefano Benigni. I numeri per formare un gruppo autonomo alla Camera e al Senato ci sono. Il nome del nuovo movimento? Si ispirerà al Partito Popolare Europeo. Il discorso di apertura lo ha tenuto Toti, quello di chiusura è toccato alla Carfagna.

 

 

 

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

quagliariello romani

Metti un sera a cena con una quindicina di parlamentari, per metà fedelissimi di Giovanni Toti e per metà di Mara Carfagna. Aggiungi un voto regionale dal quale il governatore della Liguria è uscito trionfante e uno in agenda per le Amministrative nella prossima primavera in città come Roma, Napoli, Milano. Concludi con la grande paura che serpeggia in Forza Italia dove in tantissimi temono la non rielezione, pensando che Silvio Berlusconi non abbia la voglia o la forza di rilanciare il partito.

 

Il risultato? Da ieri sera, il progetto di una formazione centrista - una Costituente aperta a chi tra i tanti partitini o delusi del popolo dei moderati voglia costruire la terza gamba del centrodestra - è più concreto. Ne hanno discusso, all'Hotel Valadier di Roma, Toti e Carfagna dopo incontri vis-à-vis nella settimana scorsa. Hanno deciso di radunare un gruppo di parlamentari «per ora ristretto, per rispettare le norme anti-Covid», ma che potrebbe crescere in fretta.

 

Da una parte deputati e senatori di Cambiamo (il movimento di Toti) come Romani e Quagliariello, dall'altra azzurri come Russo, Napoli, Ruffino, Berruti, Cangini. I due leader di quello che potrebbe diventare presto un partito, o comunque un movimento pronto a presentarsi alle Amministrative, non annunciano passi imminenti: «Non stiamo uscendo da FI, ma lavoriamo a un progetto di rilancio dell'area moderata perché non è più possibile perdere tempo», dice Carfagna.

 

«È un passo verso la strada che ho indicato da tempo - ribadisce Toti -, costruire una nuova casa per i moderati, in vista di una federazione con gli altri partiti del centrodestra». Nessun annuncio ancora, insomma, ma la volontà ormai chiara - anche da parte della Carfagna - di muoversi dopo che Berlusconi ha deciso di interrompere l'esperimento appena abbozzato un anno fa di un coordinamento di FI a due, guidato proprio da Toti e dalla vicepresidente della Camera, che a fine mese diventerà mamma. Il varo del progetto, se tutto andrà per il verso giusto, è previsto per la fine dell'anno.

 

giovanni toti in tuta con berlusconi

Il tutto sotto l'occhio ostile dei vertici azzurri secondo i quali «Toti e Carfagna non andranno lontano: se c'è gente che vuole lasciare FI non lo farà per andare con loro, ma per Salvini, Meloni o magari per un "papa straniero"». Ma la tensione è ormai altissima e dopo tanti tentennamenti stavolta l'addio di un pezzo di FI guidato dalla Carfagna e la nascita di una nuova formazione, sembrano davvero vicini. Con uno sguardo verso altri mondi - una candidatura di Carlo Calenda a sindaco di Roma è ipotesi definita «interessante» - e un'incognita: a Berlusconi interessa provare a tirar fuori un coniglio dal cilindro per spiazzare tutti?

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….