salvini giorgetti

FUORI I SECONDI: SALVINI VS GIORGETTI! - DAGOREPORT: AL CONSIGLIO FEDERALE, CONVOCATO PER DOMANI DAL "CAPITONE", NON CI SARANNO SCAZZOTTATE ALLA BUD SPENCER: NESSUNO OSERÀ ESPRIMERSI APERTAMENTE CONTRO IL TRUCE - CI SARÀ UNA CONTA INTERNA PER FAR USCIR FUORI CHI APPOGGIA IL "POSIZIONAMENTO" DESTRORSO DI SALVINI (DA ORBAN A BOLSONARO) - L'AREA GIORGETTI-GOVERNATORI FARA' ARRIVARE UN MESSAGGIO A FAVORE DEI VACCINI E DEL GREEN PASS, UN IMPLICITO APPOGGIO AL GOVERNO DRAGHI E ALL'UE. PERCHÉ IL NORD DELLA LEGA, IMPRENDITORI E PARTITE IVA, NON VUOLE RISCHIARE DI DOVER FERMARE LE ATTIVITA' (IN VENETO I CONTAGI AUMENTANO…)

DAGOREPORT

giancarlo giorgetti e matteo salvini 1

Giorgetti è un maestro nel parlare "a boomerang": le sue parole finiscono per avere il senso opposto a quello sperato.

 

La dichiarazione a favore di Draghi al Colle ("Potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale") - consegnata a Bruno Vespa per il suo nuovo libro - che voleva essere una sviolinata d'amore per Mariopio, un modo per sottolineare quando indispensabile sia l'ex Bce per l'Italia, è apparsa a tutti come un desiderio malcelato di allontanare Draghi da palazzo Chigi (magari per prenderne il posto).

 

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

Invece le parole su Salvini ("Matteo è abituato a essere un campione d'incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar. È difficile mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep. E non so che cosa abbia deciso…") - una sorta di "sono con lui ma non mi ascolta" - puntavano a un altro scopo.

 

Uno stratagemma per Giorgetti per far uscir fuori chi nella Lega segue la linea destrorsa e anti-europeista di Salvini, che va da Orban a Bolsonaro, compresa la folle idea di far convergere, non si sa come, i maldestri conservatori europeisti guidati dalla Meloni nel Partito Popolare Europeo.

jair bolsonaro con matteo salvini a pistoia

 

Al Consiglio federale, convocato da Salvini per domani, non ci saranno scazzottate alla Bud Spencer: nessuno oserà esprimersi apertamente contro la leadership del segretario. Ci sarà una conta interna, facendo chiarezza sul "posizionamento" dei maggiorenti. Di sicuro i vertici leghisti capitanati dai governatori draghiani Zaia-Fedriga-Fontana faranno arrivare a Salvini un messaggio "di sponda": si esprimeranno a favore dei vaccini e del green pass.

 

Un implicito appoggio al governo Draghi e all'Unione europea. Anche perché la base elettorale della Lega in Veneto, fatta di piccoli imprenditori e partite iva, assiste a una nuova impennata dei contagi. I 781 casi in 24 ore, uniti all'aumento di ricoveri, rischiano di spedire la regione di Zaia in zona gialla. Con tutti i contraccolpi sull'economia che già conosciamo. Ecco perché il pizzino al "Truce" sarà: basta no vax, sì green pass, fateci lavorare. Nessuno vuole bloccare le fabbrichette o rallentare sugli affari.

jair bolsonaro con matteo salvini a pistoia 1

 

Ps: chissà se qualcuno avrà l'ardire di rinfacciare a Salvini le lodi a Jair Bolsonaro in visita a Pistoia, dove si trova il sacrario dedicato ai 465 soldati della Forza di spedizione brasiliana caduti in Italia nella Seconda guerra mondiale. C'era solo lui ad allisciare il pelo simil-tinto del presidente brasiliano. S'è dato alla macchia anche il sindaco della città, Alessandro Tomasi di Fratelli d'Italia. Della serie: perché è dovuto andarci lui, aizzando altre polemiche e attirandosi nuove critiche?

 

SALVINI NON PORGE PIÙ L’ALTRA GUANCIA. DOPPIO COLPO A GIORGETTI

Federica Fantozzi per www.huffingtonpost.it

 

giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

Stufo di incassare, Salvini lancia il guanto di sfida a Giorgetti. Anzi, ne lancia addirittura due. Uno interno: non proprio il congresso, ma una “grande assemblea programmatica” entro dicembre a cui parteciperanno parlamentari, governatori e sindaci, eurodeputati, e ovviamente la delegazione di governo.

 

E uno europeo: una video-conferenza con il premier ungherese Orban e quello polacco Morawiecki per accelerare sul gruppo unico sovranista.

 

E’ la doppia mossa con cui il Capitano punta a blindare leadership e linea, stanando gli avversari interni e sottraendosi al “picconamento continuo” del suo capo- delegazione governativa.

 

Replicando alle sue accuse di tenere una posizione “incompiuta” a Strasburgo: altro che Ppe, avanti tutta in direzione opposta. E la resa dei conti comincia subito: la proposta dell’assemblea sara lanciata nel consiglio federale - l’organo delle decisioni importanti – convocato a sorpresa per domani pomeriggio a Roma (con i governatori in videocollegamento) e dove potrebbe gia essere chiesto un voto. Un’offensiva che ha un destinatario chiaro.

 

matteo salvini e giancarlo giorgetti 5

Tanto che si diffonde la voce che il ministro potrebbe decidere di non partecipare al “federale” (ma dal suo entourage smentiscono). Fatto sta che dopo le anticipazioni del libro di Bruno Vespa, Salvini e piu che arrabbiato: esasperato, allibito, furibondo, sono gli aggettivi con cui lo descrivono gli uomini a lui piu vicini. “Non si puo andare avanti con questo picconamento continuo. Giancarlo deve dirci che cosa vuole da noi e che cosa vuole fare lui...”.

 

Nelle file leghiste l’esegesi del pensiero giorgettiano e il tema del momento. Il leader non ha risposto in chiaro alle bordate, salvo la rivendicazione della collocazione in Europa, ma si prepara a “raddrizzare” la rotta. Gli sono ormai chiari i termini di uno scontro che rischia di logorarne la leadership (quantomeno il sogno di premiership, velatamente messo in dubbio con l’evocazione dell’”attore non protagonista” e della difficolta di mettere Bud Spencer e Meryl Streep nello stesso film).

matteo salvini e giancarlo giorgetti 4

 

Ma anche di ingarbugliare i rapporti con gli alleati, visto che Berlusconi non ha apprezzato il nuovo pressing per Draghi al Quirinale. Salvini su questo fronte tace, e prudente, vuole capire quali saranno le mosse reali del premier. Il nome ufficiale in corsa resta quello del Cavaliere “se alla fine decidera di candidarsi”.

 

Su tutto il resto, però, gli argini sono prossimi alla rottura. D’altra parte, il “controcanto quotidiano” ha irritato i salviniani. Che non credono alla versione delle parole “estrapolate” e dell’intervistato “spiazzato”.

 

Ricordano che e la terza volta che succede, citano Agatha Christie: “Un indizio e un indizio, due una coincidenza, tre fanno una prova”. Lo stesso Salvini e stato preso in contropiede: i rapporti con il suo numero due non sono idilliaci da tempo, ma il “chiarimento” negli uffici del Senato (con Fedriga nel ruolo di paciere) dopo lo strappo con Draghi sulla delega fiscale, sembrava aver sancito una tregua armata tra le due “sensibilita”. E invece, meno di un mese dopo, si ritrovano daccapo.

matteo salvini e giancarlo giorgetti 2

 

Al Capitano non va giu l’atteggiamento di Giorgetti: la Lega ha abbandonato l’alleanza con i Cinquestelle, poi ha sostenuto il governo Draghi – e il succo dello sfogo con i fedelissimi - cosa altro dovrebbe fare? Basta con gli esami del sangue. Tanto piu – e la coda velenosa – che l’attuale inquilino del Mise era sottosegretario alla presidenza del consiglio del primo governo Conte, quando al Viminale c’era Salvini e “il programma era assai meno europeista di questo”.

 

Giorgetti non si scompone piu di tanto: quelle cose, ripete a chi lo interroga, le dice da sempre, anche se ci sono state “forzature”. Si tratta di andare fino in fondo su una strada gia imboccata. La domanda che si fa il ministro e speculare: ma cosa vuole fare “Matteo” da grande?

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...