FUZIO PRONTO A DIMETTERSI - OGGI IL PROCURATORE GENERALE DI CASSAZIONE INCONTRERÀ MATTARELLA, INTENDE RIPETERE QUANTO SCRITTO NELLA LETTERA AI COLLEGHI: ''MI SONO SEMPRE COMPORTATO CORRETTAMENTE, L'INCONTRO CON PALAMARA È AVVENUTO A SORPRESA. NON GLI HO SVELATO NULLA PERCHÉ LUI SAPEVA GIÀ TUTTO'' - MA L'ANM E LA SUA STESSA CORRENTE LO HANNO INVITATO A DIMETTERSI, E DAL COLLE APPARE DIFFICILE IL VIA LIBERA A RESTARE

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Maria Elena Vincenzi e Liana Milella per ''la Repubblica''

RICCARDO FUZIO SERGIO MATTARELLA RICCARDO FUZIO SERGIO MATTARELLA

 

Incontra in gran segreto il Guardasigilli Bonafede. Scrive e invia una lettera ai suoi 60 sostituti. Chiede e ottiene un incontro con il presidente della Repubblica e del Csm Mattarella. Pronto a ripetere quanto ha inserito nella lettera ai colleghi: «Mi sono sempre comportato correttamente». E ancora: «Rimango al mio posto per le funzioni e per l’ufficio che rappresento». E poi: «L’incontro con Palamara è avvenuto a sorpresa. Non gli ho svelato nulla perché lui sapeva già tutto».

riccardo fuzio 1 riccardo fuzio 1

 

Un’autodifesa che però non dovrebbe salvarlo dalle dimissioni, poiché i suoi colleghi — l’Associazione nazionale magistrati, la sua stessa corrente Unità per la Costituzione — lo hanno scaricato invitandolo in modo pressante a farsi da parte lasciando il prestigioso incarico di numero tre della magistratura. È una giornata convulsa quella di Riccardo Fuzio, procuratore generale della Cassazione, 69 anni. Ore scandite dalla strategia della sopravvivenza all’onda destabilizzante per la sua carriera di primo magistrato della pubblica accusa che arriva dai dossier di Perugia. Fuzio, toga di Unicost, si gioca tre carte, il Quirinale, Bonafede, i colleghi.

 

Dal Colle vorrebbe una via libera a restare al suo posto che appare però assai difficile. Ieri dalle stanze di Mattarella non è trapelato un fiato, ma difficilmente il capo dello Stato potrebbe coprire Fuzio. Nei suoi discorsi alle toghe, il presidente ha sempre ricordato che un magistrato deve essere e apparire imparziale, anche nei suoi comportamenti e frequentazioni. E Fuzio, nel colloquio con Palamara, va oltre questi parametri. La sua permanenza ai vertici della Cassazione creerebbe solo imbarazzo. Soprattutto quando, tra 48 ore, sarà l’Anm a inviare il suo caso di fronte ai probiviri.

riccardo fuzio 2 riccardo fuzio 2

 

Ma ieri Fuzio ha cercato in ogni modo di smarcarsi. Nell’incontro con Bonafede — nel pomeriggio — ha spiegato perché non ritiene di aver compiuto alcun illecito disciplinare. Incontro singolare: da una parte il ministro, titolare dell’azione disciplinare, che fino a ieri aveva in Fuzio il suo interfaccia, dall’altra lo stesso Fuzio oggetto di un’indagine del Guardasigilli che lo vedrebbe in stato di accusa.

 

Ma Fuzio si ritiene innocente. Sostiene che dalle intercettazioni, se lette nel loro insieme, non emergerebbe, ovviamente a suo dire, una sua colpevolezza nell’incontro con il pm Palamara, suo compagno di corrente ed ex componente del Csm. I due si sarebbero visti casualmente, per strada. E Fuzio non avrebbe fatto rivelazioni di cui già lo stesso Palamara non fosse stato messo al corrente. L’ultima parola sul suo destino spetta oggi a Mattarella. E potrebbe essere un invito a non arrecare danni alla magistratura.

luca palamara luca palamara SERGIO MATTARELLA DAVID ERMINI SERGIO MATTARELLA DAVID ERMINI

 

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