franco gabrielli

GABRIELLI HA SGANCIATO UNA BOMBA: CI SONO I SERVIZI SEGRETI DEVIATI CHE SI MUOVONO AL SOLDO DI 007 STRANIERI DIETRO LE INTERCETTAZIONI SULLE OMBRE RUSSE - SÌ È SCATENATO L’INFERNO NELL’INTELLIGENCE ITALIANA: IL TIMORE CHE DIETRO UN QUALSIASI AGENTE SI NASCONDA UNA SPIA CHE SI MUOVE PER SOLDI, INTERESSE POLITICO O AMICIZIA HA GENERATO UN CORTOCIRCUITO NEI RAPPORTI CON LE ALTRE AGENZIE DI SICUREZZA DEI PAESI “ALLEATI”, TANTO CHE SIAMO ARRIVATI AL PUNTO CHE GLI ALTRI 007 NON SI FIDANO PIÙ DEGLI ITALIANI - È OPPORTUNO CHE IL SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA AI SERVIZI GIRI PER L’ITALIA PROPAGANDANDO IL SUO LIBRO E ANNUNCI LA CACCIATA DI AGENTI INFEDELI?

Rita Cavallaro per “L’Identità”

 

franco gabrielli 11

Ci sono i servizi segreti deviati dietro le intercettazioni sulle ombre russe. L’intelligence italiana è scossa dalla caccia agli agenti infedeli. Sì è scatenato l’inferno nell’intelligence italiana, scossa dalla caccia agli infedeli e minata nell’affidabilità degli 007. Il timore che dietro un qualsiasi agente si nasconda una spia che si muove per soldi, interesse politico o amicizia ha generato un cortocircuito nei rapporti con le altre agenzie di sicurezza dei paesi “alleati”.

 

i putiniani d'italia corriere della sera 5 giugno 2022

Il risultato è che l’immagine dei servizi segreti nostrani è stata così tanto macchiata dalla macchina del fango da essere arrivati alle porte sbattute in faccia, alla frattura diplomatica con le agenzie straniere e all’immediata interruzione dello scambio di informazioni tra le spie internazionali e i nostri agenti. Una situazione di isolamento resa critica dal momento storico italiano, con una guerra alle porte e lo spettro di un autunno caldo sul fronte sociale ma freddo per la crisi del gas.

 

FRANCO GABRIELLI MARIO DRAGHI

Una mancanza di controllo che le alte sfere cercano di tenere celata, ma che è venuta fuori in tutta la sua drammaticità, svelata, senza volerlo, dallo stesso sottosegretario con delega ai Servizi Franco Gabrielli, così concentrato sulla propaganda del suo libro da non essersi reso conto di quanto le sue parole per smentire le ombre russe siano diventate una conferma di aspetti più gravi.

 

Per minimizzare un problema inesistente, ovvero la mano di Putin sulla caduta dell’Esecutivo Draghi, Gabrielli ha sganciato una bomba: l’esistenza di servizi deviati che si muovono al soldo di 007 stranieri. A confermare la circostanza le dichiarazioni del direttore de La Stampa, Massimo Giannini, il quale, a seguito della smentita, si è visto costretto a pubblicare le intercettazioni, che seguono la divulgazione delle liste dei putiniani.

MASSIMO GIANNINI

 

Già con la pubblicazione di quei nomi sul Corriere, lo stesso capo degli 007 aveva annunciato la missione di scovare la manina che aveva consegnato quella lista e, dietro questo pretesto, ha dato vita a epurazioni “scientifiche” che hanno portato alla cacciata da Aisi, Aise e Dis di agenti sgraditi.

 

L ARTICOLO DI IACOBONI SULLE OMBRE RUSSE NELLA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI

Poco importa se Gabrielli, l’uomo che nella realtà non controlla i Servizi, in questi mesi non sia riuscito a portare a termine la sua mission. In mancanza del responsabile le epurazioni erano partite all’insegna di una guerra senza quartiere, come vi avevamo annunciato un mese fa proprio su L’Identità, e oggi la ricerca degli infedeli si è acutizzata all’insegna dell’individuazione di quei pezzi deviati a cui Gabrielli, in modo criptico, fa riferimento durante la presentazione del suo libro a Vieste.

 

 “Per quello che è a conoscenza dei servizi italiani, attività volte a favorire la caduta del governo Draghi da parte di queste interlocuzioni non ci sono state”, ha sottolineato. “La mia presa di posizione è un intervento volto soprattutto a tutelare il sistema dell’intelligence del nostro Paese. Se il tema è far chiarire al senatore Salvini quali sono le sue posizioni nei confronti della Federazione Russa, non serve evocare cose di questo genere. È una complicazione e rischia anche di spostare il problema”, ha detto. “Tutelare il sistema dell’intelligence”, “evocare cose di questo genere” e “complicazione” sono le parole chiave che, abbinate ai concetti successivi, rendono evidente la faccenda.

meme sulle dimissioni di draghi

 

Gabrielli ha aggiunto che nella vicenda c’è una certezza: la presenza di “infedeli” nei servizi segreti, qualcuno che ha in mente obiettivi che con la sicurezza nazionale hanno poco a che fare e che si è divertito a far circolare carte false “per i motivi più disparati: amicizia, simpatia, soldi, convincimento politico, o perché magari vuol fare dispetto a qualcun altro”.

 

Ma l’azione “punitiva” non è servita a dissuadere gli agenti deviati dall’azione di dossieraggio, alimentando la fuoriuscita di documenti e rendendo palese l’esistenza di infedeli. Anche perché le intercettazioni preventive passano al vaglio autorizzativo del procuratore generale della Repubblica, per cui è difficile che un giornalista come Giannini non sia in grado di verificare la veridicità dei documenti.

 

MATTEO SALVINI E PUTIN

Il sottosegretario, riferendosi alle epurazioni, ha specificato: “Qualcuno è già andato, e non ci fermiamo lì”. E ha motivato la rimozione con lo spettro degli agenti infedeli. Le fattispecie indicate, se corrispondenti al vero, costituiscono reato. Se il sottosegretario ha mandato via spie deviate dovrà quantomeno avere le prove dell’infedeltà. E queste prove, che ipotizzano reati penali, devono essere trasmesse all’autorità giudiziaria, che ha l’obbligo dell’azione penale.

 

Esiste un fascicolo sulla scrivania di qualche magistrato? Improbabile, perché è palese quanto queste condotte non portino a nulla, visto che continuano a uscire le intercettazioni e le persone mandate via sono state rimosse prima delle “ombre russe”. Quindi Gabrielli ha cacciato gli agenti sbagliati. Se la fuga di veline non si ferma vuol dire che c’è un gruppo, non identificato, che sta lavorando contro lo Stato: servizi deviati, alti dirigenti infedeli che stanno facendo di tutto prima del voto, per facilitare la cacciata di innocenti.

 

antonio capuano

E Draghi cosa fa per fermare una situazione così allarmante? Da Palazzo Chigi non si muove foglia che Draghi non voglia e allora c’è solo una spiegazione: queste spie italiane non stanno agendo agli ordini della nostra intelligence, ma al soldo di qualche servizio segreto straniero. Ormai lo hanno capito anche le spie degli altri Paesi “alleati”, tanto che siamo arrivati al punto che gli altri 007 non si fidano più degli italiani. Potranno mai condividere operazioni in Libia, Medio Oriente, Ucraina, quando due quotidiani così importanti confermano in tv la provenienza dall’intelligence delle notizie pubblicate?

 

ELISABETTA BELLONI FRANCO GABRIELLI

È opportuno che il sottosegretario con delega ai Servizi giri per l’Italia propagandando il suo libro e annunci la cacciata di agenti infedeli? Omettendo invece di avere inserito, qualche giorno fa, il suo segretario personale quando era in polizia, Luca Scognamillo, come capo di gabinetto del Dis, uno che non ha mai fatto l’agente segreto al vertice del coordinamento dell’intelligence. Vuol dire che nei servizi vanno solo i fidelizzati all’orientamento politico di Gabrielli, in uno spoils system così abbondantemente consolidato. Resta un mistero l’obiettivo alla base di questa occupazione. Tanto che, chi viene mandato via ripete: allora la fedeltà è a Gabrielli e non allo Stato? Ai posteri l’ardua sentenza.

antonio capuano 2 IL VIAGGIO DI SALVINI A MOSCA BY ELLEKAPPAOleg Kostyukov

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?