gad lerner maurizio belpietro

GAD CHE ABBAIA, NON MORDE - BELPIETRO STRAPAZZA GAD LERNER CHE HA INTERVISTATO BOSSI IN FUNZIONE ANTI-SALVINI: “HO MOLTA AMMIRAZIONE PER LUI. UN GIORNALISTA CHE RIESCA A RESTARE A GALLA PER ANNI SENZA AZZECCARNE UNA HA DEL TALENTO - RIESUMARE BOSSI PER COLPIRE SALVINI, OLTRE AL CINISMO MOSTRA L'ACUME POLITICO DI UN TIZIO CHE DA LOTTA CONTINUA È PASSATO A GIANNI AGNELLI E DE BENEDETTI SENZA AZZECCARNE MAI UNA, MA SEMPRE INSEGNANDO AGLI ALTRI COME GIRA IL MONDO…”

Maurizio Belpietro per “la Verità”

 

maurizio belpietro con matteo salvini (3)

Ho molta ammirazione per Gad Lerner. Un giornalista che riesca a restare a galla per anni senza azzeccarne una ha infatti del talento. Ricordo ancora quando sponsorizzava la guerra contro il colonnello Gheddafi. Secondo lui, quelli che manifestavano dubbi sull' intervento militare per liberare la Libia, prefigurando il caos e un esodo biblico di profughi, erano ballisti patentati. Come sia andata a finire la campagna tripolitana del nostro amico Gad è cosa nota. Ma ho in mente anche quando il simpatico collega di Repubblica, che ha una casa nella campagna del Monferrato, scriveva che la Lega era un partito minoritario, «destinato a rimanere tale», per lo meno in Piemonte.

 

matteo salvini umberto bossi

Anche in questo caso abbiamo visto la notevole capacità di preveggenza del fine analista politico che è in lui, prova ne sia che alle ultime elezioni Salvini da quelle parti ha raccolto il 37 per cento. L' elenco delle infallibili previsioni potrebbe continuare, ma forse è il caso che vi spieghi perché mi occupo di lui. Ieri, sulla prima pagina del giornale che abbandonò perché il compenso che gli veniva offerto non era all' altezza di un giornalista del suo rango (salvo poi rientrare perché nessuno gliene aveva offerto un altro), Lerner ha pubblicato una lunga intervista a Umberto Bossi. Il colloquio era sintetizzato da un titolo che era tutto un programma: «Salvini sbaglia. Il nazionalismo fa perdere la Lega».

 

gad lerner saluta umberto bossi al congresso della lega 2

Le parole del vecchio leader sono state raccolte mentre il Senatùr guardava in tv la partita fra Galles e Italia, in cui i rugbisti inglesi le hanno suonate agli azzurri per 42 a 0.

Bossi ha una simpatia per il Galles, ma di sicuro non ne ha molta per Salvini e dunque Lerner ne ha approfittato per girare il coltello nella piaga. Al vecchio leader è riuscito a cavare frasi che sembrano prefigurare una fuga di massa dalla Lega, dove i militanti non sopporterebbero che l'ex ministro dell' Interno abbia cancellato l'insegna del Nord dalla ragione sociale.

 

«Molti sono già andati via, ma sbagliano prospettiva». Perché anche se soffrono non è finito il mondo, un recupero è possibile, assicura il Senatùr. Ma a Lerner non basta stuzzicare Bossi sulle modifiche al logo padano: vuol fargli dire chiaro e tondo che ora la Lega deve modificare altro, in particolare la guida. Cambiare leader, gli chiede astuto il nostro Gaddino. «Evidentemente anche cambiando leadership», gli risponde quell'altro. Ma Lerner non è contento, per cui affonda il colpo: «Scusi se mi permetto, ma vederla qui, isolato e affaticato, mi ricorda il destino di un altro leader della prima Repubblica: Bettino Craxi. Gemonio è la sua Hammamet?».

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI

 

Servita su un piatto d'argento e di perfidia, non poteva mancare la risposta giusta: «Mi hanno messo ai margini, è vero, ma io posso e voglio rientrare. Mi batterò finché avrò forze per la libertà e l' autonomia dei nostri popoli. Ricevo pressioni enormi da altri partiti che vorrebbero farmi passare dalla loro parte. Ma io sono nato e morirò leghista».

Per Gad però non è sufficiente neppure questo, perché mica può mollare la presa ora che il vecchio leone si è lasciato andare ai rimpianti.

 

maurizio belpietro con matteo salvini (2)

«Dopo la sconfitta elettorale della settimana scorsa, crede davvero che nella Lega si possa riaprire una discussione interna?». Diamine, uno che in Emilia Romagna ha triplicato i voti rispetto a cinque anni prima vuoi che non venga messo sotto processo con una discussione a porte chiuse? Ovvio che sì e Bossi, spingendosi sulla sedia a rotelle, non si tira indietro: «Guai se non succedesse. La base del Nord è in fermento.

Bisogna che qualcuno trovi il coraggio di darle voce, perché altrimenti se ne andranno via in tanti. Su di me possono contare».

 

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 3

Già mi pare di vedere il ghigno di Lerner per essere riuscito a far dire al Senatùr quello che aveva sul gozzo. E mi pare di vederlo, lui e il suo direttore, mentre in prima pagina fanno il titolo grosso, con scritto: Il vecchio Bossi: «Caro Salvini così sbagli tutto». Certo, chi ha lasciato il partito al 4 per cento e con un debito di 49 milioni, che ogni volta a Repubblica si affrettano a ricordare, è la persona giusta per dare le lezioni a un altro che in cinque anni il partito lo ha portato al 32.

 

gad lerner saluta umberto bossi al congresso della lega 1

E Gad è la persona giusta per consentire al vecchio leader di impartire la predica al suo successore. Non è forse sua la prefazione all'Idiota in politica, un libro del 2011 che si riprometteva di descrivere «l'antropologia della Lega Nord» e invece descriveva l'antropologia di Bossi? Con il titolo «Il predone del Nord», Lerner accompagnava i lettori immaginando l'espulsione del fondatore, il cui nome era già stato cancellato dal «bollettino del partito», ossia dalla Padania.

 

«Difficilmente tornerà a comparirvi. Fine ingloriosa dell'Idiota in politica, che idiota certo non era». «Trattarlo come un deficiente che firma i bilanci senza accorgersene è un trucco che non funziona più», scriveva a proposito dei soldi incassati grazie al finanziamento pubblico. Tralascio le spiegazioni sulla «repentina crisi del movimento leghista» e quelle «sull'inadeguatezza culturale del populismo al governo». Mi limito a osservare che riesumare Bossi per colpire Salvini, oltre al cinismo mostra, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, l' acume politico di un tizio che da Lotta continua è passato a Gianni Agnelli e Carlo De Benedetti senza azzeccarne mai una, ma sempre insegnando agli altri come gira il mondo.

gad lerner carlo de benedetti GAD LERNER LEGGE LA VERITA'Gad Lerner GAD LERNER

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO