gasdotto yamal vladimir putin ucraina russia

GAS WARS - LA DECISIONE DI GAZPROM DI INTERROMPERE I FLUSSI ATTRAVERSO LA SEZIONE POLACCA DEL GASDOTTO YAMAL-EUROPE È L’ENNESIMO MESSAGGIO DI PUTIN ALL’UE. OGGI MOSCA POTREBBE ANNUNCIARE LO STOP ALLE FORNITURE ALLA FINLANDIA DOPO L’ANNUNCIO SULLA NATO. “MAD VLAD” GODE: IL PREZZO DEL METANO IERI È SCHIZZATO IN ALTO (ANCHE SE STAMANI APRE IN CALO) - L’AUSTRIA MINACCIA LA CONFISCA DELL’IMPIANTO DI STOCCAGGIO DEL MONOPOLISTA RUSSO A SALISBURGO, ATTUALMENTE VUOTO. E L’EUROPA SI PREPARA AL RAZIONAMENTO…

karl nehammer 1

1 - GAS: PREZZI IN CALO IN AVVIO, AD AMSTERDAM A 104 EURO 
(ANSA)
- Il prezzo del gas in Europa si mostra in calo in avvio di giornata. L'indice di riferimento del prezzo spot, ovvero i future ad Amsterdam si muovono attorno ai 104 euro al MWh segnando un flessione del 2,44%.

 

2 - GAS: DEPOSITO GAZPROM VUOTO, AUSTRIA MINACCIA CONFISCA

(ANSA) - Se Gazprom non riempirà di gas l'impianto di stoccaggio di Salisburgo, l'Austria è pronta a confiscarlo e a metterlo a disposizione di altri fornitori. Lo scrive la Ukrainska Pravda citando il cancelliere austriaco Karl Negammer in un'intervista alla Kronen Zeitung ripresa da European Truth.

 

GAZPROM

"Ci assicureremo che se la Gazprom russa non riempirà il nostro più grande deposito, glielo prenderemo e lo consegneremo ad altri fornitori!", ha affermato. Kronen Zeitung chiarisce che si tratta del deposito di Haidach vicino a Salisburgo, il più grande dell'Austria e il secondo dell'Europa centrale.

 

Secondo il giornale, il deposito sarebbe attualmente vuoto. I media russi avevano riferito in precedenza di una disponibilità di Vienna a pagare il gas in rubli. Tuttavia, il cancelliere Negammer ha poi smentito la circostanza definendo le notizie divulgate in proposito un "falso della propaganda russa".

 

gasdotto yamal

"Ovviamente, OMV continuerà a pagare in euro le forniture di gas dalla Russia. L'Austria aderisce rigorosamente alle sanzioni dell'UE concordate", ha affermato. Ciò significa un possibile taglio delle forniture di gas russo, per il quale l'Austria non è ancora pronta.

 

3 - FERMATO IL GASDOTTO YAMAL UE PRONTA AL RAZIONAMENTO VOLA IL PREZZO DEL METANO

Gabriele Rosana per “il Messaggero”

 

La guerra del gas continua, infiammata da chiusure e controsanzioni russe, con un terzo delle forniture verso l'Europa a rischio nel momento più delicato per il riempimento degli stoccaggi. E il prezzo del metano torna a volare, mentre l'Ue si prepara ai razionamenti.

 

gazprombank 2

Dopo lo stop alle consegne a Polonia e Bulgaria deciso a fine aprile, ieri Gazprom, il monopolista russo dell'energia, ha annunciato che interromperà i flussi attraverso la sezione polacca del gasdotto Yamal-Europa, da cui passa circa il 10% delle forniture totali russe, infrastruttura chiave per garantire le consegne al Vecchio continente in caso di radicale stop alla distribuzione attraverso l'Ucraina.

 

LA RAPPRESAGLIA

All'origine della decisione, la rappresaglia di Mosca in risposta alle sanzioni occidentali contro la Russia, tanto che il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck ieri ha accusato il Cremlino «di usare l'energia come un'arma». Per reagire alle restrizioni Ue, infatti, la Russia ha imposto delle contromisure che colpiscono 31 società energetiche di vari Stati membri dell'Unione europea, Usa e Singapore; tra queste rientra pure Europol Gaz, la compagnia titolare del passaggio del gasdotto Yamal-Europa in Polonia, che adesso vede chiudersi i rubinetti.

 

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

«Per Gazprom, il divieto di fare transazioni e pagamenti a entità straniere soggette a sanzioni comporta l'impossibilità di utilizzare un'infrastruttura di proprietà di Europol Gaz per trasportare il metano attraverso il Paese», ha spiegato il portavoce del colosso russo.

 

Basta l'annuncio per rendere di nuovo inquieti i mercati, con il prezzo del gas che sulla piazza di riferimento di Amsterdam è schizzato a quasi 110 euro al megawattora nel primo pomeriggio, per poi chiudere a 104, in rialzo dell'11,5%.

 

Anche perché a preoccupare non c'è solo l'annuncio di ieri di Gazprom, ma il fatto che questo segue di poche ore la decisione da parte del governo ucraino di chiudere, a partire da martedì scorso, il punto di ingresso del gas nel territorio ucraino situato a Sokhranivka, nel Donbass, a causa delle operazioni militari nella regione portate avanti dalle forze russe.

gazprombank 1

 

Insomma, il cerchio attorno alle forniture in Europa sembra stringersi. Kiev aveva indicato la possibilità per Gazprom di reindirizzare il gas verso la seconda porta di ingresso nel Paese, cioè la stazione di compressione di Sudzha, fuori dall'area dei combattimenti, in modo da garantire il rispetto degli impegni di fornitura pattuiti con i vari Paesi europei.

 

Un'ipotesi esclusa tempestivamente dal colosso russo, che ieri ha anzi ulteriormente raggelato le aspettative, facendo sapere che il flusso di metano che attraversa l'Ucraina si è ridotto di un terzo. Osservata speciale è proprio la stazione di Sudzha, da cui a regime mercoledì transitavano 72 milioni di metri cubi di gas, ma la cui portata ieri si è ridotta a 50,6.

 

L'ALLERTA

gazprom

Un terzo fronte aperto, dopo lo stop a Sokhranivka e Yamal, che fa aumentare il livello d'allerta. Sullo sfondo, pure una minaccia esplicita alla Finlandia, nel giorno in cui Helsinki ha ufficializzato la volontà di aderire alla Nato. Secondo quanto riporta la stampa finlandese, infatti, Mosca avrebbe comunicato l'intenzione di tagliare le forniture a partire possibilmente già oggi.

 

O comunque entro la prossima settimana, quando è in scadenza un pagamento da parte di Helsinki, con l'esecutivo Ue che ieri è tornato a ripetere che aderire allo schema di pagamento del conto K, con conversione del saldo in euro in rubli, «viola le sanzioni Ue a cui è sottoposta la Banca centrale russa».

 

DRAGHI PUTIN GAS

Uno scenario che riporta in auge la prospettiva razionamento: la Commissione europea sta mettendo a punto gli ultimi dettagli del piano RePowerEU, in vista della presentazione la prossima settimana, e dalla bozza emerge che, in caso di interruzione improvvisa totale o parziale delle consegne da parte della Russia, i Paesi Ue dovrebbero procedere con un «razionamento coordinato», ispirato alla solidarietà, cioè con una riduzione dei consumi negli Stati meno colpiti, così da alleviare la pressione su quelli che più accusano l'impatto dello stop alle forniture. Solo questa ipotesi radicale renderebbe operativo anche il tetto al prezzo del gas all'ingrosso sponsorizzato dall'Italia: visto da Roma, un bicchiere mezzo pieno.

I GASDOTTI VERSO L EUROPAVLADIMIR PUTIN E IL GAS

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…