crosetto meloni

GIORGIA, LONDON CALLING – ALLA MELONI GLI INVITI A INCONTRARE LE BANCHE D'AFFARI E I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO DELLA CITY SONO PARTITI PRIMA DEL CROLLO DEL GOVERNO DRAGHI: DA MORGAN STANLEY A GOLDMAN SACHS TUTTI VOGLIONO CAPIRE COME SI MUOVERÀ LA “DRAGHETTA” ORA CHE, COME DAGO-RIVELATO, LE SERVE LO SCUDO DI DRAGHI PER MOSTRARSI AFFIDABILE AI POTERI FORTI CHE HA INSULTATO PER ANNI  - PER ADESSO A TENTARE DI DARE RASSICURAZIONI È STATO CROSETTO MENTRE L’EX “DUCETTA” METTE UNA PIETRA TOMBALE SUL RITORNO DI TREMONTI, CHE EVOCA IL DISASTRO DEL 2011…

Alessandro Barbero e Francesco Olivo per “La Stampa”

 

GIORGIA MELONI DRAGHETTA DI UNDERNET

Gli inviti a incontrare le banche d'affari e i grandi fondi di investimento della City di Londra sono partiti prima del crollo del governo Draghi.

Non è ancor deciso se la risposta arriverà prima o dopo il voto del 25 settembre. Per chi conosce le regole del mercato non c'è contraddizione fra le scommesse al ribasso verso l'Italia di questi giorni e il desiderio di conoscere le intenzioni della probabile premier del governo che verrà. Morgan Stanley, J. P. Morgan, Goldman Sachs e ancora Elliot, Fidelity, BlackRock, Bridgewater, per citare i più noti: la lista di coloro i quali vogliono capire cosa abbia in testa Giorgia Meloni è lunga.

 

CROSETTO MELONI

A fare da apripista fin qui è stato Guido Crosetto, imprenditore, uno dei tre fondatori del partito e presidente di Aiad, l'associazione dei produttori di armi italiane. Chi lo ha incontrato ha raccolto l'impressione che sarà la Meloni - in caso di vittoria alle elezioni - la garante della continuità istituzionale dell'Italia. «Il programma che ci è stato prospettato somiglia molto a quello del primo Berlusconi, solo con un accento più marcato alla difesa delle imprese nazionali», spiega uno degli analisti sotto la garanzia dell'anonimato. Gli incontri di Crosetto sono iniziati fra maggio e giugno.

 

Allora la crisi del governo di larghe intese non era ancora conclamata, lo era semmai la curva ascendente dei tassi di interesse, il più decisivo dei fattori di rischio di un Paese ad alto debito come l'Italia. È da allora che è iniziata a circolare insistente una domanda: che accadrà dopo? Il nuovo governo di centrodestra somiglierà a quello che nel 2011 spinse l'Italia sull'orlo del baratro finanziario o la musica cambierà?

comizio di giorgia meloni dopo il voto al senato su draghi 3

 

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta, e in parte lo si deve proprio a Draghi. Dal «Whatever it takes» in poi il rischio Italia è calmierato dalla Banca centrale europea, che è oggi è uno dei grandi acquirenti del debito italiano. Ma la recente stima di Standard and Poor' s a proposito delle intenzioni di chi scommette in titoli pubblici dice che le risposte date fin qui e le promesse non sono state comunque convincenti. Più che il pragmatismo di Meloni, testimoniato in una lunga intervista giovedì all'agenzia Reuters e ribadita ieri alla kermesse di Affari Italiani a Ceglie Messapica, a preoccupare il mondo della finanza è la coesione dell'alleanza di centrodestra. Dopo dieci anni di instabilità e leader mai eletti, la coalizione che dovrebbe uscire vincente dalle elezioni sarà in grado di governare per l'intera legislatura, come avviene normalmente in Francia o in Germania?

 

fabio panetta

Tra i militanti di Fratelli d'Italia riuniti a Ceglie c'è ottimismo, tanto che la stessa Meloni si spinge a ipotizzare il suo approdo a Palazzo Chigi come se fosse questione di giorni.

Tra i dirigenti del partito c'è la convinzione che i compiti siano in gran parte già fatti, specie in Europa, dove il capogruppo al Parlamento di Strasburgo Raffaele Fitto rivendica di aver allontanato i Conservatori da certi ardori sovranisti, partecipando alle trattative con popolari e socialisti che hanno portato all'elezione di Roberta Metsola alla presidenza. Ma allo stesso tempo c'è una consapevolezza: gli alleati - Berlusconi e Salvini possono rappresentare un problema. La parola d'ordine è parlare il meno possibile, le frasi avventate sull'euro degli esponenti leghisti e l'esperienza del governo gialloverde stanno lì a dimostrarlo.

giorgia meloni mario draghi

 

«Le preoccupazioni che il Financial Times ha sollevato si risolveranno nello spazio di una sera: quella in cui faremo sapere chi sarà il ministro dell'economia» dice un dirigente del partito sotto stretto anonimato. «A quel punto le costruzioni astratte finiranno». E intorno a quel nome si sta ragionando molto. Meloni non si sbilancia: «credete che ve lo dico?» ha scherzato ieri a Ceglie. E' noto che le piacerebbe poter contare su Fabio Panetta, ma le intenzioni dell'attuale componente del comitato esecutivo della Bce sembrano essere diverse.

 

MELONI DRAGHI

Altra opzione - ma che nel partito viene esclusa - è quella di un ritorno di Giulio Tremonti, che agli occhi di alcune cancellerie riporta alla memoria i mesi bui della crisi finanziaria del 2011. Si spiega anche così la durezza della risposta di Meloni a Luigi Di Maio che aveva vaticinato di «sfracelli economici» in caso di vittoria della destra: «Un ministro indegno».

 

giorgia meloni dopo l'incontro con draghi 2

I messaggi pubblici, come l'intervista alla Reuters (necessaria a rispondere ai timori degli investitori), si alternano a quelli privati. Le interlocuzioni vanno avanti da mesi e man mano che i sondaggi rafforzano le certezze di vittoria, i dialoghi si fanno più frequenti e a più alto livello. Un aspetto fondamentale di questa fase per Meloni è mantenere i canali aperti con il Quirinale. Lo conferma un fedelissimo della candidata premier: «Sia lei che il presidente sanno che a calcio non si segna con le mani: le regole sono condivise».

GIULIO TREMONTI GIORGIA MELONI

 

Un modo per rassicurare sul fatto che le scelte nei ministeri chiave (Esteri, Difesa, Economia e Viminale, ambito da Salvini), non saranno avventate. C'è anche un'altra preoccupazione: trovare un modo di convivere con i funzionari dei ministeri, specie quelli economici. «Un esercito - dicono a Fratelli d'Italia - vicino al Pd». Nelle intenzioni la visita alla City dovrebbe servire a dissipare quelle ombre.

delegazione di fratelli d italia dopo le consultazioni con draghi 2guido crosetto giorgia meloni atreju CROSETTO MELONI 2giorgia meloni dopo l'incontro con draghifabio panetta foto di baccoCrosetto Melonigiorgia meloni dopo l'incontro con draghi 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...