giorgia meloni joe biden

GIORGIA ON MY MIND - JOE BIDEN E LA DUCETTA HANNO CONCORDATO DI VEDERSI A MARGINE DEL G20 IN PROGRAMMA A BALI, IL 15 E 16 NOVEMBRE. NON È ANCORA STATO DECISO SE SARÀ NELLA FORMULA DEL BILATERALE O DEL PIÙ INFORMALE “PULL ASIDE”, CIOE’ CHIACCHIERARE IN DISPARTE DURANTE IL VERTICE - DI CERTO, AVRANNO UN PRIMO CONTATTO DIRETTO - MELONI IN TOUR: IL VIAGGIO A BRUXELLES E L'INCONTRO CON STOLTENBERG...

Adalberto Signore per “il Giornale”

 

joe biden 4

Mentre Giorgia Meloni passa l'intera giornata in Senato e porta a casa la seconda fiducia che, tecnicamente, legittima a pieno titolo il suo governo, è nel Mediterraneo che si focalizza l'attenzione di Ue e Nato. Non era un caso, infatti, che solo 48 ore fa Jens Stoltenberg, segretario generale dell'Alleanza Atlantica, fosse in acque italiane, a largo di Bari, sulla portaerei nucleare americana Uss George H. W. Bush. Nella temuta escalation in corso tra Ucraina e Russia - con Mosca che ha messo in campo un'esercitazione che ha simulato un «massiccio attacco nucleare» in risposta ad un simile «attacco nemico» (così il ministro della Difesa russo Sergej ojgu) - sono proprio le acque tra Adriatico e Ionio quelle più attenzionate.

GIORGIA MELONI LEGGE TOLKIEN

 

Quella che il Cremlino definisce una semplice «esercitazione» si è tenuta nel Mar Glaciale Artico a nord di Norvegia e Russia, ma sono mesi che è proprio davanti alla costa pugliese che si incrociano portaerei nucleari prima russe e poi americane, tutte impegnate in «esercitazioni tattiche». Tra luglio e agosto, infatti, ci sono state diverse settimane ad alta tensione, con il Canale d'Otranto e lo Ionio a largo di Leuca che sono diventati teatro di imponenti manovre militari.

 

E nell'area non c'erano solo cacciatorpedinieri, incrociatori e navi spia di Mosca, ma anche portaerei americane (con oltre cinquanta cacciabombardieri) e unità Nato spagnole, italiane, turche e greche (lo Standing Maritime Group Two). Insomma, un vero e proprio teatro di guerra. Che nelle ultime ore è motivo di una certa apprensione.

joe biden 3

 

Non è un caso che Meloni e Stoltenberg siano intenzionati a mettere in agenda un faccia a faccia in tempi brevissimi, a Roma oppure a Bruxelles, visto che il premier italiano (forse già la prossima settimana) vorrebbe avere un primo incontro con i vertici europei (i presidenti di Commissione e Consiglio Ue, Ursula von der Leyen e Charles Michel, e la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola).

 

È in questo clima che ieri - mentre il premier incassava la fiducia di Palazzo Madama - c'è stato il primo braccio di ferro tra Roma e Mosca da quando si è insediato il nuovo governo. L'Italia ha infatti deciso di estromettere la Russia dalla prima seduta dell'Iniziativa sulla lotta alla proliferazione di armi di distruzione di massa (Psi) che si è tenuta ieri a Roma.

 

giorgia meloni al senato 3

Una decisione che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, una decisa continuità di Meloni con l'esecutivo di Mario Draghi per quanto riguarda la collocazione geopolitica e filo Atlantica dell'Italia, schierata decisamente a sostegno delle ragioni di Kiev. Il Cremlino, ovviamente, non ha gradito. Tanto che il portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha puntato il dito contro il governo italiano, definendo quella di Roma non solo «una mossa ostile» ma «un altro attacco provocatorio alla Russia».

 

joe biden 2

La risposta dell'esecutivo guidato da Meloni non si è fatta attendere. Ed è stata non solo netta, ma - stando al formalismo felpato della diplomazia - durissima. «La decisione di non coinvolgere esperti russi nella sessione in corso a Roma del gruppo di operativo della Psi (Proliferation security initiative) - recita una nota della Farnesina - è stata assunta d'intesa con i principali Paesi partecipanti all'iniziativa».

 

E, aggiunge il ministro degli Esteri Antonio Tajani, «è motivata non soltanto dalla brutale aggressione russa dell'Ucraina», ma anche «da un atteggiamento sempre meno cooperativo di Mosca nei principali fori di Disarmo». Ed è evidente che il termine «brutale» non è casuale. Il primo vero dossier di Meloni, dunque, sarà di politica estera, strettamente legato al conflitto tra Ucraina e Russia.

 

giorgia meloni al senato

Un fronte su cui il premier non ha esitazioni, tanto che entro fine novembre - sempre in continuità con Draghi - il ministro della Difesa Guido Crosetto dovrebbe dare il via libera ad un altro decreto interministeriale per l'invio di armi a Kiev. Uno scenario, quello internazionale, che si va dunque complicando. Tanto che nel colloquio telefonico di martedì sera, Joe Biden e Meloni hanno concordato di vedersi a margine del G20 in programma a Bali il 15 e 16 novembre. Non è ancora stato deciso se sarà nella formula del bilaterale o del più informale pull aside. Di certo, però avranno un primo contatto diretto.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…