giorgia meloni usa bandiera usa

GIORGIA ON MY MIND – LA METAMORFOSI DELLA MELONI, PASSATA IN CINQUE ANNI DA ESSERE CAPO DI UN PICCOLO PARTITO NAZIONALISTA A LEADER RICONOSCIUTA DEI CONSERVATORI EUROPEI – ATLANTISTA CONVINTA, AL PUNTO CHE È ALLEATA CON I POLACCHI DEL PIS (PIÙ FILO-AMERICANI DI BIDEN), ORA CHE PUTIN SI È MESSO A BOMBARDARE LE DIFFERENZE DELLA “DUCETTA” E SALVINI RISULTANO EVIDENTI ANCHE AI SUOI NEMICI. E I SONDAGGI INFATTI LA INCORONANO – LA SVIOLINATA DI “REPUBBLICA”

Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida

Quando, all'incirca un anno fa, il suo nome è spuntato nella lista dei soci dell'Aspen Institute - uno fra i più prestigiosi think tank statunitensi al mondo, tempio dei cosiddetti "poteri forti" - in pochi si sono stupiti. Ennesima tappa della prodigiosa metamorfosi di Giorgia Meloni: passata in meno di un lustro da capo di un piccolo partito di stampo nazionalista a leader riconosciuta dei conservatori europei, rispettata nelle istituzioni continentali e ormai persino oltreoceano.

 

Un'ex sovranista convertita alla Ue, da intendere però come «Europa delle patrie », non sia mai si pensasse a un'abiura. Fra le più convinte sostenitrici della Difesa comune che, precisa, «non può essere considerata un'alternativa alla Nato, ma un elemento per rafforzare l'alleanza».

 

GIORGIA MELONI - PARTITO CONSERVATORI E RIFORMISTI EUROPEI

Parole oltranziste che manco Enrico Letta. Merito del poderoso restyling imposto a Fratelli d'Italia per scrollargli di dosso l'etichetta di destra antieuropeista, perennemente tentata dalla pregiudiziale anti-americana. Condotto a colpi di viaggi negli States e missioni a Bruxelles, dove al contrario di Matteo Salvini s' è ormai accreditata.

giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pis

 

Basti dire che negli stessi giorni in cui lei tornava da Orlando, reduce da un applaudito discorso al Cpac, la grande convention dei repubblicani Usa, il leader leghista partiva per la disastrosa spedizione in Polonia, quella della maglietta con l'effigie di Putin sventolata dal sindaco di Przemysl sotto il suo naso per ricordargli l'amicizia, mai rinnegata, con il dittatore russo.

 

SALVINI IN POLONIA MEME

Il premier Draghi la considera un'interlocutrice affidabile, specie dopo il sostegno offerto al governo sull'invio delle armi all'Ucraina, limpido a confronto dei testacoda salviniani. L'Ecr Party di cui è presidente - unica donna a ricoprire quel ruolo - due anni fa le ha affidato il compito di ridisegnarne il profilo: meno estremista, più aperto all'Europa, soprattutto atlantista. E lei non si è fatta pregare.

 

salvini con la maglietta di putin

Prima gemella il movimento con i Tories inglesi, gli israeliani del Likud e i repubblicani americani. Quindi stoppa la fusione con Identità e Democrazia di Salvini e Marine Le Pen. A inizio dicembre, quando il Pis del premier polacco Morawiecki (che è suo alleato) promuove un incontro a Varsavia per sancire la nascita del nuovo gruppo unico al Parlamento europeo, Meloni diserta e incarica Raffaele Fitto, copresidente dei Conservatori e riformisti, di recapitare la sua ferma contrarietà.

 

SALVINI PUTIN 22

Il resto è cronaca: l'accordo sfuma, stavolta per sempre. Passaggi utili a svelare i due grandi obiettivi che ha in testa l'ex ministra della Gioventù. Uno domestico: consolidare FdI come forza di governo e lei come leader della coalizione di centrodestra, candidata nel 2023 a succedere a Draghi, forte del primato nelle urne. L'altro europeo: spezzare l'asse tra Ppe e Socialisti per creare due poli distinti, da una parte i progressisti, dall'altra i conservatori. Il primo step si consuma con il rinnovo delle cariche di metà mandato: Roberta Metzola viene eletta alla guida dell'Europarlamento anche coi voti del gruppo Ecr, che per la prima volta ottiene una vicepresidenza.

 

giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida 2

 È solo l'inizio, la strada è lunga, ma promette bene. Adesso si tratta solo di completare l'opera. Essere in testa ai sondaggi non basta, bisogna tentare «il grande salto». Farsi conoscere pure da quei mondi che l'hanno sempre guardata con un misto di sufficienza e fastidio. Perciò a febbraio, al corso di "formazione politica per una nuova classe dirigente" organizzato dalla Fondazione Farefuturo, chiama fra i docenti personalità vicine alla sinistra: Giuliano Amato, Domenico De Masi, Massimo Cacciari.

 

Mentre dal 6 all'8 maggio è in programma, probabilmente a Milano, terra leghista per eccellenza, un'adunata di tre giorni per definire il programma di governo. Non una "Fiuggi 2", chi lo dice rischia il linciaggio, pensata cioè per archiviare le residue nostalgie post-fasciste dei Fratelli, bensì un happening per lanciare la volata alle amministrative di giugno. L'ultimo test prima delle Politiche. In città come Verona, Asti, Gorizia, Palermo, dove Fdi non ha mai brillato. Ma era cinque anni fa. Oggi, Giorgia Meloni ne è convinta, il sorpasso su Salvini è possibile anche lì.

Luca Ciriani Giorgia Meloni e Tommaso Foti di Fratelli d'Italia al quirinalegiorgia meloni al quirinale per le consultazionigiorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida giorgia meloni al quirinale per le consultazioni 1

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…