elon musk donald trump

GIÙ LA MUSK-ERA: ELON È IL PRINCIPALE SOSTENITORE DI TRUMP – OGGI IL PATRON DI TESLA INTERVISTERÀ IL TYCOON, DI CUI È ORMAI DA MESI IL BRACCIO ARMATO (E FINANZIATORE). IL SUO RUOLO È QUELLO DI DISTURBATORE: CONDIVIDE FAKE NEWS E VIDEO MODIFICATI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SU TWITTER: IL SUO POTERE ECONOMICO FA DI LUI UNA VARIABILE IMPAZZITA MOLTO PERICOLOSA – LA POSSIBILE MANIPOLAZIONE DELLE ELEZIONI CON L’IA DI GROK E IL FINTO SPOT DI KAMALA CHE SI AUTODEFINISCE "UN'INCAPACE", CHE VIOLA LE REGOLE DI "X"... - VIDEO

 

 

ELON MUSK, È IL GIORNO DELL’INTERVISTA A TRUMP: COSÌ LA STRANA COPPIA RILANCIA LA SFIDA A HARRIS

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per www.lastampa.it

ELON MUSK DONALD TRUMP

 

Colpo di scena nella campagna presidenziale Usa 2024. Dopo aver subito l’onda d’urto dell’uragano Harris-Walz, Donald Trump passa al contrattacco e si affida allo “strano” alleato Elon Musk […]. L’ex presidente […] incontrerà il magnate e miliardario per un'intervista che sarà trasmessa nella giornata di oggi. «LUNEDI SERA FARÒ UN'IMPORTANTE INTERVISTA CON ELON MUSK - Seguiranno i dettagli!» è il messaggio che Trump ha pubblicato sulla sua piattaforma di social media, Truth Social.

 

ELON MUSK DONALD TRUMP

Il magnate, la cui personalità pubblica è diventata sempre più di destra e controversa, ha ufficialmente appoggiato Trump il mese scorso, lo stesso giorno in cui Trump è stato vittima di un attentato […]. […]

 

L’INTERVISTA E L’ATTRAZIONE FATALE DI MUSK VERSO TRUMP

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

Una prossima guerra civile in Europa evocata otto volte negli ultimi dieci mesi usando il potente megafono della sua rete, X. Fino ai recenti disordini in Gran Bretagna: prima alimentati anche da Elon Musk dando credito e amplificando una notizia falsa (i tre bimbi uccisi vicino a Liverpool assassinati da un immigrato clandestino musulmano), poi definendo «inevitabile» una guerra civile nel Regno Unito.

 

Da Londra l’accusa all’imprenditore americano di essere impegnato in attività criminali col progressista Guardian che chiede interventi. Ma anche dall’altra parte dell’Atlantico il conservatore Wall Street Journal si chiede perché, se gridare «al fuoco» in un teatro gremito è un reato, non debba esserlo anche invocare una guerra civile in un Paese scosso da gravi disordini.

elon musk e donald trump ai funerali di berlusconi foto creata dall intelligenza artificiale

 

L’imprenditore dinamico e visionario di Tesla e SpaceX […] è ormai in realtà una variabile impazzita del sistema dell’informazione. Follia lucida: usa il suo enorme potere mediatico non solo per far avanzare le idee della destra radicale che ha ormai abbracciato, ma anche per diffondere tesi politiche basate su falsità, giustificare i deep fake, ostacolare account democratici che utilizzano la sua piattaforma social e, addirittura, per disorientare gli elettori fornendo informazioni errate sulla scadenza dei termini per la presentazione dei candidati attraverso Grok AI: l’intelligenza artificiale associata a X.

donald trump prende in giro elon musk e ron desantis su instagram

 

Quando conquistò Twitter, Musk affermò che ne avrebbe fatto uno strumento libertario neutrale, sottratto alle simpatie per la sinistra delle precedenti gestioni. Quello che sta accadendo è l’opposto: basti pensare all’uso di Twitter-X per accusare Kamala di essere «quasi letteralmente comunista» per via dei riferimenti ai valori di equità ed uguaglianza nei suoi comizi. […]

 

L’uso del suo potere mediatico e della sua immensa ricchezza per sostenere in modo ben visibile la campagna di Donald Trump […] è, però, solo l’inizio della storia. La parte più insidiosa nella prospettiva delle elezioni presidenziali americane […] va cercata nell’uso spregiudicato e gravemente distorsivo delle tecnologie più avanzate come quelle dell’intelligenza artificiale […].

 

Il fronte più grave è quello dei deep fake. […] in Occidente i gestori delle tecnologie più avanzate hanno promesso di evidenziare e bloccare i falsi.  Anche X ha adottato su questo regole di servizio vincolanti, ma poi il suo stesso padrone, Musk, le ha violate diffondendo un video pubblicitario della campagna di Kamala apertamente fake, ma con una voce identica alla sua: definisce Joe Biden «una marionetta del deep state» e sé stessa un’incapace.

 

Musk non nega che il finto spot sia stato generato artificialmente, ma rivendica il diritto alla parodia. Trasmesso ai suoi oltre 193 milioni di follower, comunque, è subito divenuto virale. Già visto da decine di milioni di utenti: quanti saranno quelli che lo prenderanno per buono?

elon musk donald trump

 

Altri fronti meno evidenti […] riguardano altre tre aree. Intanto l’ostruzione della comunicazione dei democratici in rete: account a favore di Kamala come «Progressive for Harris» e «White Dudes for Harris» sono stati sospesi senza spiegazione da X o trasferiti in spam, con successivo, faticoso ripristino. […]

 

In secondo luogo un uso spregiudicato di AmericaPAC, l’organizzazione pro Trump finanziata da Musk, non solo per sostenere il candidato repubblicano ma anche per rastrellare i dati personali degli elettori: chi apre un video di AmericaPAC che ricostruisce l’attentato contro l’ex presidente, trova alla fine un bottone digitale per l’iscrizione alle liste elettorali: se lo preme deve fornire tutti in suoi dati. Poi, però, riceverà solo un «grazie»: nulla su come fare per votare.

 

PENCE E TRUMP A CAPE CANAVERAL PER IL LANCIO DI SPACE X DI ELON MUSK

Il terzo campo è quello delle procedure elettorali. Già ora molti Stati hanno protestato perché Grok, l’AI di X, fornisce indicazioni errate sui termini d’iscrizione alle liste […]. Facile immaginare quello che potrà succedere se queste manipolazioni […] continueranno anche nei giorni del voto […].

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."