vincenzo de luca zaia giuseppe conte

I GOVERNATORI DEL COVID - LA PANDEMIA NEI SONDAGGI HA SPINTO CONTE MA SOPRATTUTTO I PRESIDENTI DI REGIONE - ZAIA, BONACCINI E DE LUCA CRESCONO NEI CONSENSI, MENTRE CROLLA FONTANA. MA I LEADER NAZIONALI NON RIDONO: IN FONDO ALLA CLASSIFICA, TROVIAMO MATTEO RENZI E I CAPETTI DEL M5S: DI BATTISTA, GRILLO E CRIMI. SOLO LUIGI DI MAIO MANTIENE UN GRADIMENTO PIÙ ELEVATO

Ilvo Diamanti per ''la Repubblica''

 

L'emergenza prodotta dal Coronavirus, negli ultimi mesi, ha generato un clima d'opinione favorevole al governo guidato da Giuseppe Conte. Apprezzato, tutt' ora, da 6 italiani su 10. È il primo aspetto che emerge dal sondaggio condotto negli ultimi giorni da Demos per l'Atlante Politico di Repubblica. Fino allo scorso febbraio, infatti, la fiducia espressa nei suoi confronti coinvolgeva una componente ampia degli elettori. Tuttavia, minoritaria. Fra il 40 e il 44%. E più limitata rispetto alla precedente esperienza di governo. Quando Conte era a capo di una maggioranza diversa. Giallo-Blu.

conte de luca

 

Fondata sull'asse fra il M5s e la Lega di Salvini. Negli ultimi mesi, però, il vento è cambiato. E spinge l'imbarcazione che issa bandiere Giallo-Rosse. O meglio, Giallo-Rosa. Simboli dell'intesa fra M5s e PD. Questo cambio di velocità, però, non sembra dettato da ragioni "politiche" ma, appunto, dall'irruzione del Covid. Il Virus, infatti, ha rafforzato il legame fra i cittadini.

 

Li ha spinti a stringersi intorno alle istituzioni. Al governo nazionale. Al Premier. Ma anche ai governi e ai Presidenti di alcune Regioni. Il grado di fiducia verso il governo, tra febbraio e marzo, è salito oltre il 70%. Il più elevato negli ultimi 5 anni. E fra i più elevati del decennio trascorso. In seguito, questo sentimento è divenuto più "tiepido", come il clima di paura. Ma resta ancora largamente maggioritario. Condiviso da 6 italiani su 10.

 

E il 36% di essi prevede che resterà in carica per tutta la legislatura. Mentre il 22% ritiene che durerà almeno un anno. La fiducia personale nei riguardi di Conte, peraltro, appare più elevata di quella verso il governo: 65%. È significativo che, dopo di lui, vi sia Luca Zaia (56%), Presidente del Veneto. Una Regione dove l'impatto del Covid è stato contenuto. Pur essendosi manifestato molto presto (a Vò Euganeo).

 

A differenza della Lombardia. Dove, al contrario, il contagio resta esteso. Come il numero di vittime. Anche per questo il livello di fiducia verso il governatore lombardo Attilio Fontana cade al 27%. Un calo di 10 punti in due mesi. E altrettanti in meno rispetto al presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Un distacco che si allarga a 16 nei confronti di Vincenzo De Luca.

 

conte zaia

Presidente della Campania. Particolarmente attivo ed efficace sul piano della comunicazione durante questa fase di emergenza. E non solo. In fondo alla classifica, troviamo Matteo Renzi e i leader del M5s: Di Battista, Grillo e Crimi. Solo Luigi Di Maio mantiene un gradimento più elevato, 32%. Pur perdendo, a sua volta, 5 punti in due mesi. Nel complesso, gli orientamenti politici rilevati da Demos, in questa fase, delineano un quadro incerto e in-sicuro, che la figura del Premier non riesce a rendere coerente. Perché il clima d'opinione si regge sulle paure. Divenute, da molto tempo, elementi di continuità. Amplificate dagli attori politici e dai media, per ragioni di consenso e di audience.

 

Così, le stime di voto non mostrano cambiamenti rilevanti, rispetto allo scorso aprile. Ma solo scostamenti limitati, nel breve periodo. Anche se appaiono più rilevanti, in prospettiva (relativamente) più lunga. La Lega di Salvini supera, di poco, il 25%. E resta ancora il primo partito, in Italia. Tuttavia, prosegue nel declino che dura da tempo. Infatti, perde circa 1 punto e mezzo, negli ultimi due mesi. Ma quasi 10 rispetto alle precedenti Europee di un anno fa. Anche il PD cala, per quanto di poco. E si ferma poco sopra il 21%. Dietro, il M5s frena la discesa e si attesta al 16,8%. Tuttavia, appare dimezzato se si considerano le elezioni politiche del 2018 - e, quindi, il suo peso in Parlamento.

stefano bonaccini luigi di maio patto per l'export farnesina

 

 Tuttavia, negli ultimi mesi sembra aver man-tenuto la sua base elettorale. E, comunque, resta davanti ai Fd'I di Giorgia Meloni. Il partito in maggiore crescita, in questa fase. Infatti, supera il 14%. Oltre il doppio rispetto al risultato ottenuto alle Europee. A Centro-Destra, Forza Italia si risolleva un poco. E supera il 7%. Non succedeva da quasi un anno. Più indietro, LeU e La Sinistra, insieme, raggiungono 3,7%. Restano, comunque avanti rispetto a +Europa (2,8) e a Italia Viva, il Partito di Renzi, fermo al 2,5%. Mentre Azione, il soggetto politico promosso da Carlo Calenda, non va oltre il 2,2%. Emerge, dunque, un Paese dal volto politico indefinito.

 

Per non dire senza volto. Senza grandi scosse, ma in costante mutamento. "Unito" dalla paura, ma non da riferimenti comuni. Non è neppure "diviso" da muri "con-divisi". Ma da molteplici "divisioni". Che attraversano maggioranza e opposizione. Ma, soprattutto, i principali partiti, al loro interno. Così, oggi gli italiani si raccolgono intorno ai Presidenti. Fino a quando, almeno, durerà il senso di in-sicurezza (de)generato dal Virus. Cioè, finché dura il Virus.

GIUSEPPE CONTE STEFANO BONACCINI

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…