salvini canapa cannabis

UN GOVERNO CHE SI FA ''FUMARE'' DALL'OPPOSIZIONE - VIDEO: STOP ALLA CANNABIS LIGHT, SALVINI ESULTA: ''LO STATO NON SARÀ SPACCIATORE'', LA RUSSA URLA ''DROGATO!'' A UN SENATORE CHE DIFENDEVA LA NORMA - COME È POSSIBILE CHE PD E M5S, SI FACCIANO SBERTUCCIARE DA LEGA E FRATELLI D'ITALIA? - LA CASELLATI, CHE HA CASSATO LA NORMA ''PER MOTIVI TECNICI'' (CIAO CORE), LI SFOTTE: ''SE RITENETE QUESTA MISURA IMPORTANTE PER LA MAGGIORANZA FATEVI UN DISEGNO DI LEGGE"

 

  1. MANOVRA, STOP A CANNABIS LIGHT: IN AULA È BAGARRE. LA RUSSA A SENATORE 5 STELLE: ''DROGATO!''

Da www.repubblica.it

 

 

 

ignazio la russa

Bagarre in aula al Senato sullo stop alla cannabis light. All'annuncio della presidente Casellati è partito l'applauso delle opposizioni, insieme alle proteste della maggioranza. Il senatore M5S Alberto Airola ha ribattuto che si tratta di una decisione "tecnica ma con una forte influenza politica". Mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ha "ringraziato tecnicamente il presidente del Senato a nome delle Comunita' terapeutiche e delle famiglie italiane per avere evitato la vergogna dello Stato spacciatore" nella manovra. La discussione è poi degenerata quando ha preso la parola il senatore dem Marcucci interrotto dal grido “Drogato”, proveneinte dal senatore di Fratelli D’Italia Ignazio La Russa e rivolto ai banchi dei 5 stelle promotori della norma.

 

 

 

  1. MANOVRA: VERSO STOP A 15 NORME, ANCHE CANNABIS LIGHT

 (ANSA) - Si andrebbe verso lo stralcio di una quindicina di norme dalla manovra, per inammissibilità. In base a quanto si apprende, fra queste ci sarebbero quella sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light e la tobin tax, che introduceva un'aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online.

 

matteo salvini con la fidanzata francesca verdini in un ristorante di bari 8

  1. MANOVRA: STOP NORME CANNABIS E RINVIO MERCATO ENERGIA

 (ANSA) - La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha comunicato all'Aula il giudizio di inammissiblità delle norme alla manovra che riguardano la cannabis light, la tobin tax (che introduceva un'aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online) e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l'energia.

 

  1. MANOVRA: CAOS IN AULA,SCONTRO 5S-CASELLATI SU CANNABIS

 (ANSA) - Caos in Aula del Senato in seguito del giudizio di inammissibilità delle norme sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light. Due esponenti del M5S hanno chiesto alla presidente Elisabetta Casellati di dimostrare che la scelta non sia stata frutto della "pressione della sua parte politica". Il presidente ha replicato spiegando che è stata una "decisione meramente tecnica", aggiungendo: "Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge".

matteo salvini e la nutella

 

  1. MANOVRA: SALVINI, EVITATA VERGOGNA STATO SPACCIATORE

 (ANSA) - "Ci tengo a ringraziare tecnicamente il Presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore". Lo ha detto Matteo Salvini, intervenendo in Aula del Senato dopo lo stralcio dalla manovra della norme sulla cannabis light.

 

  1. AIROLA (M5S), STRALCIO CANNABIS DANNO AGRICOLTURA

 (ANSA) - "Stralciare la norma inserita in legge di Bilancio sulla vendita della canapa industriale con un contenuto di Thc non superiore allo 0,5% significa andare contro tutti gli agricoltori che si aspettavano un sostegno". Lo afferma il senatore del Movimento 5 Stelle Alberto Airola. "Le opposizioni che applaudono stanno facendo un applauso in faccia agli agricoltori della Val Padana. La norma definiva che una pianta con un Thc non superiore allo 0,5 non puo' essere considerata stupefacente.

CROSETTO GIORGIA MELONI E IGNAZIO LA RUSSA CON LA TESSERA ELETTORALE AL QUIRINALE

 

Ed è così, anche secondo la legge 242 del 2016. La canapa industriale non ha potere drogante e viene usata in tanti ambiti, tra cui il tessile. Questo è un dibattito artefatto perché chiunque sa che le varietà di cannabis con potere stupefacente contengono un Thc molto più alto, parliamo di valori che si aggirano intorno al 10%. Di cosa stiamo parlando? E' vergognoso fare un dibattito ideologico - peraltro falso - sulla pelle degli agricoltori. Parliamo di una pianta che in Italia è sempre stata coltivata perché serviva a innumerevoli scopi che con il potere stupefacente non c'entra nulla.

 

L'emendamento presentato in merito regolamentava sì la coltivazione ma introduceva anche una piccola accisa sulla biomassa di canapa e interveniva per colmare un vuoto normativo indicato dalle sentenze della Cassazione. Il resto è solo disinformazione o malafede e spiace veramente per un mercato che aspettava un aiuto e riceve oggi l'ennesimo colpo insensato", conclude.

 

 

  1. MANOVRA: MELONI, STOP NORMA SU CANNABIS VITTORIA FDI

 (ANSA) - "Vittoria di Fratelli d'Italia: la norma sciagurata voluta dal M5S per legalizzare la vendita dei prodotti realizzati o contenenti cannabis a basso contenuto di Thc è stata dichiarata inammissibile ed è stata cancellata dalla manovra. Una vittoria di chi si batte per una vita libera da ogni droga e che abbiamo condotto al fianco delle comunità terapeutiche, degli operatori del servizio pubblico e delle associazioni. La droga non è mai leggera o innocua e noi continueremo a ribadirlo in ogni sede". Così la leader Fdi Giorgia Meloni.

ALBERTO AIROLA

 

 

  1. MANOVRA VERSO PRIMO OK. SCONTRO SULLA CANNABIS LIGHT

Chiara Scalise per l'ANSA

 

La manovra si avvicina a incassare il primo via libera del Parlamento: il governo è pronto a chiedere in Senato la fiducia sul maxiemendamento e assicura che le coperture "ci sono". Pochi i rilievi che sarebbero arrivati dalla Ragioneria dello Stato, dice il viceministro all'Economia Antonio Misiani. Due misure però continuano a essere in bilico: i nuovi paletti per la vendita della cannabis light e l'introduzione della Tobin tax. A tre giorni dall'approvazione in commissione Bilancio a Palazzo Madama del testo continuano a rincorrersi le voci di un 'buco' che secondo le opposizioni sarebbe di circa "700 milioni" e anche di conseguenti slittamenti dell'esame. Conti che non corrisponderebbero alla realtà secondo la maggioranza.

 

dolci alla cannabis 14

E in serata arriva anche l'annuncio che prova a mettere un punto alle polemiche: il maxiemendamento è stato trasmesso in Senato. Ora la parola passa dunque alla presidenza di Palazzo Madama che deve pronunciarsi sulle ammissibilità delle decine di norme approvate nel corso dell'iter parlamentare. Il M5S, che ha firmato con il senatore Matteo Mantero l'emendamento che riscrive la legge sugli stupefacenti ritoccando all'insù le percentuali di Thc per cui è legale la vendita di canapa, chiede "terzietà" dalla seconda carica dello Stato: sarebbe "grave" se una "mannaia di natura politica" si abbattesse sull'emendamento per la cannabis light.

 

Pronta la replica: la presidenza del Senato rivendica il proprio ruolo di garanzia e sottolinea come le proprie valutazioni in questi casi non siano mai "politiche" ma solo "tecniche". Fatto sta che la misura finisce nel mirino delle opposizioni: Meloni promette "battaglia" per cancellare quella che considerano "una follia"; Salvini parla di "spaccio di Stato" mentre FI sostiene che dovrebbe essere stralciata perché materia estranea alla legge di bilancio.

 

Le norme da passare al vaglio sono comunque numerose: secondo una bozza del maxiemendamento, messi uno in fila all'altro, i commi della manovra sfiorano quasi i mille. E lo spettro degli interventi è davvero ampio: si va da decine di micronorme, che riguardano realtà locali, alla plastic e sugar tax passando per la tassa sulla fortuna; dai ritocchi alle accise sui carburanti alle misure legate alla riscossione degli enti locali.

 

maria elisabetta alberta casellati 2

Qualsiasi decisione prendano alla fine i senatori, alla Camera non resterà che convalidare le scelte dell'altro ramo del Parlamento: i tempi ormai sono troppo stretti per riaprire il dossier senza voler mettere a rischio i conti pubblici con l'esercizio provvisorio. Una scelta che è costata una lunga mediazione all'interno delle forze politiche e che si annuncia oggetto di nuove polemiche con le minoranze. La Lega ha già annunciato di voler ricorrere alla Consulta, così come fece lo scorso anno: la strada imboccata da maggioranza e governo - è l'accusa - ha esautorato totalmente una Camera dei propri poteri.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?