franceschini zingaretti renzi

IL GOVERNO A PEZZI: ORMAI E' UN TUTTI CONTRO TUTTI - RENZI DEMOLISCE IL DPCM: "E' SENZA BASI SCIENTIFICHE E ALCUNI PROVVEDIMENTI SONO INSPIEGABILI” (MA LUI IN MAGGIORANZA CHE FA? PORTA LE PIZZE?) - L’EX ROTTAMATORE METTE NEL MIRINO PURE FRANCESCHINI: “COME FA A NON CAPIRE CHE I PROBLEMI NON SONO I TEATRI MA LE METRO?” – ZINGARETTI SI INCAZZA CON RENZI E CON I 5 STELLE PER LE CRITICHE ALLA DE MICHELI E A SU-DARIO, PROTAGONISTA DI UN DURO SCONTRO CON SPADAFORA

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

renzi

Sono passate appena 24 ore dal varo del Dpcm sul Covid quando scoppia la polemica nella maggioranza. A innescare la miccia, Italia viva. Matteo Renzi annuncia: «Chiederemo al presidente del Consiglio di modificare il decreto». L'ex premier è contrario alla chiusura di cinema e teatri, alle restrizioni per i bar e i ristoranti e all'ampliamento della didattica a distanza. In parole povere di quel Dpcm non salva praticamente nulla.

 

Secondo Renzi è un provvedimento «senza basi scientifiche». Il leader di Iv si sofferma anche sulla decisione di non accedere al Mes: «Rischiamo di far schizzare la curva del debito solo per le emergenze e senza una visione strategica. In questo senso, appare sempre più assurdo il no ideologico al Mes».

 

conte renzi

Nel mirino di Renzi c'è anche Dario Franceschini: «Come fa a non capire che i problemi non sono i teatri ma le metropolitane?». Il ministro della Cultura però difende le chiusure: «Chi protesta non ha capito il rischio dei contagi». Dal Nazareno è Andrea Orlando il primo a rispondere a muso duro a Renzi: «Ricordo nitidamente i giorni nei quali i ministri, finito il Cdm, andavano in piazza a manifestare contro il governo. Tempi assai più semplici di questi eppure non andò bene allora, per il governo ma ancor più per il Paese». Il riferimento è ai rappresentanti di Rifondazione comunista nel governo Prodi che nel 2007 scesero in piazza per protestare contro l'esecutivo.

 

sergio mattarella parla con dario franceschini e nicola zingaretti

Poi arriva la replica di Nicola Zingaretti, altrettanto dura: «Vedo molti distinguo da esponenti di governo, da forze di maggioranza con iniziative politiche che ritengo incomprensibili, penso che non siano mai stati seri quei partiti che la sera siedono ai tavoli del governo e la mattina organizzano l'opposizione rispetto alle decisioni prese la sera precedente. È eticamente intollerabile stare con i piedi in due staffe».

dario franceschini e nicola zingaretti alla finestra – ritiro del pd all'abbazia di contigliano 15

 

Il ministro Alfonso Bonafede è sulla stessa linea d'onda: «No ai distinguo». E Vito Crimi invita all'unità. Ma Zingaretti ce l'ha anche con una parte dei 5 Stelle. Con Vincenzo Spadafora, che non voleva chiudere le palestre, con il viceministro Pierpaolo Sileri, che ha criticato il Dpcm. E poi non gli piacciono le critiche, anonime e non, che in queste ore circolano tra i grillini e che hanno come bersagli Paola De Micheli e Franceschini.

 

nicola zingaretti dario franceschini

Già, M5S ha deciso di fare del dicastero dei Trasporti il capro espiatorio di questa emergenza: «Purtroppo ci tocca constatare che il nostro Paese è costretto a nuove restrizioni anche per via di alcuni settori dove si è lavorato poco. La ministra De Micheli da giorni minimizza, ma quello del trasporto pubblico rimane un problema da affrontare», scrivono i senatori grillini della commissione Lavori pubblici e Trasporti. Mentre nella chat dei deputati grillini è Franceschini, protagonista sabato di un duro scontro con Spadafora, a finire sul banco degli imputati per la decisione di chiudere i cinema. Insomma, è un tutti contro tutti che preoccupa Zingaretti. Il segretario teme che la situazione non regga, per questo chiede a Conte di far fare «un salto di qualità» al governo e di «coinvolgere le opposizioni: non si può chiedere loro solo di sottoscrivere le nostre decisioni».

franceschini zingaretti

 

2 - DPCM

Da www.liberoquotidiano.it

 

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è partito nuovamente all'attacco del suo stesso governo. Dopo aver approvato il Dpcm l'ex premier ora attacca la sua maggioranza e chiede un cambio di rotta relativo al testo, soprattutto per quanto riguarda le chiusure di ristoranti, cinema e teatri. "Mentre si chiedono (ancora) sacrifici, sarebbe molto utile, secondo me, che il Governo chiarisse questi punti.

pierpaolo sileri

 

E ci spiegasse quali sono i dati scientifici e le analisi sui quali si prendono le decisioni: i dati scientifici, non le emozioni di un singolo ministro", scrive nella sua e-news settimanale. Critiche che ricalcano un poco quelle del viceministro alla Salute, Pierpoalo Sileri del M5s, che ha detto di non condividere molti punti dell'ultimo provvedimento.

 

conte spadafora

"In Parlamento", scrive Renzi, “chiederemo che il Presidente Conte valuti di seguire la stessa strada intrapresa dal Presidente dell’Alto Adige, che ha firmato un’ordinanza che prevede che i ristoranti siano aperti fino alle 22". Infine l'ex segretario Pd spiega che, "va bene rinunciare a molte libertà per il virus. Ma chiudere i luoghi di cultura e di sport è, invece, un errore: è più facile contagiarsi sulla metropolitana che a teatro. E la chiusura dei ristoranti alle 18 è tecnicamente inspiegabile, sembra un provvedimento preso senza alcuna base scientifica". La domanda a questo punto nasce spontanea: ma non poteva pensarci prima?

renzi

 

PAOLA DE MICHELIpierpaolo silerispadaforarenzi bonaccini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…