salvini calenda meloni berlusconi cani gatti animali

AL GRANDE ZOO ELETTORALE – GLI ANIMALI DOMESTICI IN ITALIA SONO PIÙ DI 60 MILIONI. E I LORO PADRONI VOTANO, COSÌ I PROGRAMMI DEI PARTITI SONO PIENI DI IDEE E SLOGAN IMPROBABILI PER DIFENDERE I “FAMILIARI A QUATTRO ZAMPE” – SALVINI SI FA FOTOGRAFARE CON I TROVATELLI DEI CANILI, BERLUSCONI SPERIMENTA L'ABBAIO SOCIAL (“BAU, BAU!”), LA MELONI CITA ADDIRITTUTA GANDHI: “LA CIVILTÀ DI UN POPOLO SI MISURA DAL MODO IN CUI TRATTA GLI ANIMALI”... 

1 – PIÙ DIRITTI A CANI E GATTI E LIMITAZIONI ALLA CACCIA: LA CAMPAGNA È “BESTIALE”

Estratto dall'articolo di Andrea Bulleri per “Il Messaggero”

 

GIORGIA MELONI COL GATTO

Giorgia Meloni cita il mahatma Gandhi: «La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali». Silvio Berlusconi sperimenta l'abbaio social («bau, bau!», si legge in uno degli ultimi post del Cavaliere) prima di rilanciare con Totò: «I cani sono qualcosa a metà strada tra gli angeli e i bambini».

 

E se Matteo Salvini non manca di farsi immortalare con i trovatelli dei canili di Napoli e Milano, Carlo Calenda rivela la sua preferenza felina. Almeno a Ferragosto, quando condivide uno scatto con la gatta Naso Corto: «L'unico membro della famiglia che non mi abbandona mai», twitta il leader di Azione.  […]

 

LE PROPOSTE

calenda gatto ferragosto

Del resto, le stime rivelano che gli animali d'affezione in Italia sono più di 60 milioni, quasi un terzo dei quali cani e gatti. E se i quadrupedi non votano (contrariamente al titolo del «manifesto» lanciato proprio nei giorni scorsi delle associazioni animaliste), è lecito pensare che molti dei loro proprietari, invece, lo facciano.

 

 Ed ecco che i programmi di partiti e coalizioni ma soprattutto i social dei loro front runner si popolano di idee e di slogan per difendere i nostri «familiari a quattro zampe». Li chiama così Giorgia Meloni, l'ultima in ordine di tempo a esprimersi sul tema: «Ogni anno ogni anno vengano abbandonati 80mila gatti e 50mila cani», denuncia la leader di FdI via social.

 

«Fratelli d'Italia aggiunge intende battersi per garantire a questi membri della famiglia una vita dignitosa e piena d'affetto». Come? Aumentando le pene per chi li maltratta o li abbandona. […]

 

BERLUSCONI DUDU E IL VERTICE AD ARCORE

Va oltre la Lega, con Matteo Salvini che promette di «inasprire le pene per i violenti e garantire un po' di tasse in meno per chi mantiene un amico in casa». Ad esempio, si legge nel programma leghista, tagliando l'Iva sulle prestazioni veterinarie e sul cibo per cani e gatti, perché è lo slogan «amare non è un lusso».

 

Nel centrodestra punta sulla sensibilità animalista e non da oggi anche Berlusconi. «Nel programma di Forza Italia ci sono misure per il sostegno all'adozione degli animali nei canili e nei gattili spiega il Cavaliere e aumenti di pena chi li maltratta». […]

 

sulla copertina di chi putin tira la palletta a dudu

E se Cinquestelle e Verdi-sinistra rilanciano con la proposta di abolire la caccia (ma pure di introdurre un «cashback veterinario» per detrarre le spese, propongono i primi, e di far sì animali domestici e selvatici «non siano più considerati oggetti ma esseri senzienti», rilanciano i secondi), l'animal house della politica non sembra aver contagiato il Terzo polo, che nel programma non contempla interventi specifici per migliorare la vita dei quattrozampe.

 

Quattrozampe di cui Calenda si mostra comunque un affezionato possessore: non solo della già citata gatta Naso Corto, ma anche di due cani pastore (ribattezzati dal figlio di simpatie marxiste Antonio, come Gramsci, e Rosa, come la Luxemburg). E chissà che nelle prossime settimane anche al centro non spunti un Naso Corto Act. Andrea Bulleri

 

2 - CAMPAGNA DA CANI LA CAMPAGNA SOCIAL

Flavia Perina per “La Stampa”

 

il gatto gi giorgia meloni 1

È arrivato il Pet Moment della campagna elettorale. Giorgia Meloni cita Gandhi («La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali»), Silvio Berlusconi ricorda Totò («Gli animali sono qualcosa a metà tra angeli e bambini») ed entrambi presentano, a due giorni di distanza uno dall'altra, uno specifico programma per la tutela delle bestiole.

 

Lega e Pd risultano un po' indietro, ma è possibile che si adeguino nelle prossime ore: l'argomento è ineludibile da quando, nel 2018, Alessandra Ghisleri fece presente che il tema animalista è significativo per il 20 per cento della platea elettorale.

il gatto gi giorgia meloni 4

 

Le nostre case, dicono le statistiche, ospitano una ventina di milioni di cani e gatti. È quella la vera "famiglia allargata italiana", e si dovrà dare atto a Michela Brambilla e a Monica Cirinnà di averci visto lungo all'inizio degli anni Duemila, quando sfidarono l'ironia collettiva avviando la crociata politica per cani, gatti e pesci rossi.

 

La sinistra, all'epoca, sembrava decisamente in vantaggio nella partita. La Roma di Walter Veltroni fu la prima capitale ad avere un Ufficio per i diritti degli Animali («l'assessorato alle gattare», disse il volgo), ma ecco, anche in quel campo come nelle fabbriche del Nord o nelle periferie urbane la potenziale supremazia è stata sperperata.

 

berlusconi con dudu dudina e i cuccioli

Il Pet Moment è diventato cosa di destra soprattutto grazie al barboncino Dudù, che nel 2012 cominciò ad accompagnare Silvio Berlusconi ovunque. Fu l'inizio di una moda e l'avvio di una nuova pagina del giornalismo. Tutti all'improvviso avevano un cagnolino e ne esibivano le prodezze portandoselo ad Arcore a ogni convocazione. Fiorirono servizi sulla vita famigliare della bestiola («Le foto segrete di Dudù») e sulle sue simpatie politiche all'interno della cerchia del Cavaliere, con ampia pubblicistica sui metodi per ingraziarsi l'animaletto.

 

Il più furbo risultò Daniele Capezzone: «Porto un limone in tasca e lo uso come palla. Amicizia assicurata». Nacque un sospetto sull'omosessualità di Dudù, lo dissipò Micaela Biancofiore che in radio raccontò di un approccio con la sua Puggy: «No, non è gay», titolarono le riviste.

 

MATTEO SALVINI AL CANILE

Cani e leadership diventarono tema politico, oggetto di analisi. Alle elezioni successive il tentativo di umanizzazione dell'algido Mario Monti passò per un barboncino bianco (Empy, come empatia) che gli piazzarono in braccio a sorpresa in televisione, durante un'intervista alle Invasioni Barbariche. Monti lo adottò con evidente disagio, non poteva fare altrimenti, poi dopo il voto si lamentò del dono-scherzo in un'intervista. Apriti cielo. «Che fine ha fatto Empy» diventò un tormentone.

 

La politica italiana, che aveva ammortizzato abbandoni coniugali, seconde e terze mogli, cambi di schieramento da un estremo all'altro, scoprì una nuova regola: mai rinnegare un cane (Empy comunque era in casa dei nipoti).

 

CARLO CALENDA GATTO

Matteo Salvini entrò nella corsa nel 2015, quando si fece prestare uno Yorkshire Terrier da Lorenzo Fontana, con tanto di maglioncino a collo alto, per una foto sorridente che Libero titolò: «Salvini studia da leader e presenta l'anti-Dudù».

 

Era la vigilia delle Regionali, i rapporti in casa centrodestra erano come sempre tesi e chissà se l'attacco di canismo non rappresentasse, al contrario, il tentativo di riconquistare al dialogo con Berlusconi (poi successe davvero: l'accordo si fece e lo Yorkshire portò fortuna pure a Fontana, che ha fatto la carriera che sapete).

 

SILVIO BERLUSCONI DUDU

Sta di fatto che la Pet Politique ci ha accompagnato per un lungo tratto, e che gli animali dei potenti sono da molti anni un fortissimo richiamo di popolarità: non a caso tutti hanno scelto bestiole innocue, piccole, pelose, con gli occhi tondi che chiamano le carezze.

 

Nessuno che abbia un lupo siberiano o un bulldog, e persino nell'esaltazione dei cani-eroi (un altro classico di Salvini) vince l'allegro Jack Russel della Questura di Genova o i miti labrador che salvano i bagnanti a Sperlonga.

 

MARIO MONTI EMPTY

C'è un solo tipo di cani che non piacciono, che non meritano le citazioni di Totò o Gandhi, che non sono angeli, ne' bambini, ne' misurano la civiltà dei popoli, e sono i cani degli immigrati e dei richiedenti asilo. «I clandestini sbarcano a frotte, anche con barboncini» sbotta Salvini quando da Lampedusa arriva lo scatto di undici tunisini con un cagnolino in braccio.

 

«Il governo si riferiva a questo quando diceva che avrebbe rilanciato il turismo?», fa eco Giorgia Meloni davanti alla stessa foto, e par di capire che anche l'amore viscerale per gli animaletti abbia un suo preciso limite patriottico. Va bene difenderli, anche con specifiche leggi. Vanno bene i sostegni alle spese veterinarie, alle case-rifugio, alle adozioni dei meticci, agli anziani che stentano a mantenere la loro unica compagnia (tutte proposte segnalate nei programmi di FI e FdI), ma se il cane è migrante no, il Pet Moment svanisce.

 

giorgia meloni con il gatto

Quello sarà pure migliore amico, ma portarselo dietro è una provocazione. Ps. Giorgia Meloni comunque ha un gatto. «Per quanto possano amarti sono animali orgogliosi che preferiscono un rapporto paritario con l'uomo». Insomma, i cani li giudica troppo sottomessi, e chissà che anche questo non sia un alert per i suoi alleati. -

IL SELFIE DI SALVINI CON L ANZIANA E IL SUO CANEgiorgia meloni con il gatto

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…