salvini molinari

GRANDI PURGHE NELLA LEGA: AVANTI GLI ‘YES MAN’ – SISTEMATI IN LISTA I FEDELISSIMI DI SALVINI E MOLINARI, SONO STATI FATTI FUORI TUTTI GLI ALTRI IN ODORE DI “GIORGETTISMO” – SILURATI RAFFAELE VOLPI E PAOLO GRIMOLDI E IL RESPONSABILE ENTI LOCALI DEL PARTITO STEFANO LOCATELLI – IN PIEMONTE ESCLUSO PAOLO TIRAMANI, EX SINDACO DI BORGOSESIA E DEPUTATO USCENTE, GRAN PORTATORE DI VOTI - A BRESCIA È SALTATO TONI IWOBI (PRIMO SENATORE DI ORIGINE AFRICANA), A UDINE MARIO PITTONI…

1 - MALUMORI NEL CARROCCIO PER GLI ESCLUSI ECCELLENTI "AI COMPETENTI SONO STATI PREFERITI GLI YES MAN"

RICCARDO MOLINARI MATTEO SALVINI

Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

La telefonata che nessuno voleva ricevere pare sia arrivata a tutti sabato pomeriggio.

Telefonata seguita da una raccomandazione: anche chi è fuori dalle liste, o in posizione traballante, mantenga uno stile da vero leghista. Ovvero eviti proteste, esternazioni e accuse. Poco consone all'ultimo partito leninista d'Italia.

 

E così le scelte dolorosissime «perché non si può dire di sì a tutti», ma soprattutto perché la Lega rischia di passare dagli oltre 190 parlamentari attuali a meno di un terzo, sono state fatte e comunicate. Il risultato? Dentro le chat private dei leghisti si è scatenato l'inferno, con qualche schizzo di fuoco e fiamme finito pure sui social.

raffaele volpi

 

I tre «sacrifici» che più stanno destando scalpore sono quelli dei deputati Raffaele Volpi e Paolo Grimoldi e del responsabile Enti locali del partito Stefano Locatelli. Volpi, bresciano, già sottosegretario alla Difesa e presidente del Copasir, oltre che commissario del partito in varie regioni del Sud, un tempo era considerato vicinissimo a Salvini e spesso lo ospitava pure nella sua casa romana. Salvo ripensamenti dell'ultimo minuto verrà escluso tout-court.

 

«A un uomo serio e preparato si sono preferiti gli yes man, gli Angelucci e i Lotito - si sfoga una carissima amica di Volpi, facendo il verso proprio allo slogan scelto dalla Lega per la campagna elettorale - #Credo che molti leghisti si vedano più in Volpi che in Lotito, perché è un uomo che con Giorgetti e Calderoli è stato alla guida degli enti locali in Lombardia».

riccardo molinari matteo salvini massimiliano romeo applausi per zelensky

 

Già, Giorgetti e Calderoli. Gli antagonisti di Salvini sostengono che il criterio adottato per stilare le liste sia stato proprio quello di premiare, più che le competenze o il curriculum, la distanza dagli altri big leghisti e la fedeltà al segretario. Solo così si spiegherebbe la decisione di piazzare Grimoldi, ex leader dei Giovani Padani e segretario in Lombardia, e Stefano Locatelli, uomo chiave dell'organizzazione, al terzo posto nei dei listini proporzionali rispettivamente in Brianza e a Bergamo.

paolo tiramani 5

 

Stessa sorte toccata a Cristian Invernizzi, capo-bastone della bassa bergamasca. Mentre il nome di Daniele Belotti, storico capo ultrà dell'Atalanta e altrettanto storico presentatore del raduno di Pontida, non comparirà proprio sulla scheda. Ma è così un po' in tutto il Nord Italia: a Brescia è saltato Toni Iwobi (primo senatore di origine africana), a Udine Mario Pittoni. «Il Capitano ha dovuto far fuori anche le sue seconde linee, ma si è garantito un gruppo di soldati fedelissimi - spiega un ex leghista -. Gente che lo seguirà qualunque piega prenderà la legislatura ».

calderoli

 

2 - FUORI TIRAMANI, IN PISTA MONTANI. MOLINARI PIAZZA IL CERCHIO MAGICO

Da https://lospiffero.com

 

Dopo una lunga attesa, anche per la Lega è finalmente arrivato stamattina il momento della presentazione delle liste. Liste in cui compaiono tutti gli esponenti più vicini al segretario regionale e capogruppo a Montecitorio Riccardo Molinari, i cosidetti fedellissimi che compono una sorta di cerchio magico attorno al leader piemontese: i deputati uscenti Flavio Gastaldi, Andrea Giaccone e Alessandro Giglio Vigna, che con una accorta regia di incastri possono dormire sonni tranquilli da qui al 25 settembre perché con altissima probabilità torneranno a sedere in parlamento.

 

matteo salvini riccardo molinari foto di bacco

Non altrettanto è capitato a Paolo Tiramani, forse l’escluso più eccellente, che in pochi mesi ha perso la fascia di sindaco di Borgosesia e ora lo scranno alla Camera. Per loro volontà o costretti dalle scelte di Molinari non compaiono negli elenchi gli alessandrini Rossana Boldi e Lino Pettazzi e il novarese Marzio Liuni, mentre a sorpresa resta in gioco il senatore Enrico Montani, a cui molti avevano intonato il de profundis dopo che Roberto Calderoli l’aveva sollevato dalla responsabilità organizzativa del partito: è il lista e, grazie alle pluricandidature di chi lo precede potrebbe pure farcela.

 

iwobi

In Piemonte, per la campagna elettorale, è previsto l’arrivo di Matteo Salvini in due occasioni: la prima dovrebbe essere il 31 agosto in uno dei territori della Circoscrizione Piemonte 2, la seconda il 20 settembre a Torino. “Per la scelta dei candidati – spiega Molinari – abbiamo cercato, come abbiamo sempre fatto nella storia della Lega, di utilizzare il criterio territoriale dando rappresentanza ad ogni provincia.

 

Con il taglio dei parlamentari è stato necessario fare delle scelte anche dolorose e purtroppo ci sono nostri parlamentari che sono rimasti esclusi, ma ogni provincia avrà un candidato e nelle posizioni di primo piano ci sono tutti parlamentari uscenti”. O quasi.

 

riccardo molinari jacopo morrone matteo salvini foto di bacco

Ecco le liste. Camera, collegio Torino Elena Maccanti (ex assessore regionale, consigliera comunale di Torino e deputato uscente), Flavio Gastaldi (deputato uscente di Cuneo), Roberta Ferrero (senatrice uscente eletta nel 2018 nel collegio di Torino Collegno), in quello della Provincia di Torino arriva dalla Lombardia a guidare la lista la cremonese Silvana Comaroli (presente anche nell’uninominale di Cremona e in altri plurinominali) che precede Alessandro Benvenuto, quindi Astrid Sento storica militante del Canavese e vice segretaria organizzativa piemontese, a chiudere Carmelo Bruno di Poirino.

 

laura ravetto dopo il ritocchino

Nel Piemonte 2 apre le due liste dei rispettivi collegi Riccardo Molinari. In quello di Alessandria Asti e Cuneo seconda il lista è l’ex azzurra passata un anno fa nella Lega Laura Ravetto che si candida anche a Legnano e quindi dovrebbe lasciare il posto al terzo che è l’astiigiano Andrea Giaccone, A chiudere l’assesssore comunale di Casale Monferrato Gigliola Fracchia. Nel collegio di Vercelli, Novara, Biella e Vco, dopo Molinari c’è Elena Maccanti, candidata anche a Torino e quindi utile in quella posizione per aprore la strada del Parlamento all’uscente (e dato fino a ieri in forse) Enrico Montani, poi la deputata uscente Cristina Patelli.

 

Per quanto riguarda il Senato capolista a Torino è l’uscente Marzia Casolati (quella che incassò il bonus Covid per la sua gioielleria), seguita da Cesare Pianasso, Denise Burdet di Pinerolo e Roberto Pilone di San Mauro. Nel Piemonte 2, come annunciato il capolista è il ministro Massimo Garavaglia, dopo di lui ancora la Casolati, Eraldo Botta ex sindaco di Varallo e presidente della Provincia di Vercelli e Giovanna Quaglia, astigiana già assessore regionale con Roberto Cota.

MASSIMO GARAVAGLIA.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...