I GRANDI SCONFITTI DALLA SCELTA DEI MINISTERI BY MELONI SONO DUE: RONZULLI E BERLUSCONI! IL “BANANA” NON HA OTTENUTO NIENTE DI QUELLO CHE VOLEVA, ANZI. IL NEMICO NUMERO UNO DI “KISS ME LICIA”, TAJANI, FINISCE ALLA FARNESINA, E SARÀ PURE VICE PREMIER – LO SCAMBIO CROSETTO-URSO PER SCHIVARE I CONFLITTI DI INTERESSE DELLO “SHREK” DELLA MELONI E IL CASO DEL MADE IN ITALY – GIORGETTI AL MEF È UN GUAIO PER LA “DUCETTA” – LUPI RESTA IN PANCHINA – MATTARELLA HA ALZATO IL SOPRACCIGLIO SU EUGENIA ROCCELLA (DOPPIONE DI LORENZO FONTANA, ULTRA-CATTOLICA E ANTI ABORTISTA) E SU GENNARO SANGIULIANO. IL DIRETTORE DEL TG2 ALLA CULTURA È UN MISTERO: "GENNY" HA SCRITTO LIBRI NON PROPRIO CRITICI SU PUTIN E XI JINPING, E IL SUO ARRIVO AL COLLEGIO ROMANO COMPLICA LE COSE IN RAI – BERLUSCONI NEL COLLOQUIO CON SUPER-SERGIO HA DETTO...

Condividi questo articolo


DAGONOTA

GIORGIA MELONI LEGGE LA LISTA DEI MINISTRI GIORGIA MELONI LEGGE LA LISTA DEI MINISTRI

Quindi, chi ha vinto e chi ha perso nella scelta dei ministeri by Meloni? Di sicuro, non è andata bene per il duo Ronzulli-Berlusconi. Il nemico numero uno di “Kiss me Licia”, Antonio Tajani, alla fine l’ha spuntata e sarà ministro degli esteri e vicepremier. Il tutto nonostante il sabotaggio tentato ai suoi danni con gli audio su Putin e Zelensky, improvvidamente diffusi da qualche manina birichina a LaPresse.

 

licia ronzulli antonio tajani licia ronzulli antonio tajani

Meloni ha capito che di Tajani si poteva fidare, specie dopo il viaggio a Bruxelles: il nuovo ministro degli Esteri non risponde al “Banana”, ma al PPE.

 

Berlusconi ha avuto molto poco: ormai ciò che resta del Banana è ridotto a fare il leader di cartone dei ronzulliani. Puntava la giustizia, e non l’ha ottenuta (andrà l’ex magistrato Nordio); puntava lo sviluppo economico, che ha la delega per le telecomunicazioni, e anche li ha dovuto fare pippa (andrà il meloniano Urso). La povera Casellati si prende il dicastero delle riforme, che non conta nulla, e anche il ministro della transizione ecologica (pardon, Ambiente e sicurezza energetica), Gilberto Pichetto Fratin, non è ascrivibile alle truppe dell’ex infermiera.

 

PAOLO ZANGRILLO PAOLO ZANGRILLO

L’unico ministro di provata fede ronzulliana è Paolo Zangrillo (fratello del medico di B., Alberto), che ha ottenuto la pubblica amministrazione, dall’alto del suo curriculum di ex direttore del personale e dell’organizzazione di Acea (dal 2011 al 2017). La domanda da un milione di dollari è: Berlusconi accetterà di essere stato messo da parte dalla “signora Meloni”?

 

Crosetto e Urso

CROSETTO MELONI CROSETTO MELONI

Per quanto riguarda lo “shrek di Fratelli d’Italia”, Guido Crosetto, alla fine si è deciso di spostarlo dallo Sviluppo Economico: troppo alto il rischio di un conflitto di interessi, nonostante abbia liquidato tutte le partecipazioni.

 

Quindi, è stato deciso di scambiarlo con Urso: il “gigante”, fondatore di Fdi, si prende la Difesa, dove si sa muovere grazie a molti agganci, e l’ex presidente del Copasir va allo Sviluppo, che prende anche l’importantissima delega al “Made in Italy”.

 

giorgia meloni con salvini e i leghisti al quirinale giorgia meloni con salvini e i leghisti al quirinale

Importantissima perché, presumibilmente, significa che il Mise “ruberà” alla Farnesina l’Agenzia Ice, l’ex istituto commercio con l’Estero (ora si chiama Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) che Di Maio aveva lottato per riavere in capo agli esteri. Adesso Servirà però un’altra legge: ce la faranno i nostri eroi?

 

Giorgetti

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

L’arrivo del “Don Abbondio” della Lega a via XX Settembre è un problema: non parla neanche inglese, come farà a rassicurare i mercati internazionali sulla sostenibilità del debito pubblico? E poi: a chi risponderà: alla Meloni o al suo segretario, Salvini? Senza considerare che il MEF, oltre che avere un enorme potere di spesa sul Pnrr, ha quello di fare le nomine delle partecipate, eccetera. Come funzionerà con i dossier più scottanti?

 

Sono in scadenza i vertici di Enel, Eni, Poste, Leonardo ed Enav. Senza entrare nelle partecipate di FS (Trenitalia-RFI), a cui sono destinati 25 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che scadono a novembre. Quelle saranno la prima vera prova tecnica della tenuta di Giorgetti in quella posizione.

 

Il neo-ministro dell'Economia e l'ex Truce giocheranno al gatto e la volpe, come ormai fanno dal 2018, e Salvini potrà promettere a destra e a manca, come se quelle poltrone fossero le sue.

 

Il "Capitone" inoltre avrà l’ultima parola su tutto: quanto ci metterà a rompere le palle su Flat Tax e Fornero? Certo, ci sono tante cose da vedere concretamente, anche e soprattutto in base alle nomine che dovranno essere fatte al Tesoro. Il dg Alessandro Rivera, autore degli ultimi pasticci su Ita e Mps, presto se ne andrà. Chi sarà nominato al suo posto? Di sicuro, per ora, c'è che il capo di gabinetto di Giorgetti sarà Luigi Fiorentino.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto giachetti giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto giachetti

Salvini comunque non esce male dalle nomine, con due ministeri pesantissimi (Infrastrutture per sé e Economia per Giorgetti) e l’Interno per Piantedosi. Che però, più che in quota “Capitone”, è in quota Mattarella. Anche se il leader del Carroccio rivendica che è stato il suo capo di Gabinetto, Piantedosi ha sempre lavorato solo per il Colle

 

Il caso Sangiuliano

SALVINI PIANTEDOSI SALVINI PIANTEDOSI

Il vero mistero rimane però Gennaro Sangiuliano: tutti avevano elogiato, anche da sinistra, Giordano Bruno Guerri, e invece al Collegio Romano arriverà il direttore del TG2.

 

Sangiuliano in questi anni è riuscito a farsi concavo e convesso: prima in quota Forza Italia, poi con la Lega quando Salvini era al governo (e lo fece nominare direttore) e infine Fratello d'Italia con Donna Giorgia

 

 

La sua nomina causerà un effetto domino anche in Rai: se Sangiuliano non va al TG1, al posto della Maggioni, chi ci finirà? La Meloni dice di voler cambiare lo statuto della Rai, ma nel frattempo che si fa? “Genny” di sicuro ci credeva: erano tre mesi che a Saxa Rubra diceva a tutti che sarebbe diventato ministro, ma nessuno lo prendeva sul serio.

 

gennaro sangiuliano giorgia meloni foto di bacco gennaro sangiuliano giorgia meloni foto di bacco

In molti credevano che sarebbe andato al posto della Maggioni, spalancando per Giampaolo Rossi la carica di amministratore delegato, al posto di Carlo Fuortes.

 

Rossi non può andarci adesso: avendo già fatto un turno in consiglio d’amministrazione, sostituirebbe l’ad per un anno e mezzo, e poi non sarebbe più riconfermabile.

 

Quindi ora che succederà a Viale Mazzini? O si fa decadere tutto il cda (bastano le dimissioni di 2-3 consiglieri) o si fa dimettere Fuortes. In entrambi i casi si ripartirebbe da zero, spalancando le porte a  Rossi, l'uomo che da anni gestisce il dossier Rai per la Meloni.

 

Giampaolo Rossi Giampaolo Rossi

 

Ps. Come mai il ciellino Maurizio Lupi è stato trombato? Si vocifera che Meloni voglia tenere i “moderati” in panchina. Sono una carta coperta, da tirare fuori quando partirà l’embolo a Berlusconi.

 

Ps/1. Sergio Mattarella avrebbe alzato il sopracciglio su più di un nome. Il primo è quello di Eugenia Roccella, ministro della famiglia e "della natalità". Una oltranzista anti-abortista, in pratica un doppione del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Un profilo un po' troppo divisivo, insomma, per il Capo dello Stato.

 

Il secondo è appunto quello di Sangiuliano alla cultura, autore di un triplete di libri, non proprio critici (eufemismo) su quei sinceri democratici di Trump, Putin e Xi Jinping

 

Mattarella e Meloni erano invece totalmente d'accordo sul profilo di Gloria Saccani Jotti, caldamente raccomandata da Confalonieri. D'accordo nel cassarla, si intende: quel nome era il coniglio nel cilindro della Ronzulli per tentare di portare dalla sua parte "Fidel", ma l'operazione non è riuscita.

 

luca ciriani giorgia meloni francesco lollobrigida luca ciriani giorgia meloni francesco lollobrigida

Ps/2. Come mai Berlusconi ha chiesto un colloquio privato a Mattarella (ottenendolo)? Il “Banana” ha voluto rassicurare la “Mummia Sicula” sul fatto che la sua linea, e quella del suo partito, è di assoluta fedeltà ai valori della Nato.

 

Ps/3. Con la nomina di Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani ai ministeri di Agricoltura (pardon, sovranità alimentare) e ai Rapporti con il Parlamento, Giorgia Meloni dovrà nominare due nuovi capigruppo per Fratelli d'Italia. Ha già qualche nome in mente?

 

maurizio lupi dopo la notizia della morte di ghedini maurizio lupi dopo la notizia della morte di ghedini

 

 

giorgia meloni arriva al quirinale in 500 giorgia meloni arriva al quirinale in 500

 

maurizio lupi francesco paolo tronca pierpaolo sileri inaugurazione laesse via tomacelli maurizio lupi francesco paolo tronca pierpaolo sileri inaugurazione laesse via tomacelli

sergio mattarella giorgia meloni sergio mattarella giorgia meloni giorgia meloni al quirinale giorgia meloni al quirinale ANTONIO TAJANI LICIA RONZULLI ALESSANDRO CATTANEO SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI ANTONIO TAJANI LICIA RONZULLI ALESSANDRO CATTANEO SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI giorgia meloni giancarlo giorgetti 3 giorgia meloni giancarlo giorgetti 3 giorgia meloni giancarlo giorgetti 2 giorgia meloni giancarlo giorgetti 2 giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti luca ciriani giorgia meloni francesco lollobrigida luca ciriani giorgia meloni francesco lollobrigida giorgia meloni al quirinale giorgia meloni al quirinale giorgia meloni matteo salvini consultazioni giorgia meloni matteo salvini consultazioni LA FACCETTA DI BERLUSCONI MENTRE MELONI PARLAVA DI COALIZIONE UNANIME LA FACCETTA DI BERLUSCONI MENTRE MELONI PARLAVA DI COALIZIONE UNANIME GIORGIA MELONI ENRICO LUCCI GIORGIA MELONI ENRICO LUCCI silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni al quirinale silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni al quirinale delegazione del centrodestra al quirinale delegazione del centrodestra al quirinale meloni berlusconi salvini al quirinale meloni berlusconi salvini al quirinale SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI silvio berlusconi e matteo salvini si guardano mentre giorgia meloni parla di unanimita' nella coalizione silvio berlusconi e matteo salvini si guardano mentre giorgia meloni parla di unanimita' nella coalizione giorgia meloni da sergio mattarella giorgia meloni da sergio mattarella

sergio mattarella giorgia meloni sergio mattarella giorgia meloni

la 500 bianca di giorgia meloni al quirinale la 500 bianca di giorgia meloni al quirinale

MATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINI MATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINI ALESSANDRO RIVERA ALESSANDRO RIVERA ALESSANDRO RIVERA ALESSANDRO RIVERA

 

giorgia meloni al quirinale giorgia meloni al quirinale berlusconi meloni salvini al quirinale berlusconi meloni salvini al quirinale

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI  GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…

DAGOREPORT - DOVE VA IL PD, SENZA LA BANANA DELLA LEADERSHIP? IL FALLIMENTO DI ELLY SCHLEIN È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. GENTILONI È UNA “SAPONETTA” SCIVOLATA DA RUTELLI A RENZI, PRIVO DI PERSONALITÀ E DI CARISMA. QUALITÀ ASSENTI ANCHE NEL DNA DI FRANCESCHINI, ORLANDO E GUERINI, PER NON PARLARE DI BONACCINI, CHE HA LO STESSO APPEAL DI UNA POMPA DI BENZINA - ECCO PERCHÉ, IN TALE SCENARIO DI NANI E BALLERINI, SOSTENUTO DAI MAGHI DELL’ULIVO BAZOLI E PRODI, BEPPE SALA POTREBBE FARCELA A RAGGRUPPARE LA SINISTRA E IL CENTRO E GUIDARE LE ANIME DIVERSE E CONTRADDITTORIE DEL PD. NELLO STESSO TEMPO TROVARE, ESSENDO UN TIPINO PRAGMATICO, UN EQUILIBRIO CON L’EGO ESPANSO DI GIUSEPPE CONTE E SQUADERNARE COSÌ UNA VERA OPPOSIZIONE AL GOVERNO MELONI IN CUI SCHLEIN HA FALLITO