macron e conte

GRAZIE ALL’EUROPA DEI FRANCESI, L’ITALIA DELLO SPAZIO NON DECOLLA - NON LO DICE UN CATTIVO SOVRANISTA, MA LA RIVISTA ''LIMES'', DOVE L'EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SCIENTIFICO DELL'AGENZIA SPAZIALE ITALIANA SPIEGA COME L'ESA ABBIA RIMOSSO OGNI POSSIBILITÀ DI SVILUPPO DI PRODOTTI ITALIANI DI ALTA TECNOLOGIA. ''L'OBIETTIVO DELLA FRANCIA È FAR FUORI AVIO E L'ITALIA''

 

Mariano Bizzarri, William de Vecchis, Alessandro Sansoni per https://www.limesonline.com/

 

Prof. Mariano Bizzarri, già presidente Consiglio Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana, Università La Sapienza Roma

Dr. William de Vecchis, senatore

Dr. Alessandro Sansoni

 

 

Il 27 e 28 novembre scorso si è svolta a Siviglia la Ministeriale dello Spazio, che raggruppa i ministri e le agenzie spaziali afferenti all’Esa (European Space Agency). Evento atteso che ha tracciato le linee di sviluppo del settore per i prossimi quattro anni.

conte macron brigitte


Con quali piani e strategie sia arrivata l’Italia all’appuntamento è tutto da capire. Sulla maggior parte dei quotidiani italiani – al netto delle affermazioni trionfalistiche (ma prive di contenuto) espresse dal sottosegretario alla presidenza, On.le Riccardo Fraccaro, delegato a sovraintendere la politica spaziale (Comint) – è stato pressoché impossibile trovare notizie utili.


Una cosa sembra certa: il governo e il parlamento sono giunti manifestamente impreparati a tale scadenza, subendo, ancora una volta, il peso di decisioni prese (per tempo) da Francia e Germania. Vediamo i dati, almeno i pochi disponibili al momento. Siamo intanto passati da un contributo italiano di 1,6 a 2,3 miliardi di euro. Dove prenderemo questi soldi resta da vedere. E soprattutto come verranno utilizzati e a beneficio di chi.


Questo enorme investimento – senza aver noi alcuna leadership o chiaro controllo sui programmi di Space Transportation – ci priva innanzitutto di risorse per programmi nazionali di interesse strategico e industriale per la nostra nazione. Ricordiamo che in quest’ambito siamo, come europei, il fanalino di coda del mondo.


conte macron

Su circa 100 lanci avvenuti nel 2019 l’Europa ne ha fatti solo sei (quattro Ariane-5 e due Vega), pari al 7%; la Cina 29 (33%), la Russia venti e gli Stati Uniti diciotto (20%). In particolare, desta preoccupazione che la riunione di Siviglia abbia di fatto oscurato il programma italiano di sviluppo Vega-E, a cui sono in fondo legate le sorti di Avio, l’unica azienda importante che ci sia rimasta (Thasi -Thales-Alenia Spazio è di fatto sotto controllo francese e Telespazio quasi/anche/pure).


Il programma è stato approvato, ma sarà finanziato per la maggior parte dall’Italia, mentre Germania e Francia si sono dissociate. Ciò vorrà dire che non solo dovremo fare il lanciatore con mezzi nostri, ma che gli spazi di “mercato” per il suo utilizzo saranno sostanzialmente nulli. Prima dei nostri vettori l’Esa finirà infatti per usare quelli dei francesi.


Contemporaneamente sono stati approvati studi per lo sviluppo di tecnologie per un lanciatore riutilizzabile europeo (franco-tedesco) a partire da due nuovi motori a propellente liquido Prometeus, di fatto in aperta concorrenza a quanto stiamo già sviluppando da anni con i fondi dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). Allo stesso modo è passato il progetto italiano Space Rider (piccola navetta automatica capace di rientrare dallo spazio), anche questo pressoché sostenuto solo dall’Italia.

avio spazio


In verità la Francia si è detta disposta a sottoscriverlo, ma per farlo richiede una partecipazione del 15-25%, imponendo la presenza della propria industria della difesa (Dassault) a cui verrebbe assegnato il controllo tecnologico e strategico del programma. Lo stesso “giochetto” fatto con Vega: una piccola partecipazione in cambio del controllo su quelle componenti critiche che condizionano il programma.


Traduciamo tutto questo in parole semplici: l’Italia ha sottoscritto con denaro sonante lo sviluppo dei progetti dei partner maggiori. Tutti, nessuno escluso. Ma sui progetti italiani nessuno (Francia e Germania) ha messo un euro. Bell’esempio di solidarietà europea. Ma in fondo bisognava aspettarselo. Un gruppo di studio composto da 16 senatori francesi (che ha avviato i suoi lavori sin dal maggio di quest’anno!) ha fatto approvare una risoluzione parlamentare in cui si ribadiscono le misure da adottare “per mantenere l’autonomia francese di accesso allo spazio, che è cruciale per la nostra economia e la nostra indipendenza strategica».


Il rapporto raccomanda di concentrare gli sforzi sui lanciatori riutilizzabili (francesi) e rivedere il meccanismo del giusto ritorno (per cui gli investimenti in Esa “ritornano” sotto forma di commesse industriali alla nazione che li ha sottoscritti), a tutto beneficio di coloro che “guidano” strategicamente l’Esa (chi saranno mai costoro?). Inoltre – e qui la cosa ci tocca da vicino – il rapporto del Senato francese chiede esplicitamente di «non sviluppare Vega-E per lanciare piccoli satelliti se si tratta di aumentare le prestazioni di Vega».

avio spazio


Anche perché la Francia intende occupare proprio questo settore e quindi, in parole povere, far fuori Avio e l’Italia. Desta sorpresa (o indignazione?) che, a fronte delle dichiarazioni del Senato francese, nessuna voce si sia alzata a difendere gli interessi italiani. Diciamolo chiaramente: con questo summit svaniscono le possibilità di difendere lo sviluppo di prodotti italiani di alta tecnologia dai tentativi dei nostri vicini europei di sbarrare loro la strada. Muto il parlamento, il Comint, l’Asi e gli stessi stakeholder del settore. A chi spetterà raccogliere il grido di dolore che dalla terra di Dante si eleva verso lo spazio?


È vero che l’Italia è stata blandita con rassicurazioni (verbali) e di circostanza. Ci è stato promesso di lanciare sei satelliti Esa con Vega e di realizzare una enclave italiana nella base di Kourou (Guyana francese). Non è che qualcuno stia accarezzando l’idea di “delocalizzare” Avio? Conseguenza: l’utilità della nostra base di Malindi (Kenya) sarebbe ulteriormente depotenziata. Non vediamo quale vantaggio se ne ricavi.


Certo, ci hanno promesso di far volare di nuovo Samantha Cristoforetti. È una bella consolazione, perché, in fondo, ci accontentiamo di poco.


Samantha Cristoforetti nel 2015 dopo i 199 giorni trascorsi in orbitasamantha cristoforetti

 

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)