travaglio casaleggio

GRILLINI & GRULLINI - TRAVAGLIO FA RIENTRARE NEI RANGHI DAVIDE CASALEGGIO: "PER ANNI HA DOVUTO SMENTIRE LE FAKE NEWS CHE LO DIPINGEVANO COME IL PADRONE OCCULTO DEI 5STELLE MA DA UN PO' DI TEMPO FA DI TUTTO PER SMENTIRE LE SUE SMENTITE. FINO ALL'ACCUSA AL M5S DI "METTERE IN DIFFICOLTÀ FINANZIARIA ROUSSEAU PER METTERE SUL TAVOLO IL TERZO MANDATO E ALTRE REGOLE". LUI CHE C'ENTRA, SE NON È IL PADRONE? ORA, VISTO CHE IL NUOVO CORSO NON GLI GARBA, HA IL DIRITTO DI FARSI UN PARTITUCOLO CON QUALCHE FUORUSCITO MA…"

travaglio conte

1 - CASALEGGIO E BOTTEGA

Estratto dell'articolo di Marco Travaglio per il "Fatto quotidiano"

 

Per anni Davide Casaleggio, come già suo padre Gianroberto, ha dovuto smentire le fake news che lo dipingevano come il […] padrone occulto dei 5Stelle […]: "Io svolgo solo un ruolo di supporto gratuito, sono uno dei tanti attivisti volontari", "i parlamentari versano una quota dello stipendio come si fa con qualunque associazione culturale". Un fornitore. Ma da un po' di tempo fa di tutto per confermare le fake news e smentire le sue smentite.

 

travaglio conte

Fino al tragicomico ultimatum dell'altro giorno, con l'accusa al M5S di "mettere in difficoltà finanziaria Rousseau per mettere sul tavolo il terzo mandato e altre regole". […] Ma anche se fosse? Lui che c'entra, se non è il padrone? Il limite dei due mandati non è neppure nello Statuto: solo nel regolamento elettorale. Se qualcuno lo vuol cambiare, lo metterà ai voti e gli iscritti, non Casaleggio, decideranno. Idem per la piattaforma: dove sta scritto che la democrazia digitale si realizza solo con la Rousseau e non con la Pippo?

 

[…] Ora, visto che il nuovo corso non gli garba, ha tutto il diritto di farsi un partitucolo con qualche fuoruscito portandogli la piattaforma Rousseau, sempreché riesca a dimostrare che è sua. E così non è, visto che è stata costruita con le donazioni di parlamentari e amministratori locali M5S (3,5 milioni solo negli ultimi tre anni per un servizio che vale sul mercato, a dir tanto, 500mila euro) […]

 

DAVIDE CASALEGGIO

2 - IL RICORDO SUL WEB DI CASALEGGIO SENIOR DIVENTA UNA RESA DEI CONTI TRA GRILLINI

Mario Ajello per "il Messaggero"

 

Non c' entra talmente nulla Giuseppe Conte con Casaleggio (padre e figlio), con il casaleggismo e con il mito della rivoluzione tecno-populista e insieme aziendalista di cui Gianroberto fu guru, che neppure è stato invitato il leader M5S in pectore alla 5 giorni di web-evento dedicata al fondatore scomparso cinque anni fa. Ma rischia di non entrarci niente Conte neppure con i 5 stelle e infatti prende tempo prima di prenderne le redini. E cominciano a sospettare gli stellati: «Conte si trova più a suo agio con quelli del Pd che con noi, se vuole vada pure dal suo amico Letta...». Si moltiplicano i bisbigli, dopo il doppio esordio (tra indecisioni e vaghezze) di questi giorni di Conte nelle assemblee dei parlamentari grillini: «Non è che alla fine che capisce che si è infilato in una gabbia di matti e rinuncia alla guida del nostro movimento?».

travaglio conte

 

Si parla di un Conte dubbioso, ecco. E già traballante («Casaleggio vuole da noi 400milioni di mancati pagamenti per Rousseau e Conte dice che sono cose di quando lui non c' era e così non ci difende da quella sanguisuga di Davide», è lo sfogo dei più) prima ancora di cominciare il complicato cimento di dare un futuro alla creatura che fu di Gianroberto Casaleggio.

 

Del quale, nel giorno del ricordo, parlano il figlio e Dibba, e da domani ci saranno altri interventi (quello della Raggi) ma nessuno dei big stellati alla Di Maio o Fico (si è limitato a un tweet: «Gianroberto progettava il futuro»). A riprova che Gianroberto è dimenticato, superato, sotto sotto rinnegato nel nuovo corso partitista di M5S (che svogliatamente ha ribadito: «Ci siamo sempre ispirati a Gianroberto»).

 

BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

E il figlio Davide, se non avrà i suoi crediti entro il 22 aprile, farà causa a M5S e poi si metterà in proprio. Con un nuovo movimento comprensivo forse del Dibba e magari della Raggi - se finirà per litigare con M5S dopo la partita delle elezioni di Roma - e di sicuro di tutti quelli ancora affezionati al grillismo delle origini. Quel che sarà il neo M5S contro l' attuale M5S lo ha delineato ieri il Dibba proprio intervenendo nel ricordo di Casaleggio padre. Un partito anti-casta, innanzitutto. Non amico del Pd. Né del governo Draghi.

 

«Ho lasciato M5S, ma senza sbattere la porta, perché sono contrario al governo Draghi. Sono un oppositore coerente di questo esecutivo. Draghi è l' uomo delle fusioni, è quello che ha sempre favorito il grande sul piccolo».

 

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

E ancora: «Casaleggio mi ha insegnato la coerenza e io per coerenza continuo a prendere posizioni scomode e questo ha pregiudicato la mia attività politica». Il no al terzo mandato da parlamentari è il cuore della battaglia anti M5S. «Io nel Palazzo ci sono stato - dice Dibba - e so come funziona. Se stai troppo tempo lì dentro, inizi a pensare che la carriera politica sia più importante che servire i cittadini. E finisci a scendere a compromessi con le tue idee».

 

Un paleo e post-grillismo che non scende a compromessi con nessuno è quello che in mente il mondo casaleggista e tutti quegli ex ministri ed ex leader alla Lezzi alla Morra che sono finiti fuori dal gruppo e sono vogliosi di rivalsa. Contando su ciò che resta del grillismo delle origini e nei social qualcosa c' è ancora.

 

travaglio conte

Una guerra della memoria su Gianroberto come bandiera anti-tutto, in vista della nascita di un nuovo movimento, è quella che stanno ingaggiando la Lezzi e Morra. «Oggi 12 aprile - scrive il presidente della commissione Antimafia, cacciato da M5S perché anti Draghi - ricorre il quinto anniversario della morte di Gianroberto. Sum#05 è l' evento con il quale celebriamo la memoria del cofondatore. Io e Barbara Lezzi, per l' occasione, lo abbiamo ricordato con degli aneddoti che ne dimostrano l' umanità, l' intelligenza, la visione».

 

barbara lezzi

E ancora: «Dobbiamo essere tutti grati a Gianroberto, portando avanti con coerenza gli ideali che ci ha proposto e che abbiamo sposato. Soprattutto oggi mi piacerebbe che l'intera comunità di coloro che hanno certi valori si sentisse parte di un progetto comune, senza polemiche». Una sfida a tutto campo e anche direttamente a Conte. Al quale Grillo ha dato un' investitura che potrebbe rivelarsi una fregatura.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...