beppe grillo giuseppe conte

IL GRILLO FURENTE TRASCINERA’ L’“AVVOCATO” CONTE IN TRIBUNALE – DIETRO AL NUOVO POST DI “BEPPE MAO” CONTRO “PEPPINIELLO APPULO” (“STA COMPIENDO UN'OPERA NON DI RINNOVAMENTO, MA DI ABBATTIMENTO”) NON C'È UNO SCONTRO DI IDEALI MA DI POTERE, PER IL CONTROLLO DEL M5S – IL COMICO CITA CODICI E CODICILLI DELLO STATUTO DEL MOVIMENTO: “INTENDO ESERCITARE I DIRITTI CHE LO STATUTO MI RICONOSCE IN QUALITÀ DI GARANTE” – IL DEPUTATO ALFONSO COLUCCI, “NOTAIO” DEL M5S: “I POTERI DI GRILLO SONO PRIVI DI EFFICACIA GIURIDICA”

1. M5S: MOVIMENTO, POTERI GRILLO PRIVI DI EFFICACIA GIURIDICA, ASSEMBLEA SOVRANA

GIUSEPPE CONTE VS BEPPE GRILLO

(LaPresse) - Il potere di interpretazione autentica delle norme dello Statuto del Movimento 5 Stelle, rivendicato dal garante Beppe Grillo in un post pubblicato oggi, "dà luogo a una mera raccomandazione: si tratta di moral suasion ed è priva di qualunque efficacia giuridica". È quanto spiega a LaPresse il deputato M5S Alfonso Colucci, che riveste il ruolo di Organo di controllo del Movimento con il compito di vigilare sul rispetto della legge, del presente Statuto, dei Regolamenti e delle deliberazioni degli organi associativi.

 

Alfonso Colucci

"Se diamo un'interpetazione differente dei suoi poteri sarebbe contraria al diritto positivo, perché configurerebbe un potere padronale e di natura feudale, che contrasta con un principio fondamentale: l'assemble è sovrana, come in ogni associazione", aggiunge Colucci, secondo il quale "anche il secondo potere di custode dei valori si risolve tecnicamente nella sola possibilità di chiedere la ripetizione del voto degli iscritti", Insomma, Grillo non può stoppare le votazioni degli iscritti né contestarne l'esito: "Assolutamente no, l'assemblea è sovrana, e tutte queste disposizioni riguardanti i poteri del Garante sono modificabili dall'assemblea stessa", continua il deputato M5S.

 

conte grillo ristorante marina di bibbona

Anche nell'interlocuzione con la commissione di vigilanza sugli statuti dei partiti, quest'ultima "ha espressamente detto che le eventuali decisioni del garante non hanno efficacia alcuna nei confronti del giudice, in ossequio al principio di democraticità", conclude Colucci, che dedica un ultima stoccata a Grillo: "La sua contraddizione sta nel fatto che da un lato dice di combattere le oligarchie e dall'altro dice che l'assemblea non può deliberare. Questa è oligarchia, contrario alla democraticità".

 

Alfonso Colucci

Il potere di interpretazione autentica delle norme dello Statuto del Movimento 5 Stelle, rivendicato dal garante Beppe Grillo in un post pubblicato oggi, non può riguardare la regola dei due mandati per gli eletti perché questa "non è contenuta nello Statuto ma nel codice etico". È quanto spiega a LaPresse il deputato M5S Alfonso Colucci, che riveste il ruolo di Organo di controllo del Movimento con il compito di vigilare sul rispetto della legge, del presente Statuto, dei Regolamenti e delle deliberazioni degli organi associativi.

 

Anche riguardo al simbolo, premettendo che il leader M5S Giuseppe Conte "non ha mai sostenuto di volerlo cambiare e non si è mai espresso in un modo o nell'altro sulle proposte da sottoporre all'Assemblea costituente", Colucci segnala che "lo Statuto prevede un procedimento proprio per la modificazione del simbolo, di fatto riconoscendo la modificabilità del simbolo negata da Grillo". E ribadisce anche le questioni relative alla sua proprietà: "Grillo ha rinunciato in accordi contrattuali riservati a qualsiasi contestazione relativa all'utilizzo del simbolo come finora modificato o modificabile in futuro. Il simbolo è registrato a nome dell'associazione da prima che Conte diventasse presidente".

 

2. RIAPPARE GRILLO, GUERRA TOTALE ALL’AVVOCATO DEL POPOLO

Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

conte e beppe grillo a roma alla manifestazione del m5s

«Ad oggi non mi sembra si stia compiendo un'opera di rinnovamento, ma un'opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il MoVimento 5 Stelle». […]  chi parla è nientemeno che Beppe Grillo, il fondatore, assieme a Gianroberto Casaleggio, del Movimento che voleva cambiare l’Italia e ha finito per cambiare lo stile di vita di qualche centinaio di nuovi professionisti della politica.

 

Grillo è letteralmente feroce, con Conte e il contismo, e sceglie la sua vecchia sede “istituzionale” il suo (un tempo) seguitissimo blog. «Ormai è chiaro come il sole – osserva Grillo – a ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle. La prima è di una politica che nasce dal basso, e non da politici di professione, la seconda è quella di Giuseppe Conte. Ad oggi non mi sembra si stia compiendo un'opera di rinnovamento, ma un'opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il MoVimento 5 Stelle».

 

gianroberto casaleggio e beppe grillo

E naturalmente Grillo non si coordina, ma la sua uscita sembra in qualche consonanza semmai con quella di Davide Casaleggio appena lo scorso giugno: lo scontro nel mondo grillino che era contenuto nel j’accuse del figlio di Gianroberto Casaleggio contro Conte era già parso in tutta la sua asprezza: «Si è voluto trasformare un movimento di milioni di persone in un partito unipersonale».

 

Se si guardano i dati, Grillo ha le sue ragioni, contro Conte: la parabola del M5S da Grillo-Casaleggio a Conte si può riassumere abbastanza brutalmente così. Coi numeri. Politiche 2018: 10,7 milioni di voti (32,6%). Europee 2019: 4,5 milioni di voti (17%). Politiche 2022: 4,2 milioni di voti (15,35 %). Europee 2024: 2,2 milioni di voti (9,9%).

 

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

[…]  Grillo non ce la fa a non tornare, un eterno ritorno che non può che riproporre il suo passato mitico con Gianroberto Casaleggio: «Il Movimento, come sapete, è nato dall'idea che Gianroberto ed io abbiamo avuto di creare una forza politica diversa, un'alternativa ai partiti tradizionali, ormai incrostati da decenni di politici zombie, più attenti ai propri interessi che a quelli dei cittadini che dovrebbero rappresentare.

 

Sapevamo fin dall'inizio che il pericolo di cadere nello stesso tranello incombe su ogni forza politica, perché ogni rappresentante tende inevitabilmente a mettere se stesso al centro, sacrificando l'interesse collettivo. È una storia vecchia quanto il mondo: da secoli le comunità si ingegnano per trovare regole che possano arginare questa deriva».

 

BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

[…]  Grillo […] ammette persino l’esistenza di conflitti d’interesse, il che suona addirittura quasi incredibile, anche se li allontana dalla figura leggendaria di Casaleggio: «Non esistono regole perfette, ma è evidente che i conflitti d'interesse si acuiscono quando i rappresentanti si chiudono nei loro privilegi e si rifiutano di lasciare lo spazio agli altri. È un comportamento dettato dal naturale egoismo umano, radicato e difficile da sradicare. Proprio per questo, Gianroberto ed io abbiamo capito che, per creare un modello diverso dai partiti tradizionali, dovevamo stabilire alcune regole fondamentali, inviolabili».

 

GIUSEPPE CONTE VS BEPPE GRILLO - MEME IL GIORNALONE - LA STAMPA

In questo quadro, Conte appare un’entità lontana, esterna, mai davvero accettata, e chissà in fondo per quali vie arrivata: «Per questo – sostiene Grillo – quando parliamo di principi fondativi stiamo parlando di principi non negoziabili, principi che se vengono scardinati fanno crollare le fondamenta di una casa che mattone dopo mattone abbiamo costruito insieme a voi in tutti questi anni».

 

Ma lo scontro con Conte non è tanto questione di ideali – la cosa fare ben sorridere – quanto di simboli, controllo reale del partito, regola del doppio mandato. «Il 20 agosto, spiega Grillo, pubblicavo sul mio blog un post dal titolo “Il nostro Dna” in cui chiedevo la salvaguardia del simbolo, del nome e della regola del secondo mandato, principi fondanti del Movimento 5 Stelle.

 

Dopo la pubblicazione del post, Giuseppe Conte pubblicava un video di lancio dell’Assemblea Costituente in cui dichiarava che sia il simbolo, che il nome, che anche le regole del M5S avrebbero potuto subire modifiche.

 

IL POST DI BEPPE GRILLO CONTRO GIUSEPPE CONTE - 20 AGOSTO 2024

Ora esplicito ancora di più quanto avevo inteso già fare con quel post, purtroppo ignorato dal Presidente Conte: esercitare i diritti che lo Statuto mi riconosce in qualità di Garante». E cita l’articolo 12, lettera a) numero 2 dello Statuto. Con un avvocato, e un partito fatto di oscuri e sempre controvertibili codici e codicilli, naturale che si finirà prima o poi in tribunale.

correnti nel m5s

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO