beppe grillo roberto fico luigi di maio

GRILLO PRONTO A PREMERE IL GRILLETTO CONTRO DI MAIO - COME DAGO-ANTICIPATO, IL FONDATORE FREME PER ROMPERE: ELECTION DAY IN PRIMAVERA COL REFERENDUM COSTITUZIONALE SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARI. PER FARE UNA BATTAGLIA CONTRO LA ''KASTA'' E TORNARE ALLE ORIGINI, CHIUDENDO DEFINITIVAMENTE CON LA LEGA - IL PATTO SIGLATO PER TUTELARE IL "NOCCIOLO DURO" DELL' M5S, I MEMBRI DELL'ALA ORTODOSSA CHE SONO AL SECONDO MANDATO: DA FICO A TAVERNA, DA MORRA A LOMBARDI

Claudio Tito per “la Repubblica

 

Il voto sulla riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari è un tassello. Fondamentale, ma un tassello. Di un mosaico più ampio che si sta componendo all' interno del Movimento 5Stelle.

grillo di maio

 

Un piano che porta dritto al depotenziamento di Luigi Di Maio e alle elezioni anticipate nella prossima primavera con un "election day" insieme al referendum confermativo.

Uno schema costruito dal fronte anti- giggino che dalle scorse europee sta diventando sempre più ampio.

 

Da Fico a Di Battista. Con l' avallo di Beppe Grillo, il sostanziale isolamento del capo politico dei pentastellati e la "protezione" della cosiddetta "vecchia guardia". Quella che in larga parte rischia di rimanere fuori dalle prossime competizioni per raggiunti limiti di mandati, ossia due.

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA

Tutto nasce il 9 giugno scorso.

 

Nel faccia a faccia avuto con il "fondatore" del Movimento nella villa al mare a Bibbona, Di Maio ne esce con le ossa rotte. La richiesta dell' ex comico è inequivocabile: rompere subito con la Lega, anche a costo di andare alle elezioni. Su quella linea negli stessi giorni si schierano il presidente della Camera, l' ex "fratello" Di Battista e la maggior parte dei parlamentari grillini della prima ora.

 

«La Lega ci sta prosciugando - era il ragionamento che tutti facevano in quel momento -, più restiamo alleati di Salvini e più perdiamo voti».

L' incubo estinzione stava occupando l' azione di quasi tutti i pentastellati. E la rottura immediata veniva vista come l' unico strumento per conservare quel 17 per cento conquistato alle Europee.

 

DI MAIO GRILLO FICO

Il vicepresidente del consiglio grillino ha però alzato un muro. E ha provato a cambiare rotta nei rapporti con i lumbard. «Da adesso in poi - ripeteva nelle scorse settimane - possiamo e dobbiamo rispondere punto su punto a Salvini».

 

Quel «punto su punto», però, non è bastato. Gli ultimi due penosi casi migranti a Lampedusa e soprattutto lo scandalo "russo" che sta coinvolgendo il leader leghista ha rimesso in moto la macchina dell' opposizione a Di Maio. Un dispositivo difficilmente arrestabile. «In questo modo - sono i ragionamenti che sia Di Battista sia Fico stanno facendo con molti deputati e senatori - veniamo trascinati in fondo anche noi». Una analisi che si basa anche sui sondaggi che stanno arrivando settimanalmente a Palazzo Chigi.

 

beppe grillo con roberto fico e virginia raggi

Il Movimento 5Stelle non riesce a recuperare dalla batosta di maggio. Il calo è costante. Ma soprattutto si registra una totale assenza di iniziativa politica. Secondo gli italiani, nella sostanza, esistono al momento due fronti: quello di Salvini e, nonostante tutti i suoi deficit, quello del Pd. I grillini non sono pervenuti. Anche il bunker costruito negli ultimi mesi da Di Maio intorno alle due sindache, Virginia Raggi e Chiara Appendino, ha destato non poche perplessità. «Vuole far morire Sansone con tutti i filistei», è la paura manifestata in tutti i conciliaboli tra senatori e deputati del Movimento.

DI MAIO FICO GRILLO 1

 

E allora sta prendendo corpo tra i tanti dissidenti e insoddisfatti un disegno che fa perno sulla legge per la riduzione dei parlamentari. In particolare sull 'articolo 4 di quella riforma: «Le disposizioni si applicano a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore».

 

Cosa vuol dire? Vuol dire che l' approvazione finale a Montecitorio ci sarà a settembre. Poi si dovranno aspettare tre mesi per la richiesta del referendum confermativo e poi almeno altri tre mesi per la sua eventuale celebrazione. Basta un quinto dei senatori, ossia il gruppo di Forza Italia, per la consultazione referendaria. E in questo modo, per l' entrata in vigore, si arriverebbe alla prossima primavera.

 

Ma perché la "vecchia guardia" dell' M5S si sta concentrando proprio su questo probabile appuntamento? Perché otterrebbe due risultati. O meglio un risultato e il rispetto di un "patto" che sempre più sta stringendo intorno a Fico, Di Battista e Grillo tutta la "vecchia guardia".

 

BEPPE GRILLO CON ROBERTA LOMBARDI

Il risultato consiste nel poter organizzare la campagna elettorale su un tradizionale cavallo di battaglia grillino: l' antipolitica, la riduzione dei parlamentari. Il Movimento è ormai svuotato dal punto di vista dei contenuti, sopraffatto dall' attivismo salviniano. L' unica arma che gli è rimasta sono i costi della politica.

 

Il "patto" da tutelare invece riguarda il tentativo di salvaguardare il "nocciolo duro" dell' M5S, l' ala ortodossa. I cui esponenti stanno svolgendo ora il secondo mandato: da Fico a Taverna, da Morra a Lombardi.

 

L' obiettivo è proprio il cosiddetto "ritorno alle origini" attraverso un Movimento che si ricompatti sull' originario gruppo dirigente e sulle tradizionali parole d' ordine. Riportandolo alla dimensione e alla natura di un partito di battaglia o di testimonianza. Più piccolo, ma più identitario. Per realizzare quell' intento, però, c' è bisogno di garantire un certo numero di rielezioni, ovviamente dopo aver modificato la regola del doppio mandato.

L' ultima riga della riforma costituzionale è una condicio sine qua non.

 

di maio con paola taverna

Se infatti l' attuale Parlamento viene sciolto entro due mesi dalla sua entrata in vigore (ossia entro maggio- giugno se si tiene il referendum, altrimenti entro febbraio) i seggi a disposizione saranno di nuovo 945 e non 600. Una boccata d' ossigeno per un partito che ormai ogni settimana perde voti e consensi. Altro che riorganizzazione territoriale del Movimento che ogni tanto la propaganda grillina offre come scalpo.

L' unico "big" a non essersi ancora schierato è Davide Casaleggio. Il suo silenzio però sta facendo preoccupare soprattutto Di Maio. E Giuseppe Conte .

PAOLA TAVERNA

Di Battista e Fico convinti che Salvini stia prosciugando il Movimento L' ipotesi della deroga per il terzo mandato.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...