roberto gualtieri coronavirus

GUALTIERI OGGI E DOMANI – COME MAI NESSUNO PARLA DEI POTERI STRAORDINARI DI "SEQUESTRATION" ASSEGNATI AL MINISTRO DELL'ECONOMIA SUGLI 80 MILIARDI DI AUMENTO DI DEFICIT? POTRÀ RIORENTARE LA SPESA SENZA PASSARE DAL PARLAMENTO O DAL CDM. COSE MAI VISTE – LE STIME OCSE SULLA "GRANDE DIVERGENZA": PRIMA DELLA CRISI  DEL 2008 IL REDDITO DELL’ITALIANO MEDIO VALEVA NOVE DECIMI DELL’EQUIVALENTE TEDESCO. ORA...

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe conte angela merkel

Giorni fa in una conferenza riservata fra economisti e responsabili di politica economica, qualcuno ha mostrato una semplice immagine. Era un grafico, ma aveva l' aria di un fantasma che si aggira per l' Europa.

 

Rappresentava una stima dell' Ocse, l' organismo di Parigi, su come è cambiato e continua a cambiare il reddito medio per abitante in Italia, Francia, Spagna e Olanda rispetto a quello della Germania.

ROBERTO GUALTIERI

 

È l' immagine della Grande divergenza. La recessione di Covid-19 si sta rivelando l' acceleratore di una deriva che era in corso da un decennio, ma ora avanza a velocità tripla. Il reddito dell' italiano medio valeva nove decimi dell' equivalente tedesco all' innesco della crisi finanziaria globale dodici anni fa; dopo qualche anno di declino dell' Italia le proporzioni relative si erano poi stabilizzate da metà decennio, fino all' ultimo salto verso il basso adesso con la pandemia.

 

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

Oggi il reddito dell' italiano medio vale appena sette decimi del corrispettivo tedesco. Si può solo chiedersi cosa accadrebbe, se le tendenze degli ultimi dodici anni proseguissero nei prossimi dodici. Il reddito medio in Italia scenderebbe fino a valere non più della metà di quello tedesco.

 

La differenza fra gli abitanti dei due Paesi diventerebbe simile a quella che oggi separa gli italiani dagli ungheresi, o dai lettoni: economie con storie e categorie profondamente diverse, che tenere insieme solo grazie alla Banca centrale europea sarebbe sempre più difficile.

Italia crisi

 

Quest' ombra sull' Europa è ciò che ha spinto ieri Angela Merkel a incalzare tutti i leader perché chiudano l' accordo sul Recovery Plan. La cancelliera tedesca sa che la Grande divergenza alla lunga diventerebbe una minaccia politica - non solo finanziaria - sull' intera area euro.

 

A maggior ragione perché non riguarda solo l' Italia. Sul reddito medio per abitante anche Francia e Spagna avevano già perso terreno sulla Germania dal 2008 e anche per loro il Covid sta accelerando tendenze ormai radicate. L' Ocse prevede che alla fine del 2021, a conti fatti, quella italiana sarà l' economia caduta di più e rimbalzata di meno in Europa.

 

Ma con Spagna e Francia forma il gruppo delle uniche democrazie avanzate dove quest' anno il reddito cade di oltre il 10%. Invece Austria, Olanda, Irlanda, Belgio e la Germania, per quanto colpite, stanno soffrendo visibilmente meno. È questa la deriva che Merkel ha fretta di arginare, prima di passare la mano al prossimo cancelliere tra un anno e mezzo.

CONTE MERKEL

 

Oggi si iniziano a notare anche nei dettagli i segni di una reazione diversa fra le due aree d' Europa. Dalle rilevazioni di Google sulla mobilità, al 17 giugno le persone erano tornate al lavoro più in Olanda, Danimarca e Germania che in Italia o Spagna. Erano tornate a flussi normale nei supermarket e nei negozi di alimentari più nel Nord Europa che in Italia o Spagna.

 

Non dipende da differenze sostanziali nelle misure prese dai diversi governi. La cittadinanza per ora risponde soprattutto in base alla fiducia che ha o non ha nel fatto che le autorità pubbliche sappiano gestire il ritorno alla normalità.

 

Italia in crisi

Quanto a questo le famiglie italiane vanno capite, se avvertono una differenza fra le parole e le azioni dei loro politici.

 

Le parole: una settimana di discussione sul un piano del governo per l' economia a Villa Pamphili.

 

Le azioni: all' articolo 4 del decreto 52 del 16 giugno si assegnano al ministro dell' Economia poteri straordinari - non annunciati, né discussi - di «sequestration» all' americana («variazione di bilancio e successiva riassegnazione») sull' intero ammontare degli 80 miliardi di euro degli aumenti di deficit in emergenza varati fino ad oggi nel 2020.

Roberto Gualtieri

 

 

Roberto Gualtieri - un ministro dal massimo senso di responsabilità - potrà monitorare e riorientare la spesa senza passare né dal Parlamento né dal Consiglio dei ministri. È un potere senza precedenti in democrazia su somme tanto vaste, palesemente pensato per tamponare falle e rimediare ritardi nella macchina burocratica.

 

Nel frattempo avanza sottotraccia un confronto delicato sulle dimensioni di un ulteriore, inevitabile scostamento di bilancio: vanno trovati ancora molti miliardi in deficit per comuni, regioni, cassa integrazione e per rafforzare il fondo di garanzia delle piccole imprese.

 

DONALD TUSK ANGELA MERKEL GIUSEPPE CONTE MOAVERO

Sono tutte spie che, per arginare la Grande divergenza, al governo non bastano più un «piano» e un buon metodo di lavoro: vanno convinti tanti gruppi d' interesse a rinunciare a prerogative proprie che frenano il resto del Paese e gonfiano i costi. Serve una sorta di disarmo collettivo degli interessi particolari.

 

ROBERTO GUALTIERI AKA MAO TSE TUNG

La Corte dei conti dovrebbe rinunciare a un uso tanto ampio dell' abuso d' ufficio da impaurire i funzionari e paralizzare le loro decisioni. I comuni dovrebbero controllare meglio costi, funzioni e perdite delle loro partecipate. Magistrati e avvocati possono contribuire a una giustizia più rapida e digitale. I sindacati, aiutare gli statali a tornare in ufficio e le Regioni aiutare la scuola a ripartire il primo settembre. L' Italia è il campo di un conflitto fra poteri particolari e interesse generale. Se prosegue, la Grande divergenza non si fermerà.

roberto gualtieri

conte gualtieriMERKEL CONTE

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…