putin xi jinping via della seta

LA GUERRA FA MALE ANCHE ALLA CINA: UCRAINA E RUSSIA SONO IN MEZZO ALLA “VIA DELLA SETA” - PECHINO NON VOLEVA INSTABILITÀ VISTO CHE NEL TERRITORIO DELLA FEDERAZIONE RUSSA (E DELLA BIELORUSSIA) PASSANO MOLTI DEI CORRIDOI FERROVIARI DELLA SUA “BELT & ROAD INITIATIVE” CHE COLLEGANO LA CINA ALL’EUROPA - DAL 2011 ALLA FINE DI GENNAIO 2022 BEN 50MILA TRENI MERCI HANNO PERCORSO QUESTA ROTTA, PER UN TOTALE DI 240 MILIARDI DI DOLLARI DI VALORE DI BENI CINESI DI TUTTI I TIPI - LO SCORSO ANNO SOLTANTO DA CHONGQING VERSO LE CITTÀ EUROPEE SONO ARRIVATI 10 MILIONI DI COMPUTER…

Gianluca Modolo per “la Repubblica”

 

putin xi jinping

Comprare. Anche se i prezzi sono alle stelle. Questo l'ordine di Pechino arrivato alle agenzie governative del Dragone. Con la guerra in Ucraina e con i pericoli di serie interruzioni alle catene di approvvigionamento globali causa sanzioni alla Russia meglio mettersi al riparo. Priorità massima: mettere in sicurezza le scorte energetiche e le materie prime. Ordine di perlustrare qualsiasi mercato per fare incetta di petrolio, gas, orzo, mais.

 

L'aumento dei prezzi causa guerra può avere gravi ripercussioni sulle misure per sostenere la crescita cinese in questo 2022. Garantirsi dei rifornimenti adeguati è la missione principale. Come pensa di agire Pechino lo si capirà probabilmente già nel weekend: venerdì e sabato andranno in scena nella Grande Sala del Popolo nella capitale cinese le "lianghui", le due sessioni, cioè i lavori dell'Assemblea nazionale.

via della seta

 

Diversificare, costi quel che costi, è la strada che già da settimane Pechino aveva intrapreso. In campo energetico, le centrali elettriche e le acciaierie cinesi stanno cercando alternative al carbone russo dopo che alcune banche nazionali hanno suggerito di evitare gli acquisti causa sanzioni imposte a Mosca, e per non finire nel mirino di sanzioni secondarie.

 

A gennaio gli acquisti di petrolio dall'Iran hanno segnato un record che non si vedeva da cinque anni: le importazioni cinesi hanno superato i 700mila barili al giorno. Rischiando un po', invece, la settimana scorsa - proprio nel giorno dell'invasione di Putin - è arrivato l'ok all'import di grano "da tutte le regioni russe": la sicurezza alimentare è un punto critico visto che le importazioni di mais, soia e grano, appunto, sono salite a livelli record negli ultimi anni, aumentando la vulnerabilità della Cina alle tensioni commerciali e agli shock dei mercati.

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

 

A preoccupare Pechino non c'è soltanto la sicurezza interna. Il conflitto rischia ora di dare un ennesimo colpo al settore delle spedizioni che è in crisi già da un anno causa pandemia. E che rischia di bloccare gli ambiziosi progetti della Via della Seta. Con ripercussioni, ovviamente, sull'Europa. Russia e Ucraina non sono certo pesi massimi del commercio mondiale. La Russia è al sedicesimo posto globale, però conta soprattutto per petrolio, carbone e gas.

 

L'Ucraina è 48esima, importante per grano e materiali ferrosi. «Ma entrambe sono situate lungo una delle più antiche rotte commerciali del mondo», ha spiegato a Bloomberg Jennifer Hillman della Georgetown University: quella Via della Seta, appunto, che Xi Jinping ha lanciato ormai nove anni fa. «E lungo la quale lo spazio aereo risulta ora interdetto. Nel frattempo, le navi container non possono accedere all'Ucraina e molti si tengono alla larga dalla Russia», continua Hillman.

 

CINA - LA NUOVA VIA DELLA SETA

A tenersi alla larga, infatti, sono già alcune delle principali compagnie marittime e giganti delle spedizioni: Maersk, Msc, Hapag-Lloyd, Ocean Network Express, Dhl. Stop a tutte le prenotazioni per il trasporto merci da e per la Russia. La Cina non aveva di certo bisogno di instabilità visto che principalmente nel territorio della Federazione Russa (e della Bielorussia) passano molti dei corridoi ferroviari della sua Belt&Road Initiative che collegano l'Impero di mezzo al Vecchio continente. Compagnie cinesi e internazionali hanno già cancellato o deviato alcune rotte commerciali per evitare possibili interruzioni. «Tutti i nostri treni che passano attraverso l'Ucraina possono solo essere dirottati su altre rotte ormai, visto che le spedizioni dirette si sono fermate», dice al Global Times Tommy Tan, presidente della Epu di Shanghai.

 

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

Chi ha già smesso di spedire dalla Cina all'Europa su rotaia è la Zixel, azienda leader nella produzione di apparecchiature di rete. Dal 2011 alla fine di gennaio di quest' anno 50mila treni merci hanno già percorso questa rotta, per un totale di 240 miliardi di dollari di valore di beni, cinesi, di tutti i tipi. Pensiamo ai computer: lo scorso anno soltanto da Chongqing verso le città europee ne sono arrivati, grazie a questa rotta, 10 milioni. Settantotto le linee che dalle città cinesi raggiungono 23 paesi, a coprire una fetta larghissima del continente eurasiatico.

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?