giuseppe conte forrest gump

GUERRA A 5 STELLE - LA RIUNIONE SU ZOOM DI CONTE CON I VERTICI DEI GRUPPI PARLAMENTARI GRILLINI FINISCE TRA LE URLA – LA SITUAZIONE IN UCRAINA È LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO: “NON ABBIAMO UNA LINEA, COSA SUCCEDE AI NOSTRI CHE VOTERANNO CONTRO?” - MA TUTTI I NODI STANNO VENENDO AL PETTINE, DALLE AMMINISTRATIVE (“POTREMO PRESENTARE IL SIMBOLO?”) AL TERZO MANDATO (“GLI ELETTI LO VOGLIONO SAPERE”) - E LA POCHETTE CON LE UNGHIE FA LA SOLITA SUPERCAZZOLA

 

Simone Canettieri per www.ilfoglio.it

 

giuseppe conte a otto e mezzo 7

“Non dovevamo entrare in questo governo”. “Dovremmo uscire da questo governo”. I senatori del M5s Andrea Cioffi e Gianluca Castaldi parlottano nel cortile di Montecitorio. Poi si guardano negli occhi come due condannati: “Non si può fare nulla”.

 

Didascalia: c’è la guerra in Ucraina, con tutto ciò che ne consegue. Ultima riflessione: “E solo Letta e Meloni ci guadagneranno da questa situazione”. La primavera dello scontento bussa alle porte di molti partiti. E produce un effetto che va indagato: la situazione internazionale, le immagini dell’invasione russa, i rincari delle bollette e dei carburanti, e i problemi della grande distribuzione hanno congelato tutto. Perfino Matteo Salvini ora comunica di meno dopo l’abbuffata delle settimane scorse terminata con la figura barbina rimediata in Polonia.

 

SALVINI IN POLONIA MEME

Il suo partito, la Lega, ribolle. I parlamentari del centro-sud sono molle pronte a scattare: molti non saranno rieletti. “Non prendiamo nemmeno un uninominale: Matteo ha perso il tocco”.

 

Preoccupano le amministrative. Giorgia Meloni ha la fila di questuanti pronti a passare con lei, e dentro Fratelli d’Italia regna un ottimismo mai visto. Anche se i rapporti con Lega e Forza Italia sono sotto zero, appunto, dall’elezione del capo dello stato. E anche lo stop degli alleati alla riforma del presidenzialismo è stato letto dalla “Capa” come “un’altra delusione”. Grande freddo. E Giuseppe Conte? Ha passato una mattinata da dimenticare, e in fretta. Altro che gelo: riunione infuocata. Urla. 

 

letta meloni

Una banalissima riunione su Zoom del capo politico del M5s (congelato dal tribunale) con i vicepresidenti (finiti nel freezer dei giudici anche loro) e i direttivi di Camera e Senato si è trasformata in un rodeo.

 

Il capogruppo di Montecitorio Davide Crippa e gli altri componenti del gruppo di vertice hanno iniziato a incalzare la presidenza sulla linea politica che non c’è (“sull’Ucraina cosa succede ai nostri che voteranno contro?”), sulle amministrative (“potremo presentare il simbolo?”) e sul terzo mandato (“gli eletti lo vogliono sapere”). I vicepresidenti Michele Gubitosa e Riccardo Ricciardi sono scattati come molle: “Voi pensate al gruppo, noi al partito”.

 

davide crippa sconvolto mentre parla conte

Apriti cielo. Conte spegne la telecamera. Alla fine l’ex premier dirà cose interessanti: “Presto faremo rivotare gli organismi interni, poi i delegati e a stretto giro la nostra base si esprimerà sul terzo mandato anche se Grillo è contrario”. Non parla di deroghe ma di voto generico che potrebbe terremotare l’attuale classe dirigente. Ritorna la brina. Intanto bisogna tenere d’occhio la Lega.

 

PEDRO SANCHEZ GIUSEPPE CONTE

Meno male che c’è Pedro Sánchez: il premier spagnolo, atteso oggi a Roma, dice rivolgendosi a Vox che “con voi, Salvini o Le Pen sarebbe morta la Ue”. Allude ai rapporti con Putin. Parole che rianimano la Lega. Batteria di parlamentari (Candiani, Iezzi, Borghi, Bagnai) difende il Capitano: “Vergogna”.

 

Letta gongola. Intanto, nel cortile della Camera c’è un leghista che non ha timori a parlare di Putin. E’ Felice Mariani, ex grillino, medaglia d’oro olimpica ed ex tecnico della nazionale di judo. “Vladimir l’ho incrociato tante volte alle gare: è un appassionato, si sa. Nel 2010 battemmo la Russia a Vienna: arrivò prima la Georgia e Putin si rifiutò di stringere la mano ai vincitori”.

 

luigi di maio giuseppe conte meme by carli

Il judo non è basato sull’aggressività, ma è la via dell’adattabilità, “poco ha a che fare con la guerra”. Sono le 16 c’è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio per un’informativa urgente sull’Ucraina. L’aria torna grave. Poi interviene Pino Cabras, ex M5s ora nella “colonna Vladimir” di Alternativa c’è, e sembra di stare alla Duma. Sventola la prima pagina della Stampa: “Non viene spiegato che si tratta di cittadini della città di Donetsk, colpiti da un pezzo di missile ucraino”. Fa freddo. 

giuseppe conte beppe grillo beppe grillo giuseppe conte

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…