beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

GUERRE PENTASTELLATE - CONTE SI RITROVA UN MOVIMENTO A PEZZI CON DECINE DI CORRENTI IN GUERRA, EPURAZIONI (IERI ALTRI TRE ESPULSI) E MAL DI PANCIA NEI GRUPPI PARLAMENTARI. LUI VUOLE STRINGERE UN ASSE SEMPRE PIÙ FORTE CON PD E LEU MA UNA PARTE DEL MOVIMENTO CONTINUA A FRENARE SU QUESTA PROSPETTIVA. IN QUESTA FASE CONTE SARÀ PIU’ CHE UN CAPO, L’AVVOCATO DEL M5S, E DOVRÀ RISCRIVERE LO STATUTO E IL CONTRATTO DI SERVIZIO CON CASALEGGIO JR…

Emilio Pucci per "il Messaggero"

 

giuseppe conte al vertice m5s

Arriverà la fase del rilancio del Movimento 5 Stelle con Giuseppe Conte alla guida, ma M5S non riesce ancora ad uscire dal vortice delle epurazioni. Ieri altri tre fuori. Si tratta degli assenti non giustificati in occasione del voto di fiducia sul governo Draghi alla Camera. Cristian Romaniello, Yana Ehm e Simona Suriano hanno avuto il foglio di via. La loro posizione ecco la motivazione è assimilabile a quella di chi ha votato contro o si è astenuto, le loro stesse dichiarazioni pubbliche contro l' esecutivo «hanno tolto ogni dubbio».

 

«Il M5S è stata la mia casa per 12 anni. Mi hanno cacciato senza un motivo. Ho cercato di comportarmi sempre bene rispettando le istituzioni e il nostro programma, così non vanno lontano neanche con Conte», commenta Romaniello. L' ex presidente del Consiglio ha accettato di scendere in campo su input di Beppe Grillo, di Luigi Di Maio e degli altri big pentastellati.

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

Con loro è in continuo contatto, ha intenzione di formare una squadra che lo supporterà. E chiamerà proprio le figure chiave del Movimento, affinché ci sia una segreteria di persone di sua fiducia, non candidati ad una governance a 5 che non riuscirebbe a controllare.

 

Ma è preoccupato. Intanto per una maggioranza che comprende forze politiche così distanti tra loro ma soprattutto per l' alto tasso di litigiosità nel Movimento.

 

LA VERIFICA Da due giorni ha cominciato una sorta di due diligence soprattutto per risolvere i problemi legali, per studiare, da giurista qual è, le regole, lo statuto, le dinamiche legate al rapporto con Casaleggio e alla questione finanziaria. E non emerge per ora un quadro rassicurante: troppi vincoli, eccessivi paletti e poi il tema delle espulsioni crea ancora più fibrillazione.

SONDAGGIO SWG - M5S AL 22 PER CENTO CON CONTE LEADER

 

I gruppi parlamentari sono scettici pure sull' arrivo dell' avvocato pugliese. Comprendono che porterà in dote un tesoretto di consensi ma il metodo a molti non è andato giù. Nelle chat la rabbia monta. E' vero che non è arrivata una incoronazione pubblica, che si è scelta la strada low profile, ma per ora Conte è comunque considerato un ospite che entra in casa altrui. In realtà anche l' ex premier avrebbe scelto il percorso della riappacificazione subito, per stemperare un clima sempre più pesante nel Movimento.

 

Ecco il motivo per cui l' ennesima pulizia interna ha destato qualche dubbio. Il timore di Conte è sempre lo stesso: entrare nel Movimento senza poter incidere, senza poter costruire qualcosa di nuovo, un partito radicato sul territorio che abbia allo stesso tempo una connotazione civica e ambientalista. Perplessità che non mettono in pericolo il nuovo ruolo di Conte ma che il gruppo dirigente dovrà contribuire ad eliminare, per far sì che ci siano le condizioni per una svolta dal punto di vista programmatico e non una legittimità legata solo a quanto fatto da Conte nel passato.

giuseppe conte al vertice m5s

 

L' obiettivo dell' ex premier è «parlare al Paese», proiettarsi sui problemi degli italiani e non sulle beghe interne di un Movimento che rischia di perdere pezzi ogni giorno. «Sono deluso io, ma è ancor più delusa la gente. Come si può pensare che basti non ascoltare la marea montante della protesta per farla sparire? E' ancora possibile e utile restare a queste condizioni?», si chiede, per esempio, il deputato Trizzino.

 

Malessere sia a Montecitorio che a palazzo Madama che potrebbe portare a nuove fuoriuscite. E intanto gli scissionisti si armano: «Questo governo è la sintesi di tante cose che non vanno nel sistema italiano. E' l' autobiografia di una Nazione in declino. E noi non vogliamo essere in questa maggioranza di tutti, compartecipi delle cose che abbiamo sempre combattuto», scrivono i componenti di Alternativa c' è nel loro manifesto politico.

 

beppe grillo luigi di maio

I RICORSI «I provvedimenti di espulsione dei senatori ricorrenti sono illegittimi e ingiusti, il capo politico non esiste», si legge, invece, nel ricorso di chi è stato cacciato e ha fatto causa. «Per me contano le linee politiche. Io, e lo dico con la massima serenità, non ho nulla a che vedere con un movimento che fa parte del governo dell' assembramento pericoloso», taglia corto anche Di Battista. Sullo sfondo il tema delle alleanze: Conte vuole stringere un asse sempre più forte con Pd e Leu ma una parte del Movimento continua a frenare su questa prospettiva.

beppe grillo giuseppe conte luigi di maioALESSANDRO DI BATTISTADI BATTISTAgiuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1 DAVIDE CASALEGGIO E ALESSANDRO DI BATTISTA

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