giulia sarti

INFILARE LA TESTA NELLA SARTI - CHE FINE HA FATTO IL CASO DELLA GRILLINA CHE AVEVA UN SISTEMA DI TELECAMERE IN CASA PER REGISTRARE TUTTI QUELLI CHE ENTRAVANO, PER MOTIVI POLITICI PIÙ CHE SESSUALI? LA DEPUTATA È SPARITA DAI RADAR, E PER MOLTI SARÀ ''SALVATA''. MA PER DI MAIO L'ESPULSIONE DOVEVA ESSERE ''DOVEROSA''

 

Domenico Di Sanzo per ''il Giornale''

 

Giulia Sarti

Chi l' ha sentita, negli ultimi giorni, la descrive «silenziosa, molto stanca, ma desiderosa comunque di rimanere nel M5s». E, di fatto, Giulia Sarti non è stata ancora espulsa. Nonostante i proclami di Luigi Di Maio che, ormai più di un mese fa, diceva senza mezzi termini: «Giulia Sarti si è dimessa dalla presidenza della Commissione Giustizia e si è autosospesa. Ora il Movimento dovrà decidere l' espulsione, che credo doverosa».

 

giulia sarti stefano vignaroli

Una dichiarazione fatta per stoppare sul nascere le polemiche sui mancati rimborsi della deputata romagnola, subito dopo l' archiviazione della Procura di Rimini per Bogdan Andrea Tibusche, ex fidanzato ed ex collaboratore della pentastellata, da lei accusato di appropriazione indebita per i versamenti non effettuati al fondo per il microcredito alle piccole e medie imprese.

 

Poi è cominciato il passaparola pruriginoso, tra giornalisti e parlamentari, delle foto osè della Sarti, hackerate per la prima volta nel 2013 e tornate in circolo all' indomani del provvedimento di archiviazione per Bogdan. Nella vicenda, definita «delicata» dentro il Movimento, l' imbroglio sulle restituzioni si interseca con il ricatto hard e con una serie di rivelazioni snocciolate poco alla volta dall' informatico di origini rumene davanti ai microfoni delle Iene.

 

filippo roma rocco casalino

Prima tra tutte l' installazione di un impianto di videosorveglianza h24 all' interno dell' appartamento romano dell' ex presidente della Commissione Giustizia della Camera. Con essa, il timore diffuso tra i pentastellati che qualcuno sia stato filmato e registrato dentro la casa anche mentre parlava di politica. A fare da sfondo, una serie di lotte intestine nel M5s in Emilia-Romagna, da dove, secondo più fonti, tutto sarebbe partito sei anni fa.

 

filippo roma rocco casalino

Osservando i movimenti della Sarti, però, traspare la voglia di non abbandonare i Cinque Stelle. Dopo qualche giorno di assenza, immediatamente dopo l' archiviazione di Bogdan, la deputata è tornata a frequentare Montecitorio. Addirittura ha partecipato al voto per la sua sostituzione al vertice della Commissione Giustizia dove si è insediata l' altra grillina Francesca Businarolo.

 

E ha fatto discutere il suo voto contrario all' emendamento al «Codice Rosso» sul Revenge porn. Secondo chi la conosce, anche la concitata smentita della ricostruzione fornita al Corriere della Sera dall' ex consigliere regionale grillino in Emilia Romagna Giovanni Favia, potrebbe rientrare in una strategia volta a non dichiarare guerra ai vertici del Movimento.

GIULIA SARTI

 

La Sarti aveva così contraddetto le parole del suo ex amico Favia: «Per evitare che si alimentino ulteriori assurdità, chiariamo una volta per tutte: Max Bugani e il M5s non c' entrano nulla con l' hackeraggio che ho subito nel 2013. Sul resto delle dichiarazioni di Giovanni Favia al Corsera, mi astengo dal commentare ricostruzioni prive di senso».

 

E infatti la cacciata non c' è stata. I componenti del collegio dei probiviri sono concentrati sulla figura di Bogdan Tibusche, esprimono dubbi sull' affidabilità del tecnico informatico proprietario della web tv SocialTv Network. Anche se parte dello stato maggiore propende per una rapida epurazione. Nel frattempo, sono congelate le espulsioni delle senatrici Paola Nugnes ed Elena Fattori. I probiviri hanno sospeso l' esame delle loro posizioni per «concentrarsi sul caso Sarti».

giulia sarti 4le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 4GIULIA SARTIrocco casalino risponde all'ex fidanzato di giulia sarti su facebookmessaggi tra giulia sarti e rocco casalino 1messaggi tra giulia sarti e rocco casalino 2messaggi tra giulia sarti e rocco casalinoGIULIA SARTI le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 1le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 5

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…