merkel conte

INFILZATO DA PD E M5S, RIDOTTO A UN SAN SEBASTIANO CON LA POCHETTE, CONTE HA RICEVUTO IL COLPO FATALE DALLA MERKEL: “SIETE GIÀ INDEBITATISSIMI, VOLETE IL RECOVERY FUND ENTRO LUGLIO. IO STESSA STO PER VINCERE LE RESISTENZE DEI PAESI “FRUGALI” MA VOI, NON SOLO NON AVETE PRESENTATO UN PIANO DI RIFORME, MA PREFERITE INDEBITARVI A TASSI TRA L’1,5 E IL 2% CHE PRENDERE I 36 MILIARDI DEL MES PRATICAMENTE A TASSO ZERO” - E POI, L’AFFONDO LETALE: ‘’AVETE PROROGATO LA CASSA INTEGRAZIONE E IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI FINO AL 31 DICEMBRE. BENE, DOVE TROVERETE I SOLDI DAL PRIMO GENNAIO 2021? -  IL PIZZINO, IGNORATO DAI GIORNALI, MANDATO DAL DUPLEX DI BATTISTA-CASALEGGIO A DI MAIO E GRILLO: “ATTENTI, IL 40% DEI PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO È CONTRARIO AL MES”

DAGOREPORT

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Continua, ogni giorno di più, la crisi di nervi nei Palazzi della Roma politicante. Nei partiti va avanti la resa dei conti e di Conte, in una guerriglia logorante in cui ognuno tira l’acqua al suo piccolo mulino: mezzi-leader, correnti d’aria malsana, falsi alleati, peones da sbarco che si offrono al miglior offerente.

 

Scomparsa dall’orizzonte qualsiasi strategia, si naviga a vista anche nel governo. Con tatticismo esasperato, tutto si rimanda, madama la marchesa. Anche perché gli equilibri instabili della maggioranza non permettono di capire cosa si farà domani.

 

VIGNETTA ALTAN - CONTE E I SOLDI DALL EUROPA

La decisione idiota di Conte di rinviare, causa Covid, le elezioni regionali da luglio a settembre sta ingarbugliando l’esistenza stessa del governo perché il voto si andrà a sovrapporre al guazzabuglio sul Mes, per cui il voto in Parlamento non avverrà prima di ottobre.

 

Sul Mes, Forza Italia si è dichiarata pronta a supportare con i suoi parlamentari al Senato il voto contrario dei grillini fans di Di Battista al governo e incassare i 36 miliardi per la sanità. Oggi ma non a settembre quando il Centrodestra dovrà necessariamente marciare compatto per vincere in qualche regione, quindi Berlusconi è costretto a restare nei ranghi: non può votare la mattina a favore del governo e il pomeriggio con Salvini e Meloni. Tant’è che Berlusconi e Letta hanno alzato l’asticella: se il voto sul Mes viene rinviato a settembre, Conte può dimenticarsi il nostro appoggio a favore dell’extra-bilancio di Gualtieri.

travaglio conte

 

Dall’altra parte, i cosiddetti vertici cinquestelle sono in tribolazione: alcuni grillini dall’udito fine hanno fatto notare il pizzino, passato sottotraccia e ignorato dai giornali, mandato dal duplex Di Battista-Casaleggio a Di Maio e Grillo: “State attenti, il 40% dei parlamentari del Movimento è contrario al Mes”.

GIUSEPPE CONTE ANGELA MERKEL

 

Gualtieri Conte

Luigino si è fottuto dalla paura e se in privato minimizza (“I contrari sono solo il 25%”), in pubblico col sorriso prestampato, come avvenuto nell’intervista a “La Stampa”, scarica nel sederino di Conte il cetriolo del Mes: “Il premier continua a dire che sarà sufficiente il Recovery Fund e noi abbiamo fiducia nelle sue parole”.

ANGELA MERKEL E GIUSEPPE CONTE

 

“Giuseppi”, dal canto suo, ha paura anche lui e fa bene: sui fondi Ue e sul loro utilizzo, rischia una Caporetto politica. Forse anche per questo l’altro giorno ha cercato conforto in un colloquio privato con Angela Merkel. Peggio che andar di notte: la Cancelliera ha infilato il pugnale nella solita doppiezza italiana e ha fatto capire che l’esecutivo giallo-rosso sta giocando con il fuoco.

conte di maio

 

Il senso del suo discorso a Conte è stato: “Siete già pesantemente indebitati, volete approvare un altro scostamento di bilancio, state facendo pressioni sulla Commissione europea di Ursula affinché il Recovery Fund venga approvato entro luglio. Io stessa mi sto battendo per vincere le ultime resistenze dei paesi “frugali” ma voi, non solo non avete presentato un serio piano di riforme, ma preferite indebitarvi a tassi tra l’1,5 e il 2% che prendere i 36 miliardi del Mes praticamente a tasso zero (operazione che costerebbe 500 milioni di interessi ogni anno). E poi, l’affondo letale: avete prorogato la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti fino al 31 dicembre. Bene, cosa farete dal primo gennaio 2021? dove troverete i soldi?”

 

conte memeMERKEL CONTE

Per la serie: volete tutto, non fate niente, ma poi i nodi arriveranno al pettine e non può essere sempre l’Europa a togliere le castagne dal fuoco. Ma cosa poteva rispondere quel ciuffo incatramato di Conte? Poteva riconoscere la sua debolezza e ammettere alla Cancelliera di non avere una maggioranza per attivare il Mes?

Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte

 

Poteva forse rivelare che, ormai, Pd e M5s non gliene fanno più passare una e che il metodo inventato da Casalino, ‘’Conte, l’uomo solo al comando’’, ha fatto ormai gonfiare le palle sia Di Maio che Zingaretti? Ovvio che no. Ha finto di stizzirsi per le “ingerenze” tedesche sui nostri conti. Ma la ciccia è questa: ormai come si muove, lo fulminano. Prima hanno impallinato la sua sparata sull’abbassamento dell’Iva. Ora, qualche “gola profonda” di Palazzo Chigi e del Mef, ha spifferato tutto sul condono mascherato, infilato in modo carbonaro nel Decreto Semplificazione, fino a farlo stralciare.

 

Questa ingarbugliatissima situazione non è sfuggita all’occhio attento del Quirinale. Mattarella è preoccupato (pallido eufemismo) per la paralisi dell’Esecutivo ma non sa che pesci prendere. Anche perché dalle questure e dai servizi segreti, continuano ad arrivare rapporti sulla crescente tensione sociale. Si rischia una spirale pericolosa in cui disoccupazione e povertà possono deflagrare in modo incontrollabile.

 

mark rutte giuseppe conte

Eppure Mattarella ha poche munizioni nella cartucciera. La notizia dell’opposizione al Mes del 40% dei parlamentari grillini lo ha destabilizzato perché, conti alla mano, potrebbe non bastare l’appoggio di Forza Italia. Allora l’unica “moral suasion” immediatamente spendibile è stata quella su Conte: stai calmo, sii meno arrogante, meno solitario nella gestione del potere.

 

conte mattarella

Ora il Colle aspetta il Consiglio europeo del 17-18 luglio che dovrà decidere sul Recovery Fund e poi si dedicherà, con tutti gli strumenti possibili (whatever it takes, direbbe Draghi), a seguire la pratica Mes.

 

Vista la palude in cui è sprofondato il governo, al Quirinale hanno iniziato ad allungare lo sguardo oltre il ciuffo di Conte per un autunnale cambio a Palazzo Chigi. Mattarella sa benissimo che i suoi preferiti - da Sassoli a Enrico Letta fino alla Cartabia – non li voterebbe nessuno e allora, con i suoi consiglieri, il pover’uomo sta cercando pazientemente di far uscire un nuovo coniglio dal cilindro.  

mattarella renzi zinga di maio

GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINOgiuseppe conte meme leghistagiuseppe conte meme 1conte casalinogiuseppe conte meme7Conte memegiuseppe conte angela merkelGIUSEPPE CONTE INCONTRA BEPPE GRILLOconte casalino

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…