IO SONO GIORGIA, RACCOLGO SOLDI - MICA SOLO RENZI: ''L'ESPRESSO'' FA I CONTI IN TASCA ALLA MELONI E FRATELLI D'ITALIA. LA CENA CON I LOBBISTI DELLE MULTINAZIONALI IL 12 NOVEMBRE A BRUXELLES. IL SOSTEGNO DEL NETWORK ULTRA CONSERVATORE AMERICANO. I FINANZIAMENTI DI LUCA PARNASI E DEI SUOI SOCI D’AFFARI MA ANCHE L'ACQUISTO A PREZZI STRACCIATI DELLA SEDE STORICA DI VIA OTTAVIANO, ROCCAFORTE DEL MSI

-

Condividi questo articolo


 

Federico Marconi e Giovanni Tizian per http://espresso.repubblica.it/

 

 

GIORGIA MELONI CON LA MAGLIETTA IO SONO GIORGIA GIORGIA MELONI CON LA MAGLIETTA IO SONO GIORGIA

La cena con i lobbisti delle multinazionali il 12 novembre a Bruxelles in un lussuoso hotel del centro. Il sostegno del network ultra conservatore americano alle fondazioni collegate partito conservatore europeo di cui è membro Fratelli d’Italia. I finanziamenti di Luca Parnasi e dei suoi soci d’affari ma anche l'acquisto a prezzi stracciati della sede storica di via Ottaviano, roccaforte del Movimento sociale italiano. Viaggio nel lato nascosto del partito di Giorgia Meloni. Il crinale inesplorato, che L’Espresso ha indagato scoprendo le contraddizioni politiche del “prima gli italiani”, la narrazione pompata sui social dalla macchina della propaganda nazionalista. Giorgia Meloni è la leader del momento. La guida di Fratelli d'Italia.

 

I sondaggi recenti la incoronano la seconda leader più gradita dagli italiani, dopo Giuseppe Conte e prima di Matteo Salvini. E quotano al 10 per cento il partito, che in Europa, nei palazzi dell’Unione, ha scelto di salire sul cavallo che conta: l’European Consevatives and Reformist: Ecr, il gruppo europarlamentare che esprime 62 deputati e raccoglie sovvenzioni pubbliche da Bruxelles per svariati milioni di euro. Ma è anche una sigla in grado di attirare donazioni dagli Stati Uniti, da grandi multinazionali e da associazioni strettamente connesse all’ala più conservatrice dei Repubblicani.

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI COME ALEXANDRA GRANT E KEANU REEVES – BY LUGHINO GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI COME ALEXANDRA GRANT E KEANU REEVES – BY LUGHINO

 

Raccolta di finanziamenti che avviene anche attraverso la fondazione fondata da Margareth Tatcher, la lady di ferro del neoliberismo. Si chiama New Direction e nel board troviamo un pezzo pregiato della pattuglia europea di Fratelli d’Italia: Raffaele Fitto, il regista dell'entrata del partito di Meloni nell'eurogruppo conservatore. Da Bruxelles ritorniamo agli affari nazionali. Torniamo a Roma, la palestra politica di Giorgia Meloni. Qui cambia la morfologia del potere che ha deciso di sostenere Fratelli d’Italia. Assume la forma di imprenditori, grandi e piccoli, di costruttori della Capitale.

 

I nomi più famosi del settore del mattone. Primo fra tutti Luca Parnasi: una ricevuta che pubblichiamo su L'Espresso attesta il versamento da parte dell’immobiliare Pentapigna (di proprietà di Parnasi) di 50 mila euro a Fratelli d’Italia. Un’erogazione che tuttavia non risulta negli elenchi della tesoreria della Camera. «Abbiamo depositato tutta la documentazione, su richiesta, alla Corte dei Conti», hanno risposto da Fratelli d’Italia. Sarà, ma il versamento del primo marzo 2018, a pochi giorni dalle elezioni politiche, andava per legge dichiarato entro tre mesi anche agli uffici di Montecitorio.

viktor orban e giorgia meloni atreju 2019 viktor orban e giorgia meloni atreju 2019

 

Ma non è il solo contributo che porta le stimmate dell’imprenditore sotto inchiesta per corruzione e finanziamento illecito. L’Espresso, poi, rivela altri quattro nomi che riconducono sempre a Parnasi e alla Pentapigna e che hanno finanziato con altri 100 mila euro il partito. L’Espresso, inoltre, pubblica i nomi che compongono il reticolo di associazioni e fondazioni d’area Fratelli d’Italia. C’è la più nota: Fondazione Alleanza Nazionale con il suo patrimonio immobiliare che si è arricchito nel 2018, con l’acquisizione della storica sede del movimento sociale di via Ottaviano. Alla fine per evitare lo sfratto dei camerati, la fondazione ha deciso di comprarlo. Il prezzo? Un ottimo affare, per la zona davvero fuori mercato

GIORGIA MELONI E STEVE BANNON GIORGIA MELONI E STEVE BANNON GIORGIA MELONI STEVE BANNON GIORGIA MELONI STEVE BANNON

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…