giorgia meloni usa america

IO SONO GIORGIA, SONO AMERICANA! - LA MELONI SABATO PARLERÀ ALLA KERMESSE DEI CONSERVATORI AMERICANI “CPAC” - PER LA “DUCETTA” È LA SECONDA VOLTA: GIÀ NEL 2019 PARTECIPÒ, SPIEGANDO LA SUA VISIONE DELL’UNIONE EUROPEA - NON È UN CASO CHE ANCHE SULL’INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA ABBIA SUBITO PRESO POSIZIONE: IN EUROPA È ALLEATA CON I POLACCHI DEL PIS, CHE SONO MOLTO ANTI-RUSSI, E VUOLE ACCREDITARSI IN AMERICA COME CREDIBILE RISPETTO AL PUTINIANO SALVINI

Antonio Rapisarda per “Libero quotidiano”

giorgia meloni davanti alla casa bianca 2

 

Nei giorni caldi in cui la crisi ucraina sta riportando al centro del dibattito americano la controversa politica estera di Joe Biden, c'è una leader di casa nostra che ritorna a parlare proprio di Europa e di Italia a una delle platee più importanti della politica a stelle e strisce: il "Cpac 2022", l'annuale conferenza di azione politica conservatrice. Ad intervenire, unico italiano, sarà Giorgia Meloni: invitata a partecipare - nello stesso giorno in cui interverrà Donald Trump - nella doppia veste di presidente dei Conservatori europei e di Fratelli d'Italia.

GIORGIA MELONI - PARTITO CONSERVATORI E RIFORMISTI EUROPEI

 

Momento clou della missione d'America di Giorgia è previsto per sabato, con il suo intervento all'interno del panel "Cpac: The Whole World is Watching".Ossia: il mondo intero sta guardando. A condividere lo spazio con lei, infatti, gli ospiti internazionali su cui vertono le attenzioni dei quadri repubblicani che giungeranno a Orlando, in Florida, da tutti gli Stati Uniti.

giorgia meloni non e' l'arena 8

 

CON I BIG INTERNAZIONALI

Per Meloni si tratta di una seconda volta (la prima fu nel 2019 poi lo stop - causa Covid - fece saltare l'edizione 2020) come ospite del più atteso happening dei conservatori americani: manifestazione che rappresenta una delle tre anime del Partito Repubblicano - l'American Conservative Union che ha sostenuto l'agenda di Trump - insieme all'ala trumpiana tout court e ai moderati (opposizione interna al tycoon) più sensibili all'establishment.

 

L'arrivo della leader di FdI al Cpac coincide con un momento delicato per le tensioni internazionali ma anche per la politica interna tanto negli Usa quanto in Italia. Poche ore prima della sua partenza e davanti ai venti di guerra che soffiano al confine fra Ucraina e Russia, la leader di FdI ha tenuto a ribadire «senza ambiguità» l'ancoraggio e il sostegno suo e dell'Italia all'alleanza atlantica.

 

salvini putin

Questo non le ha impedito, tutt' altro, di sottolineare criticamente - come sul caso Afghanistan e come ha fatto in queste ore sulla nuova piattaforma social "Truth" proprio Trump - gli errori di «strategia» voluti «dalle amministrazioni democratiche Usa che con Obama e Biden hanno contribuito alla drammatizzazione della situazione» nel confine orientale europeo. È questo il profilo con cui chi guida l'opposizione al governo Draghi si presenterà ai conservatori d'oltreoceano: da amica e sostenitrice del rapido ritorno dei Repubblicani alla Casa Bianca ma sempre filo-italiana. «Non ho fatto mai mistero che nella politica estera valuto tutto sulla base dell'interesse italiano», ha affermato a Cartabianca martedì.

 

MELONI TRUMP

«Quando mi chiedono: lei è filo-trumpiana, filo-Putin... io rispondo: non sono filo niente, i fili ce li hanno i burattini. Sono filo-italiana e valuto le vicende sullo scacchiere in base all'interesse del mio Paese». Di questo Meloni parlerà con i big dei Repubblicani al Cpac, a pochi mesi dalle importanti elezioni di midterm americane e a un anno da quelle italiane, dove lei stessa ha lanciato l'operazione Palazzo Chigi.

 

È chiaro, da questo punto di vista, che la trasferta statunitense - con un ruolo centrale riconosciutole dal maggior partito di centrodestra del globo - rappresenta un messaggio per avversari e alleati e un gettone per le sue quotazioni e le ambizioni di premiership. «Tutto questo fa parte di una credibilità internazionale che si è costruita, diventando un leader di statura mondiale», è la fotografia di Andrea Delmastro, capogruppo di FdI in commissione Esteri.

giorgia meloni donald trump

 

COLLABORAZIONE

Il fatto che sia la seconda volta di Giorgia all'importante congresso americano testimonia a suo avviso «l'attenzione della politica Usa verso una leader europea con cui interloquire».

 

E proprio nelle vesti di presidente di Ecr giunge negli States con un risultato strategico raggiunto dal centrodestra in Europa: l'intesa con il Ppe che ha generato l'elezione di Roberta Metsola come nuovo presidente dell'Europarlamento.

 

Un tassello di quel modello confederale - come ha ricordato in Aula Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma, - «sostenuto dai conservatori presieduti proprio da Meloni». Un modello alleato e aderente al blocco occidentale che contempla un'Europa «che collabora in tema di politica estera, di difesa, di difesa dei confini, che affronta le grandi sfide

giorgia meloni consultazioni giorgia meloni al quirinale per le consultazioni 2

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO