luigi di maio negli emirati arabi

ITALIA INGOLFATA SUL GOLFO - LE RELAZIONI BILATERALI CON GLI EMIRATI ARABI UNITI SONO AI MINIMI STORICI DA QUANDO DI MAIO, A INIZIO ANNO, FERMÒ LA VENDITA DI ARMI AD ABU DHABI. A MESI DA QUELLA DECISIONE E DAL DIETROFRONT DI LUIGINO, C’È ANCORA IL RISCHIO CHE SALTINO IMPORTANTI ACCORDI COMMERCIALI, COME QUELLO SULLA PATTUGLIA ACROBATICA AL FURSAN - E INTANTO L'IMPRENDITORE COSTANTINO È IN CARCERE NEL GOLFO DA 9 MESI SENZA ACCUSE, IN CONDIZIONI TERRIBILI

Alessandro Da Rold per “La Verità”

 

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

È calato il silenzio sui rapporti bilaterali tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, ma i problemi di interscambio nel settore della Difesa non sono terminati. C'è ancora il rischio che importanti accordi commerciali, come quello riguardante la pattuglia acrobatica emiratina Al Fursan (che ha in servizio velivoli Aermacchi MB339), saltino.

 

Per gli emiratini sono motivo di grande vanto (sono stati addestrati a Rivolto e alcuni istruttori sono italiani), e se gli accordi non si concretizzassero potrebbero rivolgersi ad altri produttori, tra cui i cinesi o i cechi di Aero Vodochody, produttori del L40. Da mesi non si parla più di quanto accaduto a inizio anno, dopo che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato con un tweet la revoca della licenza d'esportazione per armamenti destinati a emiratini e sauditi.

 

AL FURSAN

La decisione aveva particolarmente irritato Mohammed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario e di fatto comandante delle forze armate emiratine, mettendo così a repentaglio un interscambio tra i 2 Paesi di quasi 4 miliardi di dollari. Il problema non riguarda solo il comparto difesa, ma potrebbe avere conseguenze anche verso i tanti imprenditori italiani che lavorano in altri settori in quelle zone.

 

MOHAMMED BIN ZAYED

All'Expo di Dubai non si sono visti né il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, né il premier Mario Draghi.E adesso tra gli addetti ai lavori del settore Difesa si spera che almeno il ministro Lorenzo Guerini possa partecipare all'Air Show, in programma dal 14 novembre a Dubai. Non va dimenticato che nei rapporti tra le due nazioni pendono ancora gli strascichi delle operazioni Alitalia-Etihad e soprattutto di Piaggio Aerospace-Mubadala, dove gli emiratini hanno perso centinaia di milioni di dollari: è l'eredità che l'ex capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, ha lasciato a Giuseppe Cavo Dragone.

 

ANDREA COSTANTINO.

 Era il 29 gennaio quando scattò l'embargo e in questi mesi c'è stata anche la decisione degli Emirati di «sfrattare» l'Italia dalla base di Al Minhad, utilizzata in passato per le operazioni in Afghanistan. In agosto c'erano stati timidi segnali di un avvicinamento tra le parti e secondo i giornali italiani c'era stato un allentamento «informale» delle restrizioni. Ma in realtà, a quanto risulta alla Verità, diverse aziende italiane avrebbero ancora i contratti bloccati da parte emiratina.

 

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

In aggiunta, in questi mesi, molti competitor stranieri di aziende italiane si sono consolidati nel mercato emiratino approfittando degli spazi lasciati aperti. Anche alcuni accordi sarebbero a rischio: come il Memorandum of Understanding di collaborazione nel campo della difesa del 2003. Ad Abu Dhabi avrebbero già iniziato a guardare altrove e a stringere rapporti diplomatici anche con la Francia in vista di nuovi accordi industriali.

 

ANDREA COSTANTINO

La soluzione dei problemi potrebbe arrivare con le prossime risoluzioni dell'Onu o quelle dell'Ue, che sanciranno il definitivo disimpegno delle truppe emiratine dalla guerra civile in Yemen, in modo da sollevare Di Maio dalle decisioni e revocare ufficialmente l'embargo. Non va poi dimenticato che il 21 marzo scorso, è stato arrestato a Dubai senza ancora accuse formali, Andrea Costantino, un imprenditore milanese che lavorava da anni da quelli parti come trader di prodotti petroliferi e sanitari. Ormai Costantino è rinchiuso nel carcere di Abu Dhabi da 9 mesi. Riesce a comunicare con la famiglia appena due volte alla settimana e per pochi minuti.

GIUSEPPE CAVO DRAGONE

 

L'avvocato emiratino non è ancora riuscito a incontrarlo. Lo stesso ministero degli Esteri italiano continua a non avere risposte su come stanno andando avanti le trattative per liberarlo. «È in carcere senza accuse, ha perso 25 chili e dorme e mangia per terra», spiega Stefania, la compagna dell'imprenditore.

 

Le accuse non sono ancora state formulate, anche se ci sarebbe stata un'informazione verbale sul fatto che gli Emirati starebbero indagando su un'operazione del 2015, relativa alla vendita di gasolio allo Yemen. L'imprenditore vive in serie difficoltà all'interno del carcere, non gli è permesso uscire dal blocco in cui è rinchiuso e viene minacciato da esponenti della criminalità organizzata, indiana e albanese.

 

MOHAMMED BIN ZAYED

Non è difficile ipotizzare che la situazione di Costantino possa essere direttamente collegata a quella dei rapporti diplomatici tra le due nazioni. Se non si sblocca una, allora non sarà probabilmente mai risolta neanche l'altra. La commissione Esteri della Camera aveva persino espresso, il 3 agosto, una «valutazione favorevole» sulla possibile revoca delle misure imposte.

 

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

A luglio in una nota dell'Uama, l'ufficio della Farnesina responsabile per le autorizzazioni alle esportazioni, si era parlato di un allentamento delle restrizioni e, nello specifico, della revoca della clausola dell'Euc rafforzato, a partire dal 30 giugno. Euc sta per «end-user certificate». Si tratta di un documento che l'acquirente deve fornire al venditore in cui si assicura che il prodotto o servizio acquistato non sarà ceduto a terzi o usato per altri scopi. Ma non è bastato.Ad oggi gli scambi commerciali nel settore della Difesa non sono ripresi. E l'imprenditore milanese continua a rimanere in carcere.

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."