enrico letta silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini giuseppe conte elezioni politiche

GLI ITALIANI PER CHI VOTERANNO? - IL CENTRODESTRA ALLE URNE BATTEREBBE ANCHE IL “CAMPO LARGO” SOGNATO DA ENRICO LETTA - UN IPOTETICO LISTONE CENTRISTA CON DENTRO FORZA ITALIA PORTEREBBE I DUE SCHIERAMENTI A UN PAREGGIO E SAREBBE DECISIVO IN PARLAMENTO - DALLE EUROPEE LA LEGA HA PERSO DUE ELETTORI SU CINQUE, ANDATI SOPRATTUTTO A FRATELLI D'ITALIA - IL 30,5% DI COLORO CHE OGGI VOTEREBBE M5S PROVIENE DA COLORO CHE SI ASTENNERO ALLE EUROPEE - L’ANALISI DI PAGNONCELLI

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

nando pagnoncelli 1

La nascita del governo Draghi, nel febbraio di quest' anno, ha fatto scivolare la politica in secondo piano agli occhi dei cittadini. Infatti, nonostante l'importanza che i partiti hanno avuto nel sostenere l'azione del governo (come peraltro sottolineato dal premier nella conferenza stampa di fine anno), l'attenzione dell'opinione pubblica è stata catalizzata dalle misure di contrasto all'emergenza sanitaria (la campagna vaccinale in primis) e dai temi economici molto più che dalle questioni politiche.

 

Dopo un triennio di grandi cambiamenti nelle intenzioni di voto e nella popolarità dei leader, analizzando gli orientamenti mensili degli elettori il 2021 ha rappresentato un anno di assestamento con poche eccezioni: il calo della Lega e l'aumento di FdI e la flessione del gradimento di Conte, divenuto leader del M5S, dopo aver guidato due esecutivi composti da maggioranze diverse.

SIMULAZIONE DELLE FORZE IN PARLAMENTO - INTENZIONI DI VOTO DI DICEMBRE 2021

 

CHI GUADAGNA E CHI PERDE

La relativa stabilità nelle preferenze politiche nasconde alcune dinamiche niente affatto trascurabili in termini di flussi elettorali e profilo degli elettori. Rispetto ai risultati ottenuti alle Europee del 2019, i flussi in entrata e in uscita più rilevanti riguardano i due principali partiti del centrodestra che risultano in forte competizione tra loro: la Lega perde oltre due elettori su cinque (43,9%) tra coloro che l'avevano votata nel 2019, uno su quattro (25,5%) voterebbe FdI, il 4,1% Forza Italia e l'8,5% si dichiara indeciso o propenso ad astenersi; il partito di Salvini ha inoltre ridotto significativamente la capacità di attrarre nuovi elettori, dato che quasi nove su dieci (85,8%) tra coloro che oggi sono propensi a votare Lega, l'avevano votata già nel 2019.

SIMULAZIONE DELLE FORZE IN PARLAMENTO - INTENZIONI DI VOTO DI DICEMBRE 2021

 

Al contrario FdI può contare sulla fedeltà dell'83,6% dei propri elettori alle Europee (è il partito con la fedeltà più elevata) che oggi rappresentano «solo» un quarto (25,7%) di coloro che sono propensi a votare il partito di Giorgia Meloni che ha mostrato una forte capacità di attrazione, soprattutto di elettori provenienti dalla Lega (41,7%), dall'astensione (19,8%), da FI (5,5%).

 

Riguardo alle altre forze politiche, il Pd può contare un una fedeltà di due elettori delle Europee su tre (66,9%) con flussi in uscita diretti prevalentemente verso l'indecisione/astensione (14,4%), nonché verso i due partiti cui hanno dato origine Renzi e Calenda con l'uscita dal Pd (complessivamente 5,9%), e verso le forze alla sua sinistra (4,1%) e il M5S (3,4%); contestualmente l'avvicendamento di Zingaretti con Letta alla guida dei dem ha fatto registrare un flusso in entrata proveniente dall'astensione pari al 23,5% e, in subordine, dalle altre liste del centrosinistra (4,1%) e dal M5S (4%).

 

SIMULAZIONE DELLE FORZE IN PARLAMENTO - INTENZIONI DI VOTO DI DICEMBRE 2021

Quest' ultimo, che alle Europee subì una grave perdita di elettori (6,5 milioni) rispetto alle Politiche, oggi con la leadership di Conte può contare sulla fedeltà del 62,5% dei sostenitori del 2019 (i flussi in uscita sono diretti verso l'astensione per il 18,3%, le forze del centrodestra per il 9,1% e il Pd per il 5,5%) e su un forte ricambio di elettorato, tenuto conto che il 30,5% di coloro che sono attualmente propensi a votare i pentastellati proviene da coloro che si astennero alle Europee.

 

GLI EQUILIBRI POSSIBILI

Nel dibattito in corso da diversi mesi sull'elezione del prossimo presidente della Repubblica viene spesso evocata la possibilità di elezioni politiche anticipate. In tal caso, che Parlamento avremmo sulla base degli orientamenti di voto più recenti? L'analisi odierna tiene conto di un campione di intervistati di grandi dimensioni (31.400 interviste), distribuito in modo «granulare» nei singoli collegi elettorali, ed è basata su scenari di coalizioni diverse e sull'aggregazione di alcune forze minori attualmente stimate al di sotto della soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale.

 

FLUSSI DI VOTO - DICEMBRE 2021

Per l'approfondimento degli aspetti metodologici si rinvia alla nota pubblicata a margine; inoltre, nell'analisi dei dati si raccomanda grande cautela in ragione di due elementi: innanzitutto, le stime riguardanti i collegi maggioritari sono state realizzate in assenza dei candidati, che possono «spostare voti»; va poi considerato l'elevato numero di collegi «contendibili» (quelli più incerti, nei quali la differenza tra le coalizioni è inferiore al 5%), che al momento è pari a 65 su 147 alla Camera e 35 su 74 al Senato.

 

Il primo scenario che abbiamo considerato fa registrare la netta affermazione della coalizione di centrodestra (Lega, FdI e FI) su quella giallorossa (Pd, M5S e una lista Sinistra italiana-Art.1): 211 seggi a 169 alla Camera e 104 a 84 al Senato. I restanti seggi attribuiti su base proporzionale sarebbero assegnati a due ipotetiche liste «centriste», nate dall'aggregazione di Azione e +Europa la prima e la seconda da Italia viva, Coraggio Italia e Noi con l'Italia.

 

PROFILI SOCIO-DEMOGRAFICI DEGLI ELETTORATI - DICEMBRE 2021

Il secondo scenario prevede la presenza di una coalizione composta da Forza Italia alleata alle due liste «centriste». In questo caso si otterrebbe un pareggio tra la coalizione giallorossa accreditata di 182 seggi alla Camera e 90 al Senato e quella tra Lega e FdI che si attesterebbe a 181 seggi alla Camera e 91 al Senato. Ago della bilancia la coalizione di centro che otterrebbe 35 deputati e 16 senatori.

 

Il terzo scenario, basato su una coalizione di (quasi) tutti i partiti contrapposti alle tre forze del centrodestra, farebbe registrare un vantaggio di quest' ultimo sia alla Camera (200 a 190) sia al Senato (99 a 94), decisamente più risicato rispetto al primo scenario. Sulla base di questi scenari emergono due interrogativi.

 

Il primo riguarda le forze che al momento sono stimate al di sotto della soglia di sbarramento: saranno capaci, pena lo loro sopravvivenza, di aggregarsi, tenuto conto del fatto che la maggior parte di queste formazioni è guidata da esponenti dalla forte personalità, dunque presumibilmente poco inclini a cedere la propria leadership confluendo in una nuova lista?

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 11

L'altro interrogativo riguarda Forza Italia: nel secondo scenario il partito di Berlusconi otterrebbe circa la metà dei parlamentari rispetto al primo scenario (27 contro 56) ma sarebbe il perno della coalizione di centro che risulterebbe decisiva per la costituzione di una maggioranza di governo; dunque un bel dilemma: conquistare più eletti ma contare meno, come terza forza nella coalizione nettamente vincente di centrodestra, oppure ottenere meno eletti ma contare di più nel futuro esecutivo?

 

Quest' ultimo forse è solo un dilemma apparente, dato che da sempre dopo le elezioni si assiste regolarmente ad una vera e propria transumanza dei parlamentari (ben 211 hanno cambiato casacca dall'inizio della legislatura e alcuni di essi più di una volta).

giuseppe conte enrico letta

 

E gli stessi partiti sembrano avere una libertà d'azione assoluta, basti pensare che nella attuale legislatura la Lega ha partecipato a due esecutivi su tre, Forza Italia a quello attuale, mentre Fratelli d'Italia è sempre stata all'opposizione, in barba all'appartenenza alla stessa coalizione che si presentò alle Politiche del 2028. Per non parlare dei due partiti agli antipodi tra loro all'inizio della legislatura (Pd e M5S) che si sono ritrovati alleati negli ultimi due governi. È proprio vero che la politica è l'arte del possibile.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…