giorgia meloni sondaggio manovra legge di bilancio pagnoncelli

GLI ITALIANI NON HANNO L’ANELLO AL NASO – IL 53% RITIENE CHE NON CI SARÀ ALCUN EFFETTO SULLA CRESCITA. I TEMI PIÙ CARI AGLI INTERVISTATI SONO LAVORO, SANITÀ E SOSTEGNO AL REDDITO - SOLO L'11% RITIENE CHE I POVERI BENEFICERANNO DELLE MISURE DEL GOVERNO - PAGNONCELLI: "DATI CHE CONFERMANO IL DISINCANTO SUL GOVERNO. CALANO LE ATTESE E SI RIDUCONO LE SPERANZE DI RIPRESA. IL RISCHIO È CHE LA DELUSIONE LASCI POSTO AL RISENTIMENTO..."

Estratto dell’articolo di Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

SONDAGGIO SULLA MANOVRA - NANDO PAGNONCELLI PER IL CORRIERE DELLA SERA - 30 SETTEMBRE 2023

La Nadef […] sembra registrare tutte le difficoltà che il Paese attraversa. La prima è relativa alla crescita economica: la fiammata della prima metà dell’anno, che ci collocava tra i Paesi migliori in Europa, è rientrata.

 

La seconda è invece relativa al deficit, in crescita, imputato principalmente agli effetti del Superbonus, con un’incidenza rilevante sul 2023. Infine, tende ad aggravarsi il costo del debito da finanziare, con lo spread che aumenta e gli interessi che salgono. Da qui la scelta di far crescere il deficit previsto dal 3,6% al 4,3%, recuperando risorse.

 

IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO

Gli italiani percepiscono solo in parte la gravità del contesto prima descritto: il 37% infatti ritiene che le risorse disponibili siano inferiori rispetto agli scorsi anni, mentre più di un quarto non vede grandi differenze. Opinioni naturalmente correlate alle posizioni politiche degli intervistati: più pessimisti gli elettori delle forze di opposizione, meno critici (ma certo non ottimisti) gli elettori del centrodestra.

 

Tre sono i temi cui i nostri intervistati prestano maggiore attenzione e rispetto ai quali si aspetterebbero interventi nella manovra: lavoro, sanità, sostegni al potere d’acquisto delle famiglie fortemente intaccato dall’inflazione. Le priorità rimangono identiche presso tutti gli elettorati, pur con accentuazioni almeno in parte differenti.

 

GIORGIA MELONI AL SUMMIT EU MED 9 DI MALTA

Richiesti però di una previsione su quali saranno i settori su cui si concentrerà la manovra, la maggioranza relativa non sa esprimersi (37%) e diminuiscono sensibilmente coloro che […] pensano che la manovra risponderà effettivamente alle attese prima manifestate.

 

L’esempio più evidente è relativo alla sanità: il 36% esprime la speranza che si intervenga in questo settore, ma solo il 10% pensa che lo si farà effettivamente. Cresce invece la percezione che la manovra interverrà sul fisco […].

 

Nel giudizio sull’efficacia della manovra emergono grandi perplessità: meno di un terzo, infatti, pensa che essa avrà un influsso positivo sulla crescita del Paese, mentre la maggioranza assoluta (53%) ritiene che sostanzialmente non ci saranno effetti.

 

nando pagnoncelli a dimartedi

Anche qui differenze nette per orientamento politico: vedono rosa gli elettori di FdI (due terzi scommettono sugli effetti positivi), ottimisti ma con evidenti aspetti critici gli altri elettori di centrodestra, fortemente negativi gli elettori di opposizione.

 

Prevale infine la certezza che a beneficiare di queste scelte non saranno i più poveri: lo pensa solo l’11%, mentre il 27% ritiene che ne beneficerà chi è già ricco e il 15% crede che se ne avvantaggerà il ceto medio. Sono gli elettori di centrodestra a pensare che staranno meglio i meno ricchi, mentre l’opposizione vede una manovra sbilanciata verso i più abbienti.

 

SEMO GENTE DI PORCATA - VIGNETTA BY MANNELLI

Rimane infine da dire del Superbonus […]. I pareri espressi dai nostri intervistati vedono sostanzialmente appaiate due opinioni: la prima (32%), nettamente critica, di chi ritiene che il Superbonus abbia aperto una voragine nei conti pubblici; la seconda (30%) più sfumata, di chi da un lato ritiene che si sia aumentata la spesa pubblica, ma pensa anche che il Superbonus abbia apprezzabilmente contribuito alla crescita del Paese dopo la pandemia.

 

[…] I dati di oggi confermano la sensazione di «disincanto» che abbiamo cominciato a vedere agli inizi di questo mese trattando delle opinioni sul governo. Calano le attese e si riducono le speranze di ripresa e di risposte ai ceti più in difficoltà. Il rischio, per chi guida il Paese, è che la delusione lasci progressivamente posto al risentimento.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”