patriarca kirill

KIRILL? IO LO CONOSCO BENE – FUOCO INCROCIATO SUL PATRIARCA OLIGARCA - PARLA LO STORICO COLLABORATORE ANDREJ KURAEV, LIQUIDATO PERCHÉ CONTRARIO ALLA GUERRA DI PUTIN: “COLLOQUIARE CON KIRILL È PIÙ NOIOSO CHE GUARDARE IL GOLF ALLA TELEVISIONE” - SERGEJ CHAPNIN, EX DIRETTORE DEL GIORNALE DEL PATRIARCATO, CI METTE IL CARICO: “KIRILL PENSA SOLO A SOLDI E POTERE. LE SANZIONI AIUTERANNO A INDIVIDUARE I SUOI FONDI NASCOSTI. SONO SOLDI RUBATI ALLA CHIESA - LUI E PUTIN CONDIVISONO L'AMBIZIONE NEO-IMPERIALE”

1 - «IL PATRIARCA NON ASCOLTA CON IL PONTEFICE HA FATTO LEZIONI DI PROPAGANDA»

Marco Imarisio per “il Corriere della Sera”

 

Il Patriarca di Mosca Kirill

«Colloquiare con Kirill è più noioso che guardare il golf alla televisione». E se lo dice lui, forse c'è del vero. Andrej Kuraev, protodiacono della Chiesa ortodossa, sessantenne professore di teologia e filosofia, è stato a lungo il principale collaboratore del patriarca, l'uomo che ha costruito le fondamenta della sua dottrina. Fino al 24 febbraio.

 

Quel giorno, una delle figure religiose più amate e rispettate di Russia, divenne un paria per la sua stessa comunità ecclesiastica. Perché si schierò in modo netto contro la cosiddetta Operazione militare speciale, con parole che segnavano una scelta di campo. Era già passato all'opposizione, ma quello fu il suo passo d'addio, imposto dall'alto.

papa francesco kirill

 

Le similitudini tra la massima autorità temporale russa e quella politica passano anche per i metodi. Il giorno dopo, Kirill dichiarò aperto il processo di privazione di ogni grado ecclesiastico.

 

Kuraev è tornato a farsi sentire ieri. Con toni per nulla sfumati, anzi. «Papa Francesco ha espresso concetti molto profondi durante l'intervista con il Corriere della Sera. E tentò di farlo anche durante il colloquio con il patriarca, durante il quale Kirill si limitò a tenere la solita lezione di propaganda politica. Per questo è noioso colloquiare con lui.

Non ascolta».

 

L'uomo a cui guarda quella parte non piccola di monaci che vivono con disagio le dichiarazioni da comandante in capo del patriarca, giudica non casuale il fatto che il Papa abbia parlato il giorno dopo una predica alla cattedrale dell'Annunciazione di Mosca, dove Kirill ha sostenuto che la Russia non ha attaccato nessuno e non vuole combattere nessuno. «Sembra uno scherzo del Signore» dice Kuraev.

 

patriarca kirill

«Egli ha letteralmente messo uno specchio di fronte ai nostri slavofili convinti che i cattolici abbiano il "culto della personalità" e che tutto da quelle parti si incentra sul potere e sul denaro. Adesso, con un Pontefice che in umiltà si propone per venire a Mosca nel nome della pace, capiscono che contrasto di personalità esista tra i due. E poi, la sua frase sul chierichetto è la più pungente. Pronunciandola pubblicamente, il Papa sta dicendo di escludere Kirill dal novero dei suoi possibili interlocutori».

 

giovanni daniello patriarca kirill

C'è una reazione importante anche dal fronte laico. Novaya Gazeta, il giornale diretto dal premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, costretto a sospendere le pubblicazioni dopo l'approvazione della nuova legge sulla censura, ma ancora attivo sul web, ha pubblicato ieri sera un editoriale firmato da Aleksej Malyutin, il suo esperto di religioni. «Tra Francesco e Kirill andò in scena un conflitto sui valori. Uno voleva la pace, l'altro parlava del tempo di volo dei missili lanciati sull'Ucraina. I particolari di quel mancato dialogo stupiscono persino chi è abituato alla consueta retorica militarista del capo della Chiesa ortodossa».

 

Ma la delicatezza di una eventuale visita di Francesco a Mosca appare ancora più evidente dalle reazioni al suo annuncio. L'Unione dei cittadini ortodossi e l'Associazione degli esperti ortodossi, due organizzazioni di destra radicale della Chiesa che fino al 24 febbraio erano considerate marginali ma che ora sostengono con foga le tesi del Cremlino e di Kirill, hanno promesso al papa «una accoglienza dura».

 

Invece il capo dell'Unione mondiale dei vecchi credenti Leonid Sevastianov ha giudicato «necessario» il suo viaggio. «Sappia Francesco che qui troverà molti più amici di quanto possa immaginare». Non esiste una sola Chiesa. Neppure in Russia.

il patriarca kirill 3

 

2 - CHAPNIN "PENSA SOLO AI SOLDI E AL POTERE. CRITICAI LA SUA CHIESA, MI HA LICENZIATO"

R. Cas. per “la Repubblica”

 

Sergej Chapnin è sempre stato un precursore. Nel 2015, in un saggio profetico, stigmatizzò la nostalgia per il "Paese forte" della Chiesa Russa Ortodossa, o "Chiesa dell'impero" come la chiamò. Parole che gli costarono il licenziamento dopo sei anni alla guida del Giornale del Patriarcato di Mosca. E lo scorso marzo è stato tra i primi a invocare le sanzioni contro il patriarca Kirill. «È responsabile. Ha fornito la base ideologica e la giustificazione morale dell'operazione militare russa in Ucraina», dice da New York dove oggi è senior fellow presso il Centro di Studi Cristiano Ortodossi della Fordham University.

OROLOGIO DI LUSSO DEL PATRIARCA KIRILL

 

Conosce il patriarca sin dagli Anni '90. È giusto sanzionarlo?

«Conoscevo "Kirill il metropolita", persona affabile. "Kirill il patriarca" è un'altra persona. Pensa solo a soldi e potere. Le sanzioni aiuteranno a individuare i suoi fondi nascosti. Sono soldi rubati alla Chiesa».

 

Nel saggio che le costò il lavoro parlava di "nuova religiosità ibrida". Che cosa intendeva?

«Con Alessio II, c'è stata una rinascita della Chiesa puramente formale fatta di rituali e retorica, ma non di fede. Una rinascita culminata in una sorta d'ideologia geopolitica: l'ambizione neo-imperiale che Vladimir Putin e il patriarca Kirill condividono».

il patriarca kirill

 

Si riferisce al concetto di "Russkij Mir", Mondo Russo?

«È uno dei loro concetti chiave. L'idea è che Russia, Bielorussia e Ucraina facciano parte di una sorta di trinità spirituale. Non puoi separarle. Perciò quando Kiev ha chiesto di aderire a Ue e Nato, per Putin non è stato solo un tradimento politico, ma una catastrofe spirituale».

 

Che ruolo ha quella che ha chiamato "Chiesa dell'Impero"?

«Nell'ideologia di Putin gli imperi russi sono tre: l'impero dei Romanov, l'impero di Stalin e l'impero di Putin stesso. Nel mezzo ci sono stati dei traditori: Lenin, Gorbaciov ed Eltsin. Quando vent' anni fa la Chiesa Russa Ortodossa ha canonizzato l'ultimo zar, Nicola I, con lui ha canonizzato tutto l'impero dei Romanov. Putin ha poi riabilitato Stalin come colui che vinse il nazismo. E ora spetta alla Chiesa costruire la figura imperiale di Putin come difensore della fede cristiana nel mondo».

 

il patriarca kirill 1

Chi guadagna di più dall'altro in questa partnership? Kirill o Putin?

«Per Putin, Kirill è il leader della "corporazione" religiosa della Federazione. Alla pari dei leader delle altre corporazioni: energia atomica, petrolio, etc. È Kirill ad avere più bisogno di Putin: tutti i suoi soldi, potere e influenza sono fondati su questa partnership con lo Stato».

 

C'è dissenso nel clero?

«È difficile decifrarne gli umori. La maggioranza sta in silenzio, perché in Russia è impossibile parlare pubblicamente».

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?