gorbaciov putin

“ABBIAMO SPINTO LONTANO LA RUSSIA, ANZICHÉ AVVICINARLA SEMPRE PIÙ CON RAPPORTI NORMALIZZATI” - LO STORICO BRITANNICO DONALD SASSOON: “ABBIAMO TRATTATO LA DISSOLUZIONE DELL'URSS COME UNA SCONFITTA DELLA RUSSIA, COME SE NON FOSSE STATA UNA DECISIONE DEI RUSSI STESSI, DI GORBACEV, LA FINE DELL'IMPERO SOVIETICO. CHE NON SI DOVESSE ALLARGARE LA NATO LO DICEVANO IN TANTI, ALL'EPOCA. NEGLI ANNI '90 SI PENSAVA CHE SI POTESSERO INTAVOLARE DISCUSSIONI CON MOSCA. ABBIAMO COSTRETTO LA RUSSIA, INVECE, AD ALLINEARSI CON LA CINA…”

Letizia Tortello per “la Stampa”

 

donald sassoon

Per capire dove siamo, dobbiamo fare un salto indietro alla fine del Secolo breve, alla fine della Guerra Fredda. Leggere il Putin nazionalista e aggressivo, autore di una devastante guerra in Europa che spinge il mondo sull'orlo del precipizio e apre le porte «di un'epoca nuova di cui non riusciamo a immaginare i confini», significa rileggere la Storia da dopo la caduta del Muro di Berlino.

 

«Quando la Nato ha promesso che non si sarebbe allargata a Est, e invece poi l'ha fatto. E quando abbiamo rinunciato a tirare la Russia verso il nostro Continente, entrandone in qualche modo a fare parte e normalizzando i rapporti».

 

Donald Sassoon condanna in ogni modo l'attacco russo all'Ucraina, che definisce «un disastro totale dagli esiti terribili e incerti per tutti» e al tempo stesso una «miscalculation» del Cremlino, un errore di calcolo che non lo porterà a vincere, comunque vada. Però, per il 75enne storico britannico, professore emerito di Storia Europea alla Queen Mary University di Londra, autore di Sintomi morbosi e del recente Il trionfo ansioso. Storia globale del capitalismo (Garzanti), la fine del Comunismo ha lasciato un'eredità con molti errori fatali.

VLADIMIR PUTIN E BORIS ELTSIN

 

Sassoon, da cittadino britannico ed ex europeo dopo la Brexit, come sta vivendo questi giorni angoscianti della guerra ucraina?

«Ci tengo subito a dire che io nel cuore sono europeo, mi sento ancora europeo. L'invasione di Putin mi ha colto di sorpresa perché pensavo che non l'avrebbe fatto».

 

Cosa glielo faceva credere?

«Il calcolo razionale di opportunità e variabili. In che risultati può sperare, Putin? Anche se vincesse subito, cosa che vediamo non accadere, come potrebbe tenere sotto occupazione un Paese di 40 milioni di abitanti, il più grande che ci sia in Europa, pensando che una porzione significativa della popolazione accetti un governo non democratico? Non è stupido. Dunque o ha informazioni che non stanno in piedi o notizie cattive che lo riguardano, o consiglieri tanto balordi da averlo indotto a prendere questa decisione totalmente dissennata».

 

VLADIMIR PUTIN PRIMA DOPO

Ogniqualvolta il leader russo ha spostato il confine più in là, però, l'Occidente si è sempre piegato, per poi presentarsi disponibile con la speranza di siglare un accordo. Non crede che anche stavolta contasse su questo?

«Se la sua motivazione è che si sentiva circondato, ora lo è senz' altro di più, con conseguenze catastrofiche. Spiego perché: nulla fa aumentare il nazionalismo ucraino più di un'invasione, inoltre la Nato non si è mai ritrovata così compatta come ora, e Stati come Finlandia e Svezia, che ritenevano più prudente starne fuori, valutano se entrare a farne parte. La Germania non voleva vendere armi all'estero e dare il suo contributo militare, e ha dovuto ripensarci.

PUTIN E ELTSIN

 

Il Giappone non voleva testate nucleari sul territorio, per ovvi motivi storici, e ci ripensa. Biden ora è osannato, quando aveva metà Congresso contro. Putin è riuscito a trasformare la Russia, che non ingiustamente si sentiva minacciata, in un Paese isolato sotto ogni punto di vista, anche economico, che gli porterà disastri sul lungo termine».

vladimir putin joe biden ginevra 2021

 

L'invasione è stato un clamoroso autogol, dunque?

«Per me sì, certo le conseguenze saranno pesantissime e ignote al momento. Supponiamo che, come esito di questa catastrofe, riesca a conquistare oltre a tutta la Crimea e il Donbass che era già sotto il suo controllo, anche l'intero Paese. Le sanzioni porteranno quelli che gli sono vicino a dire "vogliamo sbarazzarci di lui, ci porta alla rovina". Il problema dell'Occidente, fin da ora, è cosa fare con la Russia post Putin. Il post Guerra Fredda ha comportato un gigantesco errore, a partire dall'avanzata della Nato.

 

Se gli americani l'avessero sciolta, dissolto il Comunismo, non avrebbero ricevuto così tante proteste dagli Stati dell'Europa occidentale. Che non ci si dovesse allargare lo dicevano in tanti, all'epoca. Negli Anni 90 si pensava che, nonostante l'allargamento, si potessero intavolare discussioni con Mosca. Abbiamo costretto la Russia, invece, ad allinearsi con la Cina. Abbiamo fatto con la Russia quel che non abbiamo fatto con la Germania dopo la Seconda guerra mondiale, in modo più assennato».

VLADIMIR PUTIN E BORIS ELTSIN

 

Il piano Marshall?

«Ad esempio. Abbiamo trattato la dissoluzione dell'Urss come una sconfitta della Russia, come se non fosse stata una decisione dei russi stessi, di Gorbacev, la fine dell'impero sovietico. Abbiamo spinto lontano la Russia, anziché avvicinarla sempre più con rapporti normalizzati».

 

E questo secondo lei porta al nazionalismo espansionistico di oggi?

«Putin ha costruito una "narrative", un racconto, selezionando dalla Storia solo ciò che gli faceva comodo. Quando dice che l'Ucraina non è mai stata una nazione non ha torto, nel senso che le nazioni, anche le nostre, sono invenzioni recenti, dell'800. Kiev era la capitale della Russia medievale, quando Mosca era un villaggio e San Pietroburgo non esisteva. Krushev, che era un ucraino, nel 1954 diede la Crimea alla Repubblica ucraina, ma allora non faceva effetto, perché era un po' come spostare più in là il confine della Toscana».

putin biden

 

C'è qualche ragione legittima, in questa pur folle rivendicazione? Intende questo?

«No, ma dico che Putin ha violato i confini di uno Stato, non quelli di una nazione. Inoltre, la risposta di Putin è: "Voi non avete invaso l'Iraq? l'Afghanistan? Non siate ipocriti". Dopodiché, alla storia che lui racconta credono in pochi, anche in Russia. E qui sta il suo pericolo più grande».

 

Il nemico interno?

VLADIMIR PUTIN E BORIS ELTSIN

«Se invadi, devi tornare a casa trionfante e vincere. Se i morti russi cresceranno, se le sanzioni colpiranno duro, lui avrà la sua rovina. Quando gli americani fecero finire la guerra in Vietnam? Di fronte ai troppi morti americani. E come diceva Sun Tzu, "Bisogna sempre fare in modo di lasciare al nemico una porta da cui scappare". Penso alle trattative diplomatiche o al riconoscimento del Donbass e della Crimea. L'Ucraina dovrebbe pensarci seriamente».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...