roberto speranza mario draghi matteo salvini giorgia meloni

“BASTA DISPETTI, SERVE UNITÀ” - MARIO DRAGHI RIMBROTTA (ANCORA) SALVINI, CHE CERCA LA POLEMICA A TUTTI I COSTI PER FARSI NOTARE E NON PERDERE VISIBILITÀ A VANTAGGIO DELLA MELONI. MA LA "DUCETTA" NE APPROFITTA E PROVA A METTERE ALL’ANGOLO LA LEGA, PRESENTANDO UNA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO SPERANZA, PER “LA GESTIONE FALLIMENTARE E DISASTROSA DELLA PANDEMIA”. CHE FARÀ IL CARROCCIO?

Amedeo La Mattina per “La Stampa”

 

ROBERTO SPERANZA E MARIO DRAGHI

Il premier Draghi è stato molto chiaro con la delegazione leghista che ieri ha incontrato a Palazzo Chigi. Il suo governo ha una natura di unità nazionale, quindi «serve unità, non bisogna farsi dispetti e alimentare polemiche».

 

Il presidente del Consiglio ha voluto mettere la sordina alle polemiche di Matteo Salvini contro il ministro della Salute Roberto Speranza, ha rimarcato che in questo passaggio così delicato per la campagna vaccinale non c' è spazio per sterili contrapposizioni.

 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA

E sembra che lo abbia detto in una telefonata allo stesso leader del Carroccio, assente all' incontro. L' incombenza di rispondere è rimasta quindi a Gianfranco Giorgetti. Salvini infatti è tornato a Milano per stare con i figli prima di volare domani a Palermo per l' udienza sulla Open Arms, secondo la spiegazione ufficiosa fornita dalla Lega.

 

Mario Draghi

Quindi è stato Giorgetti, con i capigruppo Molinari e Romeo, a replicare con garbo. Ricordando la correttezza dei gruppi parlamentari e il numero limitato degli emendamenti al dl Sostegni. E se di provocazioni, attacchi e insulti si vuole parlare, hanno sottolineato i leghisti, c' è una lunga lista proveniente dal segretario, dai ministri e dirigenti Pd.

 

GIANCARLO GIORGETTI E MATTEO SALVINI

L' ultimo ieri, con Letta che ha incontrato Oscar Camps, fondatore di Open Arms. Tanto che Salvini ha ricordato che domani sarà a Palermo per il processo su «uno degli innumerevoli sbarchi organizzati dagli spagnoli di Open Arms» mentre «il Pd riceve questi "signori" con tutti gli onori».

 

enrico letta e oscar camps

Ma nel giorno in cui la delegazione della Lega incontra Draghi e deve subire una sorta di reprimenda, Giorgia Meloni piazza una mina sotto i piedi di Matteo Salvini presentando una mozione di sfiducia a Roberto Speranza per la sua «incompetenza e inadeguatezza», per «la gestione fallimentare e disastrosa della pandemia». La leader di FdI sfida la Lega: «Non è più tempo di Speranza, ma di coraggio». È una sfida alla coerenza del capo leghista che martella di critiche il ministro della Sanità.

 

meloni salvini

Lo ha fatto pure ieri affermando che, «stando alla scienza, e non è la scienza decisa da Speranza, dovremmo tornare a vivere. E invece Speranza continua a dire riapriamo fra un mese. Speranza ignora i sacrifici degli italiani. Sapete quanti danni psichiatrici stanno facendo ai nostri figli e nipoti?».

 

Il contropiede di Meloni punta a enfatizzare le difficoltà del Carroccio a convivere con Pd e Leu. Del resto è lo stesso ex ministro dell' Interno ad ammette che non è semplice governare con la sinistra. Ma è necessario, aggiunge, perché permette alla Lega di decidere come spendere i soldi del Recovery Plan. Allora Giorgia gira il coltello nella piaga e presenta una mozione di sfiducia contro Speranza. «Così vediamo se Matteo abbaia soltanto o è in grado di mordere», dicono ironicamente dentro FdI.

 

VIGNETTA VAURO - SALVINI E LA CRESCITA DI GIORGIA MELONI

L' obiettivo è dimostrare al popolo della destra, a quel pezzo di elettorato che vota Lega, che Matteo abbaia ma non morde, appunto. È la strategia della freccia accesa del sorpasso di FdI ai danni del Carroccio. Salvini cerca di tirarsi fuori dall' angolo e fa sapere che la mozione di sfiducia a Speranza vuole prima leggerla.

 

«Ora non escludiamo nulla», dicono fonti leghiste. «Sicuramente sosterremo la proposta di una commissione d' inchiesta sul piano pandemico, su ritardi ed errori». La Lega vive come una provocazione la mossa di Meloni. Salvini a tutto pensa tranne che andare a rimorchio di Meloni.

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

 

Una cosa è sparare a salve contro Speranza, un' altra è andare dietro all' opposizione. Significherebbe aprire una crisi di governo. Salvini non può permetterlo. Il ministro della Salute è difeso dal premier.Ma la difesa di Speranza arriva da tutti gli altri partiti della maggioranza, compresa FI.

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

 

Pure Giuseppe Conte ricorda cosa significa mettere in discussione Speranza, «indebolire, irresponsabilmente, il governo durante questa difficile fase emergenziale. Le polemiche contro di lui sono strumentali e inaccettabili». A mettere la parola fine alla «provocazione» di FdI è il capogruppo Molinari, guarda caso proprio alla fine dell' incontro con Draghi. «Non vogliamo la testa di Speranza, vorremmo che cambiasse la politica di Speranza».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…