mario draghi alla corte dei conti-2

“BASTA FUGGIRE DALLA FIRMA” – DRAGONBALL SGANCIA LA PRIMA BOMBA SULLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALL'INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO DELLA CORTE DEI CONTI: “BISOGNA EVITARE GLI EFFETTI PARALIZZANTI DELLA FUGA DALLA FIRMA, MA ANCHE REGIMI DI IRRESPONSABILITÀ A FRONTE DEGLI ILLECITI PIÙ GRAVI PER L'ERARIO” – L’OBIETTIVO È SPENDERE BENE I MILIARDI DEL RECOVERY FUND. COME? RICONOSCENDO CHE SUI DIRIGENTI SONO SCARICATE TROPPE RESPONSABILITÀ IN MODO CONFUSO…

Diodato Pirone per "Il Messaggero"

 

mario draghi alla corte dei conti 6

Il caso ha subito gettato sul cammino del neopremier Mario Draghi una delle mine più insidiose disposte sul campo di battaglia italiano: l'inefficienza della pubblica amministrazione. E Draghi ha voluto cogliere l'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti per lanciare - senza frase roboanti, com' è nel suo stile - un primo segnale chiarissimo: nello Stato occorre far finire lo sciopero delle firme, ovvero la ritrosia dei dirigenti pubblici a firmare l'avvio di un progetto di spesa per evitare guai con la Corte dei Conti o con le Procure per via di un reato generico come l'abuso d'ufficio.

 

mario draghi alla corte dei conti 7

L'ORIZZONTE Draghi ha in sostanza delineato un salto di qualità nella pubblica amministrazione basato su due principi pragmatici. Primo: la collaborazione e non la guerra fra le amministrazioni, comprese quelle chiamate a vigilare sui vigilati. «È necessario - ha detto Draghi - trovare un punto di equilibrio tra fiducia e responsabilità. Occorre, infatti, evitare gli effetti paralizzanti della fuga dalla firma, ma anche regimi di irresponsabilità a fronte degli illeciti più gravi per l'erario». Secondo: la necessità strategica dell'amministrazione pubblica italiana di rimettersi in moto per spendere, e spendere bene, i 200 miliardi europei del Recovery Fund.

mario draghi alla corte dei conti 4

 

«Non possiamo fallire - ha detto Draghi - Non solo perché è la crescita e non il tasso di interesse che può sostenere il nostro debito. In realtà andiamo verso un bilancio europeo. Questo significa che cittadini di alcuni Paesi europei accettano di farsi tassare per trasferire risorse agli europei più fragili». Di qui l'urgenza di un salto di qualità della pubblica amministrazione.

 

mario draghi alla corte dei conti 5

Come? Innanzitutto riconoscendo che sui dirigenti delle amministrazioni sono state scaricate troppe responsabilità in modo confuso anche se il Decreto Semplificazioni della scorsa estate - ha riconosciuto Draghi - qualche passo in avanti già lo ha fatto. Inevitabilmente il neopremier non è sceso nei dettagli ma l'intervento alla Corte dei Conti sembra prefigurare a breve misure di riordino forse anche sul reato di abuso d'ufficio che nella sua genericità spesso finisce per fermare anche progetti strategici. Sarebbe sbagliato però pensare che l'intervento di Draghi sia stato superficiale o solo enunciativo.

 

mario draghi alla corte dei conti 3

Il neopremier ha indicato in modo chiaro un metodo ai giudici della Corte dei Conti ovvero la strada della collaborazione e della consulenza con gli amministratori. «Bisogna - ha detto Draghi - dare maggiore impulso ai processi che, pur nell'ambito dell'indipendenza che la Corte deve preservare nelle sue tradizionali funzioni di controllo e giurisdizionali, valorizzino il suo ruolo di supporto consulenziale rispetto alle Amministrazioni».

 

 Sulla complessità delle norme e delle procedure si è soffermato il Presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, sollecitando «la necessità di un rinnovato impegno nella semplificazione della normativa e nello snellimento delle procedure in quanto lazione di contrasto ai fenomeni di dispersione delle risorse pubbliche si confronta con un sistema che spesso determina aggravi per il cittadino e deficit di trasparenza». Le indicazioni di Draghi sono state apprezzate anche da Giuseppe Busia, presidente dell'Autorità Anticorruzione.

mario draghi alla corte dei conti 2

 

«La vigilanza collaborativa che il presidente Draghi ha citato, è davvero un approccio nuovo che vogliamo dare all'attività dell'Anac, affiancarci alle pubbliche amministrazioni, aiutarle a usare bene i soldi, farlo con rapidità cercando di garantire, semplificazione e rispetto della legalità». In serata, anche in relazione all'apertura di un fascicolo della Procura di Torino sugli amministratori piemontesi degli ultimi anni sospettati di non aver preso misure sufficienti contro lo smog, è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Vanno colpiti i reali responsabili dell'inquinamento - ha detto Zingaretti - Ma è altrettanto evidente che anche gli amministratori devono poter governare. Senza paure. E' tempo di occuparsene con responsabilità e misura».

MARIO DRAGHI PARLA ALLA CAMERAGIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIAMARIO DRAGHI PARLA ALLA CAMERA mario draghi al senato mario draghi. MARIO DRAGHI ALLA CAMERA

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…