mughini moretti craxi berlusconi

“BERLINGUER? UN COMUNISTA BANALE. CON NANNI MORETTI ROMPEMMO NON PER IL BICCHIERE CHE RUPPE A CASA MIA MA PER ‘COMPAGNI ADDIO’” – GIAMPIERO MUGHINI SI RACCONTA IN UNA BOMBASTICA INTERVISTA A ALDO CAZZULLO: ”LA MELONI? HA UNA SQUADRA DA SERIE C. SE MI CHIEDESSERO DI ANDARE A CENA CON LA SCHLEIN O CON VANNACCI, SCEGLIEREI IL GENERALE" - E POI MAGRI "ANTIPATICO", LA TELEFONATA DI BERLUSCONI, CRAXI ("UN GIGANTE CHE NON MERITAVA DI FINIRE STRAZIATO IN QUEL MODO") – "L’INGRESSO AL "GRANDE FRATELLO"? IL POP PER ME È PARTE ESSENZIALE DELLA VITA…"

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

giampiero mughini

Giampiero Mughini, chi è la persona più intelligente che abbia mai conosciuto?

«Dopo Norberto Bobbio?».

 

Dopo Norberto Bobbio.

«Indro Montanelli. Ha fatto Montanelli per tutta la vita; e ci voleva molto talento».

 

(…)

 

Anche lei però divenne comunista.

«Di sinistra accesa».

 

Fu tra i fondatori del Manifesto.

«Rimasi tre mesi, ma mi resi conto subito che era una follia vagheggiare un partito comunista a sinistra del Pci. Scrissi un articolo raccogliendo giudizi, anche critici, sulla nuova testata. Lucio Magri mi disse che lui quelle cose non le avrebbe scritte. Mi alzai, presi la mia borsa, e me ne andai».

 

ROSSANA ROSSANDA LUCIO MAGRI

Com'era Lucio Magri?

«Mi è sempre stato antipatico. Da quando ho saputo del suo suicidio, in una clinica svizzera, è per me un fratello».

 

Anche lei ha conosciuto la depressione?

«Sì. Fu un periodo in cui anche solo andare dal letto al bagno mi costava una fatica terribile. Pensavo di essere fuori da qualsiasi giro».

 

Come ne è uscito?

«Con le pillole. E con la consapevolezza che nella vita esiste il bianco ed esiste il nero».

 

Quale fu il suo momento bianco?

«Pubblicare Compagni addio fu uno spartiacque. Positivo, anche se doloroso. Paolo Flores d'Arcais non mi ha più rivolto la parola. Nanni Moretti neppure».

 

Lei per Moretti fu anche attore. Si racconta che abbiate litigato quando lui, in questa casa così piena di oggetti preziosi da essere ribattezzata Muggenheim, ruppe un bicchierino da whisky con cui giocherellava.

giampiero mughini cover

«Nanni lo gettava in aria, lo faceva volteggiare, e lo riprendeva al volo. Prima volta: paf! Seconda volta: paf! Terza volta: schianto! Ma non abbiamo certo rotto per questo, bensì per Compagni addio. Eppure, se oggi Nanni tornasse in casa mia, lo abbraccerei».

 

Lei Mughini ha vissuto una doppia vita. I futuristi, e la tv con Loretta Goggi. I designer, ei talk sul calcio di Piccinini e Pardo. Gli stilisti giapponesi, e Ballando con le Stelle. Qualcuno dice che lo fa per denaro.

«Il denaro è una motivazione importante, ma non certo la prima».

 

Altri dicono che lo fa per narcisismo.

«Questa è già un'ipotesi più calzante. Ma il vero motivo è fare una cosa per la prima volta, rientrare nel giro, mettermi in gioco. E il pop, dal cinema al fumetto, per me è parte essenziale della vita».

LORETTA GOGGI BENEDETTA PRIMAVERA

 

A Ballando le hanno dato zero.

«Davvero lei e io ci siamo incontrati qui oggi per parlare della giuria di Ballando?».

 

È vero che adesso va al Grande Fratello?

«Sì. Entro nella casa tra un paio di settimane. Senza cellulare e senza orologio. Porto la mia salsa per condire quella pietanza».

 

Vieni con Loretta Goggi?

«Era la prima volta che guardavo una macchina da presa e parlavo a milioni di italiani. Ho imparato che in tv hai pochi secondi a disposizione. Oggi leggo articoli che dopo cinquanta righe non hanno ancora detto nulla».

 

Loretta com'era?

MUGHINI SIGNORINI

«Straordinaria. Un giorno venne Klaus Dibiasi. Lei lo guardare stranita: “E questo chi è?”. Risposi: è il più grande tuffatore di tutti i tempi, oro olimpico dalla piattaforma a Città del Messico 1968, Monaco 1972, Montreal 1976. Un attimo dopo Loretta parlava con Klaus Dibiasi come se lo conoscesse da sempre, come se avesse assistito al suo duello con Greg Louganis a bordo piscina. Strepitosa».

 

Chi è il più grande sportivo di tutti i tempi?

«Roger Federer è per me un dio, ma ora ho capito la grandezza di Nadal. Tra gli italiani ho amato molto Pietrangeli e Alberto Cova».

 

Tra i calciatori?

giampiero mughini

«Marco Tardelli: il più moderno. La prima volta che lo incontrai ero emozionato come un bambino; ora lui e Myrta Merlino sono cari amici. La Juve tutta italiana del 1977 è per me la squadra più forte di sempre. In Argentina giocò un Mondiale favoloso. E mancavano Beppe Furino e Francesco Morini: due rocce».

 

E tra gli stranieri?

«Crujff era mostruoso».

 

Maradona? Platini?

«Non sono stranieri. Maradona è il più grande calciatore napoletano. Platini è diventato grande in Italia».

 

Come mai lei è diventato juventino?

«Perché da bambino giocavo con le figurine Panini e mi piacevano Giampiero Boniperti, che si chiamava come me, ed Ermes Muccinelli, che era piccolo e nervoso come me».

 

L'ipotesi del narcisismo guadagna terreno.

giorgio napolitano e enrico berlinguer

«Ma io mi sento minuscolo rispetto alle grandi intelligenze. A ripensarci, la persona più intelligente che ho conosciuto è Prezzolini. Lo intervistai quando stava per compiere cent'anni. Era il 1992 e mi raccontò un pranzo del 1926 a Firenze: “C'erano Tizio, Caio, Sempronio e... perbacco! Non mi ricordo il quarto!”».

 

E Sciascia?

«Forse il più intelligente di tutti è lui. Eravamo amici. Quando morì stava lavorando a una biografia di Telesio Interlandi, il teorico del razzismo. Il figlio di Interlandi mi propone di continuare io. Ci penso 35 secondi e gli dissi di sì».

 

Lei ha intervistato anche Terracini, il comunista che firmò la Costituzione.

«Mi raccontò che ogni sera dei diciassette anni che passò nelle carceri fasciste infilava i pantaloni sotto il materasso, per averli stirati il mattino dopo. Un dettaglio meraviglioso, che dà l'idea della dignità, della forza morale. Ma quando rilesse l'intervista quel dettaglio lo trovò troppo borghese. E me lo fece togliere».

giampiero mughini

 

E Togliatti?

«Fu l'unico leader comunista a sopravvivere a Stalin. Lui, De Gasperi, Einaudi, Fanfani: giganti».

 

E la Meloni?

«Me la trovai davanti la prima volta che avrà avuto diciotto anni: non sbagliò una parola. Pure al governo ha iniziato bene; poi si è ingarbugliata. Anche a causa della sua squadra: se giocasse a calcio, sarebbe in serie C».

 

Voterà Meloni o Schlein?

«Certo non la Schlein. Nulla in lei mi suona, tranne qualche sillaba che mi ricorda tempi remotissimi. Se mi chiedessero di andare a cena con la Schlein o con Vannacci, sceglierei il generale».

 

Perché?

berlinguer craxi

«Non mi pare uno sciocco. Non per il libro, ma perché ha avuto un comando di uomini in zona di guerra».

 

Di Berlusconi che ricordo ah?

«Non buono; buonissimo. Ero in una sua tv quando qualche leccapiedi disse: il presidente Berlusconi ha vinto l'Oscar. Risposi che l'Oscar l'aveva vinto Tornatore, con un film prodotto da Berlusconi. Il giorno dopo lui mi telefonò per ringraziarmi di aver corretto quell'importuno. Era la prima volta che lo sentiva in vita mia».

 

Craxi?

«Un altro gigante, che ha cambiato la storia della sinistra italiana».

GIAMPIERO MUGHINI

 

Un condannato.

«Certo. Ma non meritava di essere straziato in quel modo, cacciato fuori dall'Italia dove si sarebbe potuto salvare, operato in condizioni spaventose, quasi condannato a morte».

 

Berlinguer?

«Brava persona, comunista banale».

 

Perché?

«La questione morale, il proclamarsi superiori, è una banalità da terza elementare. È banale aspettare il golpe in Polonia del 1980, quarant'anni dopo Katyn, per proclamare la fine della spinta propulsiva dell'Urss».

 

Le manca non avere figli?

«Non sarei stato all'altezza. È già stato tanto sposarmi, tre anni fa, con Michela».

 

Lei crede in Dio?

"No. L'aldilà non esiste».

 

Quindi la sua amata Brigitte Bardot non risorgerà?

CRAXI BERLUSCONI

nanni moretti a teatro

MUGHINI COVERGIAMPIERO MUGHINI A BALLANDO CON LE STELLEgiampiero mughini 5giampiero mughiniMUGHINI

«Purtroppo no. Ma è entrata talmente dentro di noi, che fino a quando sarà vivo un uomo della nostra generazione, BB vivrà».

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…