gabriele albertini berlusconi

“BERLUSCONI NON LO VOTO PIÙ, FORZA ITALIA È APPIATTITA SU POSIZIONI IN CUI NON MI RICONOSCO” - L’EX SINDACO DI MILANO GABRIELE ALBERTINI: “IN QUESTA VICINANZA A PUTIN, IN QUESTA COALIZIONE CHE HA CONNOTATI DEMAGOGICI E’ INVOTABILE - A MILANO CI SARÀ UNA GRANDE ASTENSIONE. BERLUSCONI ERA IL COLLANTE MODERATO DEL CENTRODESTRA, MA CON LA CADUTA DI DRAGHI MOLTI SI SONO SENTITI TRADITI. È IL TERZO GOVERNO CHE BERLUSCONI FA CADERE…LETIZIA MORATTI? LE HANNO PROMESSO CHE AVREBBE FATTO IL PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA, SI CAPISCE CHE NON SIA CONTENTA. BEPPE SALA? HA UN EGO PIUTTOSTO SPICCATO ED È UN PO' PERMALOSO - CALENDA? L’ACCORDO CON IL PD E’ UNA STUPIDAGGINE”

Paolo Colonnello per “la Stampa”

 

gabriele albertini con letizia moratti e silvio berlusconi

Milanese al punto di rimanere in città proprio nei giorni in cui tutti se ne vanno («è il momento migliore per godere Milano») l'ex sindaco Gabriele Albertini è forse l'interprete migliore degli umori del centrodestra milanese, di cui a buon diritto può considerarsi il Padre Nobile, anche se lui declina: «Mi considero al massimo una buona esperienza di governo che ancora dà i suoi frutti».

 

E quindi dottore, come voteranno i milanesi di centrodestra?

«Non so se voteranno: come me si sentono in grave crisi, un po' traditi».

 

gabriele albertini

Capire Milano.

«Milano, facendo le debite proporzioni, è un po' come New York: molto curiosa, aperta, internazionale, europea, quindi tutti gli aspetti demagogici della propaganda, il populismo, il sensazionalismo, qui non sempre funzionano. Per dire: i 5Stelle avevano fatto il 10 per cento alle ultime elezioni e la Lega il 16 nel suo massimo splendore.

Adesso credo molto meno».

 

Quindi?

«Si poteva votare Calenda ma dopo l'accordo col Pd…»

 

GABRIELE ALBERTINI E SILVIO BERLUSCONI

Cosa c'è che non va?

«Ma perché l'ha fatto? Secondo me è stata una stupidaggine, poteva far nascere un serio terzo polo aggregando anche Renzi e Toti, avrebbe avuto più appeal sottraendo davvero tanti voti al centrodestra. Invece così non si può più fare. Alleandosi col Pd non ha più un vero e proprio programma ma solo richieste che si sommano».

 

Quindi, niente voti a Calenda?

«Non so. Ognuno agirà secondo coscienza ma io credo che a Milano ci sarà una grande astensione».

gabriele albertini smutandato 2

 

Lei cosa voterà?

«Mi recherò alle urne ma poi nella cabina elettorale non so dove metterò la croce. Prima avevo Calenda come riferimento ma se si mette con un Fratoianni nella coalizione come faccio a votarlo?».

 

Ma non basta che ci sia un buon programma?

«Con certe coalizioni finisce che i programmi diventano incoerenti. Vale per la destra come per la sinistra, intendiamoci. Io stesso avevo avuto indicazioni da persone autorevoli, di cui non posso fare nomi, di fare il capolista nel proporzionale in questo terzo polo nascente e non ero contrario a questo progetto politico. È accaduto subito dopo la caduta di Draghi. Avevo messo le mani avanti dicendo: prima mettetevi d'accordo e poi tornate a farmi l'offerta, solo che adesso quel riferimento politico, che doveva comprendere Renzi e Toti per la nascita di un vero centro, non c'è più».

 

Cosa aveva votato l'ultima volta?

BEPPE SALA E GABRIELE ALBERTINI

«Forza Italia, ma ora è così appiattita su posizioni in cui non mi riconosco, in questa vicinanza a Putin, in questo accordo con una coalizione che ha connotati demagogici e populisti tali da essere invotabile».

 

Ma zio Silvio non piace più?

«Berlusconi era il collante moderato centrista del centrodestra, ma con la caduta di Draghi molti si sono sentiti traditi. È il terzo governo che Berlusconi fa cadere. Questa volta gli hanno fatto balenare la possibilità di diventare presidente di quel Senato da cui era stato fatto decadere. Certo, per lui una bella soddisfazione».

 

Senta Albertini, alla borghesia piace anche Sala però.

gabriele albertini smutandato 1

«A me Beppe Sala piaceva molto durante il primo mandato, quando faceva il sindaco manager, invece in questo secondo mandato si è molto allontanato dalla sua linea civica».

 

Sala-Di Maio le piace meno?

«Mah Sala si è trovato un'aggregazione cui riferirsi. Vede, non è che un primo cittadino non debba avere un'aggregazione di riferimento, ma quando sei un sindaco devi esserlo di tutti, devi governare la città. Certe venature verde talebano, certi ammiccamenti...Insomma, sembra quasi che Sala si stia cercando un posto per il "dopo", gliel'ho anche detto».

 

E lui?

GABRIELE ALBERTINI E BEPPE SALA

«Non gli è piaciuto, ha un ego piuttosto spiccato ed è un po' permaloso».

 

Allora non rimane che la Moratti. Sebbene pure lei abbia le sue grane...

«Lei è stata chiamata in un momento in cui la Giunta regionale era scesa al 30 per centro del consenso. L'hanno chiamata dicendole, e nessuno lo ha masi smentito, che avrebbe fatto la presidente della Regione. Anche Fontana era d'accordo. Poi le cose si sono raddrizzate, Fontana è stato prosciolto, lei ha presentato la cambiale e gli altri le hanno risposto che non c'erano più le stesse condizioni. Si capisce che lei non sia contenta».

 

il libro di gabriele albertini

Ma la Meloni e Salvini non le piacciono?

«Il populismo è stato superato e archiviato. Perché abbiamo avuto due cosette mica da ridere: il Covid e la guerra in Ucraina. Le cose serie allontanano quelle irrazionali, quando ci sono di mezzo i morti, le chiacchiere da bar rimangono tali. Grillo, Salvini sono stati l'ammiccamento all'onnipotenza dei desideri, piuttosto che alla razionalità. Hanno connotati da demagoghi».

 

E la Meloni?

«Ha lucrato tutto il dissenso possibile essendo l'unica all'opposizione. Ma certe prese di posizione su vaccini e mascherine non mi sono piaciute. È stata demagogica anche lei, triplicando i voti. Ma non basta avere tanto consenso: bisogna poi sapere cosa farsene» .

 

letizia moratti attilio fontana

In definitiva, che consiglio darebbe ai milanesi?

«Di andare comunque alle urne, di riflettere come faccio io e poi di scegliere secondo coscienza. La democrazia è troppo importante e non ci si può astenere, sennò poi si subiscono le scelte degli altri».-

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO