umberto bossi e matteo salvini

“SU BOSSI DOVRÒ ASCOLTARE I MILITANTI” – MATTEO SALVINI SI È LEGATO AL DITO LA SCONFESSIONE PUBBLICA RICEVUTA DAL SENATUR: “IL NOSTRO MOVIMENTO CRESCE NONOSTANTE IL SUO FONDATORE ABBIA ANNUNCIATO CHE VOTAVA PER UN ALTRO PARTITO, UNA COSA CURIOSA. MANCA DI RISPETTO NON AL SEGRETARIO MA A UN’INTERA COMUNITÀ” –  IL “CAPITONE” AL CONGRESSO IN AUTUNNO DOVRÀ FARE I CONTI CON L’ALA MODERATA DEL PARTITO, CHE NON GLI PERDONA LA VANNACCIZZAZIONE DEL CARROCCIO – IL LEADER PROVERÀ A SPACCIARE PER MEZZA VITTORIA IL 9%: MA CINQUE ANNI FA…

bossi salvini

SALVINI, SU BOSSI DOVRÒ ASCOLTARE I MILITANTI

(ANSA) - "Non voglio male a nessuno e a Bossi ho intitolato anche il mio libro" ma "sicuramente dovrò ascoltare i militanti": così il leader della Lega Matteo Salvini in via Bellerio a Milano.

 

"Il nostro movimento politico cresce nonostante il suo fondatore ha annunciato che votava per un altro partito, una cosa curiosa - ha aggiunto -. Manca di rispetto non al segretario in carica ma un'intera comunità".

 

marco reguzzoni 2

SALVINI, SONO LIBERI DI STARE CON SINISTRA, LAVORO PER ALTRO

(ANSA) - "Io non devo convincere nessuno né devo dare lezioni a nessuno" ma "il centrodestra si rafforza percentualmente rispetto alle politiche. Se qualcuno dovesse scegliere un'alleanza con la sinistra, i socialisti e Macron sarà libero di farlo, io lavoro per un cambiamento".

 

Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in via Bellerio a Milano. "Con Marine Le Pen ci vediamo mercoledì. Con lei non c'è solo un'alleanza, ma anche un'amicizia che dura e durerò nel tempo. La Lega non potrà mai allearsi con i socialisti e con Macron" ha aggiunto

 

SALVINI, RECORD DI VOTI PER IL TANTO CONTESTATO VANNACCI

ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

(ANSA) -  "Anche se mancano ancora 1000 sezioni a Roma, e questo è uno dei misteri della fede, la Lega è sopra il risultato delle politiche, superati i 2 milioni di voti. Vannacci, contestato e vituperato da mezzo mondo, ha preso da solo mezzo milione di voti col record nel Nord-Ovest": così il leader della LegaMatteo Salvini in via Bellerio a Milano.

 

"Quando ho candidato Vannacci dicevano che ero un fesso e che la base si sarebbe rivoltata. Ma questo mezzo milione di voti, che arrivano in buona parte da Lombardia e Veneto, arrivano dall'elettorato della Lega e non solo - ha aggiunto -. Io gli ho dato la mia preferenza, ha una visione del mondo in buona parte vicina alla mia". (ANSA).

 

matteo salvini dopo le europee 2024

"Non ho mai chiesto a Vannacci di prendere la tessera della Lega e lui non me lo ha mai chiesto" ha aggiunto Salvini in conferenza stampa. "Ma abbiamo lavorato benissimo e sono sicuro che lavoreremo benissimo. Non è quello che fa la differenza. Uno può non avere la tessera e votare Lega. Qualcuno può avere la tessera e non votare Lega..." ha aggiunto Salvini mandando un'altra frecciata al fondatore Umberto Bossi.

 

LEGA: SALVINI, FARE I CONTI CON CHI REMA CONTRO È COMPLICATO

LUCA ZAIA UMBERTO BOSSI MATTEO SALVINI

(ANSA) - "Lascerò" la Lega "nel giorno in cui non avrò più passione nel fare quello che mi fa alzare la mattina e mi fa dare l'anima per l'Italia e per lo straordinario movimento della Lega che ha 40 anni di vita e ne avrà altri 40 di fronte. Dover fare i conti con qualcuno che rema contro è complicato...": lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in via Bellerio a Milano.

 

"I militanti non meritano che qualcuno da dentro faccia i propri interessi, io sono abituato a vincere e perdere di squadra, non a tradire chi mi è di fianco - ha aggiunto -. Non è corretto che chi prende e ha preso lo stipendio da un partito, a urne aperte dica che vota un altro partito. Non sono permaloso ma credo non sia mai successo in Italia. Io devo rendere conto a militanti e amministratori della Lega che non si meritano questo".

 

"Sono sicuro che Zaia e Giorgetti hanno votato Lega con tre preferenze. Non sta a me chiedere, chiedetele a loro. Chi ha detto che non ha votato Lega, quello sì che è un problema" ha detto ancora Salvini ritornando sull'endorsement di Bossi a Forza Italia. "Uno le preferenze può darle a chi vuole, ma se cambia proprio partito non mi sembra una cosa normalissima" ha concluso il leader della Lega.

luca zaia e massimiliano fedriga 4

 

SALVINI, CONTANO LE PERCENTUALI, SIAMO AL 9% E C'È IL SOLE

(ANSA) - "Contano le percentuali. Ci svegliamo al 9% ed è una bella giornata di sole": così il leader della Lega Matteo Salvini in via Bellerio a Milano.

 

SALVINI, GOVERNO RAFFORZATO, SPERO UNITI IN UE

(ANSA) - "Il governo esce rafforzato" dalle elezioni europee: il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini lo ha sottolineato commentando il voto assicurando che "non cambiano gli equilibri di governo". "Quello che spero possa cambiare è la politica europea. Spero nel centrodestra anche in Europa. A questo lavoro e mercoledì sarò a Bruxelles" ha aggiunto.

 

MATTEO SALVINI VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024

LA DECIMA È LONTANA RABBIA DI SALVINI "BOSSI, CHE STRANO QUALCUNO HA TRADITO"

Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per "la Repubblica"

 

[…] In casa Lega sono tre i fattori che più contavano, tenendo incollato il gruppo dirigente allo schermo: la percentuale, se si fosse sopra o sotto l'8,8 per cento del 2022; il posizionamento dentro il centrodestra,   se si fosse sopra o sotto Forza Italia; e infine, le preferenze di Roberto Vannacci, per capire se il generale sospeso dall'esercito avesse fatto davvero l'exploit: «Il popolo ha scelto, mi pare, se si avvicina al mezzo milione di preferenze vuol dire che gli elettori approvano», dice il vicepremier. […]

DECIM HAMAS - MEME BY EMILIANO CARLI

 

[…] Con Salvini, ad assistere allo spoglio, ci sono Alessandro Morelli, Andrea Crippa, Massimiliamo Romeo, Claudio Borghi, Lorenzo Fontana. In questa giornata e serata di attesa si è discusso parecchio di Umberto Bossi. La sua dichiarazione di voto per l'ex capogruppo alla Camera della Lega Nord Marco Reguzzoni, oggi candidato indipendente di Forza Italia, è stato un colpo al cuore. Più per motivi affettivi che politici, di consenso.

 

umberto bossi e matteo salvini

«Al senatur vogliamo bene ma non sposta un voto», era il ragionamento che si faceva nell'inner circle del "Capitano" a urne ancora aperte. Comunque, per esorcizzare lo strappo ci si affidava alla negazione. «Mi rifiuto di credere cha abbia detto una cosa del genere», il commento di Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio al Senato, pontiere interno tra gli osservanti del verbo salviniano e i nordisti.

 

«Bossi che non vota Lega? Non lo ha detto lui, ma qualcun altro per lui», è l'opinione del vicesegretario federale Andrea Crippa […]. I conti veri si faranno oggi, ma la scelta del fondatore, cioè lanciare la bomba a urne aperte e dopo che Salvini si era recato al seggio, quindi privandolo di una replica, è stata un'offensiva che prefigura nuovi smottamenti interni alla Lega.

 

matteo salvini e umberto bossi

All'orizzonte c'è un congresso da celebrare — in autunno, con qualche anno di ritardo se si guarda lo statuto — e una fronda di scontenti che, a seconda del risultato finale, potrebbe organizzarsi. Non sono nomi da poco: Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Giancarlo Giorgetti, non a caso tutti e quattro avevano fatto sapere che non avrebbero dato alcuna preferenza a Vannacci, il fiore all'occhiello elettorale voluto da Salvini, la scommessa a costo di fare venire mal di pancia a tutti gli altri.

 

Qualche certezza in più arriva dall'estero, dove i compagni di viaggio leghisti di Identità e democrazia fanno il botto: Marine Le Pen che trionfa, i reprobi tedeschi ma ora possibili riaccolti di Afd si attestano come secondo partito della Germania.

 

roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

«Questa è la nostra mezza vittoria, la prospettiva era giusta», dice Salvini commentando con i suoi. È attraverso questa lettura, magari incrociata con quella delle amministrative, isolando qua e là qualche dato positivo che volendo ci si può sempre rivendicare, che il vicepremier tenterà di dare a questo voto una interpretazione positiva.

 

ROBERTO VANNACCI E LA DECIMA MAS - MEME BY EMILINANO CARLI

Della serie: nessuna sconfitta, ma una sostanziale tenuta. Difficile dirlo se si raffronta il tutto con le Europee di cinque anni fa. La Lega passa dai 28 eletti a Bruxelles di allora ai 6-7 di ieri. Ma il segretario federale ometterà questo dato di fatto. […]

ROBERTO VANNACCI - DECIMA FACTOR - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…