licia ronzulli carlo calenda

“CALENDA È VERBALMENTE VIOLENTO E HA RISPOSTO CON VOLGARITÀ E MALCELATA AGGRESSIVITÀ A UNA CONSIDERAZIONE POLITICA” - LICIA RONZULLI SI TRAVESTE DA VITTIMA DOPO IL BOTTA E RISPOSTA SU TWITTER CON CARLO CALENDA (LEI AVEVA IRONIZZATO: “IL CONFRONTO LETTA-CALENDA? UNA STORIELLA ESTIVA TRA DUE ADOLESCENTI” E CARLETTO HA RINTUZZATO: “QUASI UNA CENA ELEGANTE”) - "FORZA ITALIA NON HA PERSO I PEZZI, CI SIAMO ALLEGGERITI DA CHI REMAVA CONTRO - GIORGIA MELONI LEADER DEL CENTRODESTRA? È LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA…”

“IL CONFRONTO LETTA-CALENDA? UNA STORIELLA ESTIVA TRA DUE ADOLESCENTI” – L’EX INFERMIERA LICIA RONZULLI, OGGI BADANTE DEL CAV, STUZZICA IL "CHURCHILL DEI PARIOLI" CHE REPLICA FACENDO RIFERIMENTO AL BUNGA BUNGA: “PIU’ CHE UNA STORIELLA E’ QUASI UNA CENA ELEGANTE” – LA CONTROREPLICA DELLA ZARINA FORZISTA: “AVEVA RAGIONE MARA CARFAGNA: "CAFONE E…”

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ldquo-confronto-letta-calenda-storiella-estiva-due-319441.htm

 

Francesco Olivo per “la Stampa”

SILVIO BERLUSCONI E LICIA RONZULLI

 

Secondo Licia Ronzulli, coordinatrice lombarda di Forza Italia e capo della segreteria di Silvio Berlusconi, l'accordo tra Calenda e Letta dà un vantaggio a Forza Italia.

 

Senatrice Ronzulli, è stupita dall'accordo Pd-Azione?

«Stupita assolutamente no, piuttosto allibita, soprattutto da chi ha lasciato il centrodestra per ritrovarsi a fare la stampella della sinistra. Trovo incredibile che ci sia chi ha barattato i propri valori e gli interessi dei cittadini per una poltrona. Il nostro elettorato non voterà mai chi è alleato del Pd».

 

LICIA RONZULLI

Con l'accordo tra Letta e Calenda la vostra vittoria è meno scontata?

«Assolutamente no. Al contrario gli elettori si sentiranno presi in giro da un'alleanza truffa e da chi, in nome della legge elettorale e solo per la propria sopravvivenza, tradisce gli elettori. Questo accordo avvantaggia il centrodestra perché è stato svelato un bluff».

 

In molti sono rimasti stupiti dalla violenza del suo scontro su Twitter con il leader di Azione.

«Non c'è da stupirsi, Calenda è verbalmente violento e ha risposto con volgarità e malcelata aggressività a una considerazione politica. Attaccare le donne in politica con sessismo e machismo è, purtroppo, diventato uno sport nazionale».

CARLO CALENDA

 

Al di là delle accuse di tradimento ai singoli, perché Forza Italia ha perso i pezzi?

«Forza Italia non ha perso pezzi, si è alleggerita di chi da mesi remava contro la linea politica data dal presidente Berlusconi nell'alveo del centrodestra. Abbiamo piuttosto rafforzato la nostra squadra, per esempio, con il sottosegretario del governo Draghi, Valentina Vezzali, e con adesioni di amministratori locali in tutto il territorio nazionale».

 

MARIASTELLA GELMINI - CARLO CALENDA - MARA CARFAGNA

Ci sarà spazio per i valori del Ppe nel futuro governo?

«Forza Italia è membro del primo partito del Parlamento europeo, Berlusconi, con la sua vastissima esperienza, è la miglior garanzia che i principi e i valori del Ppe saranno difesi e promossi in seno ai consessi internazionali e nella politica estera del futuro governo di centrodestra, coeso nel confermare il proprio posizionamento atlantista ed europeista. Non posso svelare niente, ma ci sarà una novità anche nel simbolo a tal proposito».

 

Berlusconi dice di voler portare il partito al 20%, è l'obiettivo che vi ponete?

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

«La forza e la tenacia di Berlusconi, già sceso in campo con la grinta di sempre, ci ha sempre abituato a grandi crescite in campagna elettorale. Siamo pronti a convincere il partito degli indecisi a sostenere il buon governo del centrodestra, perché siamo credibili e in grado di garantire stabilità e governabilità».

 

Si è aperto il tavolo del programma, cosa vuole fare Forza Italia nei primi cento giorni?

«Il tavolo permanente aperto dal centrodestra è nelle ore cruciali di definizione delle riforme e delle risposte da dare ai cittadini. La priorità sarà certamente occuparsi dell'inflazione per famiglie, del caro bollette anche per le imprese, di ridurre la pressione fiscale e mettere in sicurezza le riforme necessarie al raggiungimento degli obiettivi del Pnrr».

 

licia ronzulli

Sulla suddivisione dei collegi c'è accordo?

«Sì, non abbiamo i problemi della gioiosa macchina da guerra 2.0. Tantomeno i loro stessi motivi di imbarazzo che gli impediscono di candidare alcuni profili, in particolare all'uninominale».

 

Presidenzialismo e autonomia devono andare insieme?

«Sono entrambi temi cari a Forza Italia e al centrodestra e non sono in contrapposizione. Siamo determinati a fare queste riforme, ma ancor più a farle bene».

SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI

 

È giusto inserire il sostegno all'Ucraina nel programma o va dato per scontato?

«Non ci sono ombre rispetto al posizionamento del centrodestra al fianco dell'Ucraina nel rispetto dell'integrità territoriale dei popoli, nella difesa della libertà degli Stati e della loro sovranità».

 

Si può dire adesso che Meloni è la leader della coalizione?

«Giorgia Meloni è la leader di Fratelli d'Italia, come Silvio Berlusconi lo è di Forza Italia e Matteo Salvini lo è della Lega. Saranno gli elettori a decidere chi sarà il prossimo presidente del Consiglio».

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI

Che senso ha indicare prima i ministri se non è stabilito chi sarà il premier?

«Più dei nomi ci interessano temi e contenuti. Al momento la priorità è il programma che una volta al governo sarà la nostra stella polare. Come sempre, siamo determinati a rispettare gli impegni presi con gli elettori, impegni pienamente condivisi da tutti i partiti della coalizione».

 

FdI sta polarizzando troppo la sua campagna nello scontro con Letta?

«Non sta a me entrare nella campagna elettorale di Giorgia Meloni. C'è però un dato che mi sembra lampante: è la sinistra che sta polarizzando lo scontro con la solita narrazione "buoni da una parte e cattivi dall'altra" perché non hanno argomenti a sostegno della loro alleanza contro natura». -

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...