parolin e bergoglio

IL “CERCHIO MARCIO” DEL PAPA - LA “TRIMURTI” CHE DETENIENE I VERI “SEGRETI” DEL VATICANO? PIETRO PAROLIN, PAUL RICHARD GALLAGHER E EDGAR PEÑA PARRA - L’ULTIMO COLPO DA VERI MAESTRI VOLPONI: PAROLIN CHE LASCIA IL CONTROLLO DELLO IOR. DEFENESTRAZIONE? NO, UNA RITIRATA STRATEGICA DALLA SGANGHERATA CURIA BERGOGLIANA ORMAI INDIRIZZATA VERSO UN SACRO DEFAULT PER RENDERSI DISPONIBILE AD UNA CHIAMATA VERSO UN PAPATO DA RIMETTERE IN SESTO E IN FUNZIONE - IL NUME TUTELARE DELLA TRIMURTI È IL GESUITA ANTONIO SPADARO

parolin e bergoglio

Dagoreport

 

Che per i preti e i laici che lavorano nel Vaticano di Bergoglio ormai tiri una brutta aria, è cosa assai nota. Ma che dentro le sacre mura non tutti abbiano alzato le mani, e portato il cervello all’ammasso sembra sfuggire a molti.

 

Edgar Pena Parra

La “trimurti vaticana” è composta dal segretario di stato Pietro Parolin, dal segretario per i rapporti con gli stati, l’irlandese Paul Richard Gallagher e dal sostituto agli affari generali, scelto da Parolin per rimpiazzare Angelo Becciu, il venezuelano Edgar Peña Parra.

 

Sono loro che detengono i veri “segreti” vaticani, quelli che riguardano realmente il futuro dell’azione della Chiesa in chiave geopolitica, comprese le “clausole segrete” degli accordi con la Cina.

Edgar Pena Parra Paul Richard Gallagher

 

Dentro le mura leonine a nessuno sfugge il fatto che da circa due anni, la “trimurti” vola basso, si sfila dalle situazioni imbarazzanti, si dimette da commissioni e organismi da dove (per mezzo stampa) prima o poi qualcuno tirerà la secchiata di fango da lanciare contro l’ennesimo nemico.

 

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov

L’ultimo colpo da veri maestri volponi è stato il comunicato che annunciava (dopo tre anni: la carica era quinquennale) che il cardinale Parolin lasciava la Commissione Cardinalizi di controllo dello Ior insieme al cardinale di Toronto Thomas Christopher Collins e quello di Zagabria Josip Bozanic.

 

PIETRO PAROLIN GIUSEPPE CONTE

Defenestrazione? No, ritirata strategica. Mentre gli ispettori di Moneyval stanno investigando, per conto dell’Unione Europea, se veramente il Vaticano si è dotato di quei controlli antiriciclaggio datti per contrastare i lupi che si preparano ad assaltare la pioggia di miliardi in arrivo con il Recovery fund, sullo Ior sta per abbattersi un’altra tegolata.

 

Lo scorso marzo, un tribunale di Malta ha autorizzato due società d’investimento maltesi a far sequestrare tre quarti dell’utile che lo Ior dichiarava aver ottenuto nella gestione 2019, cioè 29,5 milioni di euro.

 

becciu

Le società lamentano un danno causato dallo Ior che prima aveva promesso di investire 33 milioni in un ennesimo loffio affare immobiliare (l’acquisto e la ristrutturazione del palazzo dell’ex borsa di Budapest, in Ungheria) per poi tirarsi indietro all’ultimo momento.

 

Quindi, zitto zitto, Parolin e i due confratelli amici se ne sono usciti alla chetichella così come è ormai un suo costume certificato. Veramente il segretario di stato apprende fatti eclatanti come il siluramento di Becciu “dai giornali”?

 

ANGELO BECCIU E PAPA BERGOGLIO

Questo suo modo di fare, dare l’impressione di cadere sempre dal pero, non è forse un “tirarsi fuori” dalla sgangherata curia bergogliana ormai indirizzata velocemente verso un

sacro default per rendersi disponibile ad una chiamata verso un papato da rimettere in

sesto e in funzione? Veramente dal club delle berrette porpora al segretario di stato non giungono lamentele e proposte?

 

antonio spadaro

D’altronde, con un Papa intrattabile e ciecamente convinto della sua visione minimalista del papato (mentre in Cina, nei Paesi islamici e persino in Europa i cattolici sono sbeffeggiati e perseguitati), ormai autoreclusosi dentro una strana, e assai improvvisata, cerchia di amici e consiglieri (Massimo Franco li chiama “il cortile di Santa Marta”) riesce benissimo a alzare una continua cortina fumogena a protezione, suo malgrado, di coloro che stanno tentando di salvare il salvabile dall’ormai generale fallimento.

PAPA FRANCESCO CON ANTONIO SPADARO - ADESSO FATE LE VOSTRE DOMANDE

 

E d’altronde, anche gli “amici” di Bergoglio sembrano piuttosto lavorare “a futura memoria”, tentando di sopravvivere al papato, in cerca di un futuro assicurato e retribuito.

Il nume tutelare del “cerchio marcio” del Papa è certamente il gesuita Antonio Spadaro. Due anni fa, il generale del suo Ordine ha tentato di dargli una regolata mettendo come superiore di Villa Malta e membro del collegio degli scrittori della Civiltà Cattolica padre Federico Lombardi.

 

ANTONIO SPADARO ABBRACCIA PAPA FRANCESCO

E infatti, da allora non lo si vede più nel vorticoso giro delle cene nelle ambasciate accreditate a Roma (dove distribuiva perle di saggezza e notizie) e anche la sua frequenza a Santa Marta viene sottoposta a controlli: nei primi anni del pontificato di Papa Francesco forniva a giornali e televisioni video ripresi all’insaputa del Papa.

 

Fece rumore in Vaticano all’epoca quello pubblicato sul sito del Corriere, e trasmesso via l’agenzia La Presse, dove chiedeva al Papa, ripreso mentre seduto su un divano sfogliava un album fotografico cosa chiederebbe a Gesù se l’avesse incontrato.

 

antonio spadaro foto madonna

E il Papa rispondeva, mentre il Nostro sghignazzava, che gli avrebbe chiesto perché i bambini soffrono. I gesuiti italiani sono inferociti con lui perché la Civiltà Cattolica è ormai diventata una delle tante riviste della Compagnia di Gesù. Prima, era la voce ufficiale della segreteria di stato.

 

Snobbato da chiunque nella curia romana abbia un po’ di cervello, padre Spadaro è diventato il guru della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Usigrai, ai quali fa credere che il Papa (che più volte ha detto di non leggere i giornali e di non vedere, del 1979, la televisione) dia suggerimenti e consigli e anche pagelle a questo o quel personaggio, a questo o quel direttore.

monsignore antonio spadaro andrea monda foto di bacco

 

I favoriti di padre Spadaro sono, ovviamente, giornalisti che senza il qualificativo “cattolico’’, e la spinta di vescovi e cardinali, in redazione sarebbero entrati solo per svuotare il cestino della carta.

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO