cena dei ministri giuseppe conte luigi di maio

“CHISSÀ SE SUPERIAMO GENNAIO” - RETROCENA: LA SERATA DI “TEAM BUILDING” VOLUTA DAL CONTECASALINO ERA PIÙ UNA SEDUTA DI TERAPIA DI GRUPPO CON TAVOLINO A 3 GAMBE, CON I MINISTRI ATTOVAGLIATI CHE FINGEVANO DI ESSERE TRANQUILLI E BEATI MA CHE IN REALTÀ SE LA FACEVANO SOTTO DOPO IL RISULTATO DI ROUSSEAU SULLE REGIONALI - IL PRESSING SU DI MAIO DEI “DEM”: IN EMILIA TI DEVI ALLEARE CON NOI OPPURE…

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

il consiglio dei ministri a cena foto paola pisano

Quando il verdetto di Rousseau piomba sugli smartphone dei ministri, al ristorante Arancio d' Oro stanno apparecchiando il tavolo per 22 coperti, con tanto di rosa infiocchettata per le signore. È la sera della prima cena giallorossa, voluta da Giuseppe Conte per «fare squadra», placare gli animi e interrogarsi, tra un carciofo alla giudia e un tonnarello cacio e pepe, su come «dare un' anima» alla maggioranza. Il premier non poteva scegliere una serata meno felice, eppure alle undici, appena arrivato in pizzeria, Conte sdrammatizza: «Ripercussioni di Rousseau sul governo? Assolutamente no».

luigi di maio giuseppe conte

 

Il premier vuole che sia una tavolata allegra, o almeno che venga raccontata come tale.

IL QUESITO DI ROUSSEAU SULLE REGIONALI IN EMILIA E CALABRIA

«Il clima? Tranquillissimo», assicura il presidente. Tutti seduti, si mangia e si chiacchiera. La famiglia, gli studi, il brindisi per Lorenzo Guerini che compie gli anni. Poi il discorso vira sulle Regionali, con i ministri del Pd, da Amendola a Guerini, passando per Speranza di Leu, che pressano Di Maio per convincerlo a sostenere Bonaccini in Emilia Romagna. «Dopo il voto degli iscritti sarà costretto a capitolare», si augura un dem. Al quale non è sfuggita la faccia scura che aveva «Luigi» quando ha lasciato di botto il Consiglio dei ministri, subito dopo aver letto il responso che lo mette in minoranza nel Movimento.

 

luigi di maio paola pisano

Sono le 20.30 e al Pd scatta l' allarme rosso. E ora, che succede? «Se tra i 5 Stelle scoppia la guerra intestina sarà il caos e il governo non reggerà», prevede un altro dem. Al Nazareno compulsano i sondaggi per capire quante chance abbia Bonaccini di vincere, anche senza il sostegno del M5S. La grande paura è perdere anche l' ultima roccaforte, una «tragedia» che potrebbe costringere Zingaretti a lasciare. E allora, si rimugina al Nazareno, non è meglio staccare la spina subito dopo la manovra?

I RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE DI ROUSSEAU SULLE REGIONALI IN EMILIA E CALABRIA SUL BLOG DELLE STELLE

 

foto a tavola cena dei ministri

Dubbi e paure sono questi quando i ministri si avviano a piedi verso il ristorante, menu alla carta e porte ben serrate. È la stessa trattoria del centro che vide, giusto un anno fa, la cena burrascosa tra Conte, Di Maio e Salvini. Il governo ha cambiato colore, ma il premier è sempre lo stesso e la dinamica non sembra mutata.

stefano bonaccini

 

Dall' Ilva all' Alitalia, dalla battaglia sulla giustizia al fondo Salva-Stati (Mes), che sarà discusso nel vertice di oggi, i fronti aperti sono tanti, troppi. L' ultima crepa è sulla prescrizione. Senza un accordo su come accelerare il processo, ha detto a Repubblica il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, «è inevitabile il rinvio della legge di Bonafede».

Per l' ex Guardasigilli il governo deve «darsi un metodo» e, per durare, ha bisogno di una coalizione: ma quale, se i 5 Stelle non vogliono saperne?

 

I RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE DI ROUSSEAU SULLE REGIONALI IN EMILIA E CALABRIA SUL BLOG DELLE STELLE

«Al 26 gennaio ci arriviamo, dopo chissà», è la formula con cui più di un ministro fa scongiuri. Per la leadership già incerta di Di Maio, il responso di Rousseau è una botta. Il capo politico smentisce di puntare al voto per tornare con Salvini, ma intanto si appresta a disertare il G20 in Giappone per un tour in Sicilia, neanche fossimo in campagna elettorale. E se Di Maio ammette il «momento di difficoltà», nel Pd temono che le sirene sovraniste possano terremotare il governo. L' insistenza con cui di Maio nega conflitti con Conte aumenta l' allarme, ma l' ex vice non ci sta a essere additato «come colui che vuol far cadere il governo» sul trattato europeo (Mes) e assicura di non aver mai avuto dubbi sull' operato del premier. «Clima conviviale», esce per primo Fioramonti. Rousseau non mette in difficoltà il governo? «No» .

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