salvini draghi

“CI SIAMO OPPOSTI E CI OPPORREMO ALLA RIFORMA DEL CATASTO” – SALVINI RILANCIA LA SFIDA AL GOVERNO: MARTEDÌ L'ARGOMENTO TORNERÀ IN COMMISSIONE FINANZE, CON UN ALTRO EMENDAMENTO SOPPRESSIVO E SI RISCHIANO NUOVE FIBRILLAZIONI - OLTRE ALLA RIFORMA DEL CATASTO, INSERITA NELLA DELEGA FISCALE, IL GOVERNO RISCHIA DI ZOMPARE SULLA RIFORMA DEGLI APPALTI E SULLA QUELLA CONCORRENZA (CON IL CENTRODESTRA CHE SPINGE PER CAMBIARE LE NORME SULLE CONCESSIONI BALNEARI)

1 - SUL CATASTO SALVINI NON ARRETRA: CI SIAMO OPPOSTI E CI OPPORREMO

Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

 

«Ci siamo opposti e ci opporremo». Matteo Salvini non arretra. La riforma del catasto, contro cui il centrodestra ha votato l'altro giorno, potrebbe tornare ad essere la scintilla che dà il via alla crisi politica: martedì, infatti, l'argomento tornerà in commissione Finanze, con un altro emendamento soppressivo. Il governo di unità nazionale sarà dunque nuovamente esposto a vistose fibrillazioni. Il suo perché, Salvini lo ha spiegato ieri a un convegno organizzato da «Destra Liberale Italiana»: «Riformare il catasto per aumentare le tasse sulla casa è qualcosa di cui non si sente assolutamente il bisogno».

 

riforma del catasto 9

Secondo il leader leghista, infatti, «in Italia la casa è già tassata per 50 miliardi di euro, mettere le mani nelle tasche dei contribuenti con una revisione degli estimi catastali che fa pagare di più, in un momento di difficoltà economica, non ha niente e che fare con le riforme o con il Pnrr». La precisazione sul Piano di ripresa non è casuale: Salvini dice in sostanza di sentirsi libero, visto che la riforma non sarebbe tra i temi su cui è nato il

governo. Ancora più chiaro: «Di tutto c'è bisogno fuorché prendere soldi agli italiani».

 

salvini draghi

Di qui, la nuova puntura al premier: «C'è una struttura elefantiaca e burocratica su cui il governo non è ancora intervenuto con la necessaria forza rivedendo il codice dei contratti e degli appalti. Su questo mi aspettavo e mi aspetto di più». Il fatto è che il leader del Carroccio legge l'irrigidimento di Draghi sulla questione degli estimi come un nuovo episodio della guerriglia contro la Lega. Ancora ieri Salvini attendeva dal premier la risposta a un suo messaggio in cui chiedeva un incontro dopo il patatrac in commissione.

 

riforma del catasto 8

«Ci accusano di fare i guastatori del governo - sbuffa un salviniano storico -, quando la verità è che si cerca di continuo di metterci in difficoltà. Nessuno vede l'urgenza di un provvedimento che entrerà in vigore, semmai lo sarà, nel 2026. Quando sugli estimi i sindaci hanno peraltro già la possibilità di intervenire». Insomma, nel partito si comincia a pensare che Salvini possa essere un comodo capro espiatorio in caso di crisi: «Non si spiegherebbero - rimugina il deputato salviniano - certe sortite in un momento come questo: il rilancio della Bolkenstein, il rilancio dello ius soli e del Mes».

 

La prova del nove sarebbe anche «il fatto che il centrodestra ha votato compatto contro la riforma degli estimi, ma sembra che Salvini lo abbia fatto da solo». Che un tentativo di aggiustare le cose il centrodestra lo abbia fatto lo testimonia il capogruppo azzurro in commissione finanze, Antonio Martino: «Noi la mediazione l'abbiamo tentata» e lunedì «faremo una valutazione tecnica sull'emendamento proponendo soluzioni accettabili. Non ci sono decisioni aprioristiche».

riforma del catasto 6

 

E se, di certo, «non possiamo aprire a nuove tasse sulla casa», questo «è il nostro governo» e «noi speriamo sempre che la politica riprenda il suo primato». E intanto, una scritta minatoria contro il segretario è apparsa sulla saracinesca della sede del partito a Cassano Magnago: «Non sparate a salve, sparate a Salvini». Che ha commentato sui social: «Noi lavoriamo per tornare alla Pace, lasciamo ai cretini parole e pensieri di guerra».

 

2 - CATASTO, CONCORRENZA E APPALTI: DOVE RISCHIA LA MAGGIORANZA DRAGHI

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

concessioni balneari

Per Mario Draghi arriva la settimana della verità. Dopo che il governo giovedì, sulla riforma del catasto, si è salvato in commissione Finanze della Camera per un solo voto di scarto, nei prossimi giorni si capirà se Lega, Forza Italia e 5Stelle si atterranno sulle riforme legate all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) alla consegna del premier: non stravolgere in Parlamento ciò che è stato approvato in Consiglio dei ministri. Oltre al catasto, inserito nella delega fiscale, si entrerà nel vivo sulla riforma degli appalti e sulla quella concorrenza.

 

SALVINI DRAGHI

Per blindare le riforme chiave del Pnrr, da cui dipendono le prossime tranche di fondi europei, Draghi cerca di evitare il muro contro muro che si è materializzato sul fisco, portando avanti il confronto sui temi più roventi come le concessioni balneari. E questo grazie a quel «cambio di metodo» invocato dai capi delegazione della maggioranza appena due settimane fa. Tant' è che nelle ultime ore a Palazzo Chigi il sottosegretario Roberto Garofoli, insieme ai ministri competenti, ha incontrato i presidenti dei gruppi di maggioranza assicurando massima apertura al dialogo e fissando tavoli tematici per affrontare le questioni più delicate. Ma andiamo con ordine.

 

concessioni balneari

La battaglia su questo dossier è tutt' altro che finita. Martedì la delega fiscale verrà di nuovo discussa alla Camera in commissione Finanze. Lega, Forza Italia e FdI presenteranno un nuovo emendamento soppressivo della mappatura catastale. E se, com' è probabile, anche questa proposta di modifica verrà bocciata, lo scontro si sposterà in Aula. La tensione è alle stelle. «Riformare il catasto per aumentare le tasse sulla casa», tuona Matteo Salvini, «è qualcosa di cui non si sente assolutamente il bisogno.

 

maria stella gelmini renato brunetta

La Lega e il centrodestra continueranno a opporsi». Secca la replica del leader del Pd, Enrico Letta, in linea con Draghi: «Sul catasto è stata fatta una operazione di disinformazione insopportabile, gettando fango sul governo e sugli alleati con una narrazione di una patrimoniale sulla casa che non c'è e non ci sarà».

 

Segue avvertimento: «Se la destra continua ad avvelenare i pozzi si mina la fiducia tra alleati è il governo non c'è più». Dalla parte di Draghi (nel centrodestra) sono schierati i ministri forzisti Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna e il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto (FI): «Non capisco il centrodestra sulla riforma del catasto. Con questi strappi si corre il rischio di regalare Draghi alla sinistra».

 

LA CONCORRENZA

luca zaia foto di bacco (9)

Rischio di imboscata anche per la legge delega sulla concorrenza, questa volta però in Senato. Nella settimana entrante si comincia con gli incontri preliminari tra i gruppi di maggioranza e il governo. E' stato già fissato per il 14 marzo il termine degli emendamenti in Commissione. Ma continua il pressing, in primis di Lega e Forza Italia, per cambiare le norme sulle concessioni balneari che dal 2024 verranno assegnate con gara pubblica. In questa battaglia i due partiti sono sostenuti dai governatori regionali. Ecco il veneto Luca Zaia (Lega): «Solo riconoscendo il valore aziendale e l'indennizzo degli investimenti ai concessionari uscenti si possono tutelare realmente le imprese storiche che hanno creato e contraddistinto l'offerta balneare di qualità». Ed ecco Stefano Bonaccini (Pd), presidente dell'Emilia Romagna: «Il governo deve correggere il tiro sul tema del riconoscimento del valore d'impresa».

enrico letta stefano bonaccini

 

GLI APPALTI

Confronto-scontro tra governo e maggioranza anche sulla delega per la riforma del codice degli appalti (all'esame della commissione Lavori pubblici del Senato), che dovrebbe approdare in Aula mercoledì. Sul tavolo restano numerosi nodi che riguardano aspetti contenuti in un pacchetto di 6 emendamenti ritenuti essenziali dai partiti. Il governo invece ne ha chiesto la riformulazione e sarebbe orientato a bocciarne alcuni.

 

In particolare sono a rischio l'emendamento, caldeggiato da Lega e Forza Italia, che punta a favorire le microimprese locali per tenere gli appalti sui territori e quello sostenuto dai 5Stelle per la modifica della norma che stabilisce che sia il Consiglio di Stato a scrivere i decreti attuativi. Restano dubbi anche sulla revisione dei prezzi: il Pd la invoca quando ci sono «condizioni oggettive e non prevedibili» come l'aumento dei costi dei materiali.

 

LETTA DRAGHI

Il governo invece vorrebbe limitarsi a citare «condizioni eccezionali». In tutto questo Salvini attacca direttamente Draghi: «I soldi del Pnrr sono in gran parte a prestito e vanno spesi e rendicontati entro il 2026. Purtroppo abbiamo una struttura elefantiaca e burocratica sulla quale il governo Draghi non è ancora intervenuto con la necessaria forza, rivedendo il codice degli appalti e dei contratti pubblici».

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)