xi jinping e vladimir putin

“LA CINA È PIÙ PERICOLOSA DELLA RUSSIA” - IL POLITOLOGO FRANCIS FUKUYAMA: “LA RUSSIA NON È UN PROBLEMA, IL PROBLEMA È PUTIN, UNO CHE HA COMMESSO ERRORI ENORMI, MANDANDO TRUPPE IN TUTTO IL MONDO, DAL VENEZUELA ALLA SIRIA, FINO A QUESTA ASSURDA INVASIONE DELL'UCRAINA. I CINESI SONO MOLTO PIÙ CONSAPEVOLI NELL'USO DEL LORO POTERE E SOPRATTUTTO HANNO UN'ECONOMIA PIÙ SOFISTICATA. NEL LUNGO TERMINE POSSONO PORRE PIÙ PROBLEMI ALLE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI - IL LIBERALISMO? È DIVENTATO TROPPO COSMOPOLITA, LE PERSONE HANNO BISOGNO DI VEDERE UNA CONNESSIONE CON LE CARATTERISTICHE NAZIONALI - LA CANCEL CULTURE? SEGNO DELLA CRESCENTE INTOLLERANZA”

Francesca Sforza per “la Stampa”

 

francis fukuyama

Non è solo il fuso orario del Pacifico che mette Francis Fukuyama nella posizione di guardare i movimenti sociali in corso da una prospettiva globale. Gioca un ruolo anche il lavoro che ha svolto nel suo ultimo libro, Il liberalismo e i suoi oppositori (Utet), dove ha analizzato le distanze tra democrazie e autocrazie, tra destra e sinistra, tra capitalismo e socialdemocrazia, sempre tenendo fermo, come unità di misura, quel «liberalismo umano» che ai suoi occhi consente agli individui di abitare una società più equa. E che oggi gli fa dire che «la cancel culture è illiberale», che «la Cina fa più paura della Russia», e che per l'Ucraina, «più che l'ingresso in Europa sono importanti le armi».

 

Professor Fukuyama, che possibilità ha il liberalismo di far emergere una società più equa, nell'era della globalizzazione e delle diseguaglianze?

DISUGUAGLIANZA ECONOMICA.

«Non penso che l'ideale ultimo sia quello dell'eguaglianza: ogni essere umano ha un senso morale dell'equità, che va protetto grazie ai diritti. Il fatto che tutti debbano avere il diritto di parlare, di credere, di partecipare politicamente non significa che per ciò stesso tutti siano uguali economicamente e socialmente.

 

Uno dei maggiori problemi nelle società liberali è stata l'ineguaglianza percepita come tradimento di una promessa. Per questo credo che il liberalismo vada integrato, a vari livelli, con la democrazia sociale, così da equilibrare le ineguaglianze create dal capitalismo di mercato. Una formula abbastanza buona è quella di fare iniezioni di democrazia sociale in un tessuto liberale, al fine di ridurre le disuguaglianze».

DISUGUAGLIANZA ECONOMICA.

 

Dopo anni di neoliberismo sfrenato, la pandemia ha rimesso al centro l'intervento dello Stato. Crede che abbia contribuito a bilanciare le nostre società in senso più liberale?

«No, anzi credo sia proprio il contrario. Negli Stati Uniti, ma anche in altri paesi, più che portare le persone insieme, la pandemia ha stimolato nuovi estremismi. Lo dimostrano i movimenti anti vaccini e la sfiducia nelle autorità che è stata cavalcata da Donald Trump e altri politici conservatori. Anche in Europa sono fiorite le teorie del complotto, la pandemia ha messo le persone in una modalità molto negativa, il distanziamento è diventato quasi un habitus sociale. Penso che la pandemia abbia contribuito a distorcere la scena politica e sociale».

LO STORICO FRANCIS FUKUYAMA

 

I diritti sono il cuore del liberalismo, che è nato però in un'epoca in cui questi erano prerogativa di maschi bianchi. È il peccato originale del liberalismo?

«Non penso sia un peccato del liberalismo, ma delle vedute ristrette di chi nel corso del tempo lo ha applicato. Il liberalismo possiede la cornice entro cui è possibile estendere il raggio dei diritti. Negli Stati Uniti ad esempio, quando fu ratificata la costituzione americana nel 1789, le persone che avevano titolo per definire i diritti civili erano persone che avevano delle proprietà.

 

joe biden emmanuel macron boris johnson 2

Poi quel vincolo è caduto, successivamente è caduto il vincolo razziale, dopo ancora quello di genere. L'espansione del circolo di chi era titolato ad avere dignità e rispetto è stato possibile proprio grazie alla cornice liberale. Non è il liberal framework il problema: il problema sono gli uomini».

 

Come mai società tradizionalmente liberali come quella britannica e americana sono oggi così in crisi?

«A causa di due differenti distorsioni. La prima è venuta da destra, dal neoliberismo economico degli anni '80 e '90, con Milton Friedman e la scuola di Chicago che hanno teorizzato un capitalismo sfrenato in cui i problemi sociali rappresentavano nemici da rimuovere, eliminare, abolire.

 

DISUGUAGLIANZA DI RICCHEZZA IN EUROPA - ALFANI VS PIKETTY

L'altra è venuta da sinistra: l'insistenza sull'inclusione dei diversi gruppi ha portato al paradosso per cui non si può parlare di lavoratori perché bisogna parlare dei neri o delle donne. Il focus cioè è diventato la specifica identità delle diverse categorie. Ora, il liberalismo è un progetto naturalmente inclusivo, ma se l'identità del gruppo diventa più importante dell'identità individuale - e si viene giudicati per appartenenza a una certa razza, religione o genere - ecco che si ricade nell'illiberalità».

 

Cosa pensa della cancel culture?

«È segno della crescente intolleranza. Un ruolo decisivo lo gioca la tecnologia: i social media danno infatti la possibilità di isolare le opinioni, abolire il contesto e abdicare a una conversazione civile. Basta un tweet per trasformare un commento in un'onda anomala».

 

IL MITO DELLA MERITOCRAZIA

Un altro pilastro del liberalismo è il merito. Cosa pensa delle tesi di Michael Sandel sulla tirannia della meritocrazia?

«Ha ragione quando dice che nel volere il meglio per ciascuno dei nostri figli si finisce per produrre ingiustizie, d'altra parte la meritocrazia è la strada che permette la mobilità sociale, è il modo che la classe media ha avuto di insidiare l'aristocrazia. Nessuna società esiste senza meritocrazia. Guardiamo alla Cina: negli ultimi 25 anni ha investito nella meritocrazia sul piano economico, ma non ha fatto altrettanto sulla formazione dei funzionari di Stato, e il risultato di una grave incompetenza sulla cosa pubblica la vediamo oggi».

 

Che possibilità ha il liberalismo di conquistare società autocratiche come Russia e Cina?

FRANCIS FUKUYAMA

«Penso che il liberalismo diventi attrattivo proprio quando le società autocratiche diventano troppo autocratiche. Guardiamo all'Europa dell'Est, dove le persone hanno abbracciato i princìpi del liberalismo dopo aver sperimentato le dittature comuniste fino al 1991. Cina e Russia usano il nazionalismo per costruire consenso, ma a un certo punto il percorso è destinato a superare il limite e quando le persone capiscono che non c'è più libertà individuale, il liberalismo diventa attraente».

 

È d'accordo con la divisione del mondo in democrazie e autocrazie?

«Nel XX secolo la distinzione era tra destra e sinistra con le democrazie nel mezzo.

vladimir putin 2

Oggi vediamo la Russia, che ai miei occhi è un paese fascista, sostenere il Venezuela, che ha la pretesa di essere un paese di sinistra. Cos' hanno in comune? L'opposizione alle democrazie occidentali. Per cui sì, è giusto che le democrazie si alleino tra di loro. Non penso ad esempio che gli interessi di Russia e Cina siano molto convergenti, ma potrebbero allinearsi proprio nell'ideologia anti-occidentale. Basta vedere cosa sta succedendo in Cina con la politica zero-Covid. Una policy ridicola, una trappola che sta bloccando l'economia e sta rendendo difficili le relazioni fra persone».

Xi Jinping e Vladimir Putin

 

È più pericoloso il modello russo o quello cinese?

«Quello cinese. La Russia non è un problema, il problema è Putin, uno che ha commesso errori enormi, mandando truppe in tutto il mondo, dal Venezuela alla Siria, fino a questa assurda invasione di un paese sovrano come l'Ucraina. I cinesi sono molto più consapevoli nell'uso del loro potere e soprattutto hanno un'economia più sofisticata, più tecnologia, più differenziazione, non solo gas e petrolio, e nel lungo termine possono porre più problemi alle democrazie occidentali di quanto non possa fare la Russia».

 

FRANCIS FUKUYAMA

Che strumenti ha il liberalismo per ottenere e accrescere i consensi?

«Le persone non capiscono il liberalismo in astratto, lo capiscono se è calato nella loro realtà. In alcuni casi il liberalismo è diventato troppo cosmopolita, le persone invece hanno bisogno di vedere una connessione con le caratteristiche nazionali. Una identità nazionale deve includere tutte le persone che vivono nella società ma deve anche creare una corrente emotiva. Credo insomma che vadano evitati gli eccessi cosmopoliti e vada compreso che le persone vivono in un determinato spazio, nazione, con una tradizione culturale che va salvaguardata».

 

xi jinping vladimir putin

Secondo lei l'Europa dovrebbe facilitare l'ingresso dell'Ucraina nell'Ue o anteporre il funzionamento della comunità alle regole previste per l'ingresso?

«Non penso che la cosa più importante per l'Ucraina in questo momento sia l'ingresso nell'Ue. Ha più bisogno di assistenza militare».

 

Perché anche società tradizionalmente moderate tendono a produrre modelli di leadership estremi?

«Perché questo è il tempo del populismo, dove la leadership politica si struttura a partire dalle paure delle persone, esagerandole, proponendo idee ridicole che non hanno senso economico, ma solo quello di conquistare le persone nel breve termine».

 

putin xi jinping

Quali autori liberali dovremmo rileggere oggi?

«Il mio preferito è Abraham Lincoln, tutti i suoi scritti sono a favore di un liberalismo umano. Tornerei a questo grande classico».

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...