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“COLPO DI MANO SUL CASO GREGORETTI”, LA MAGGIORANZA ABBANDONA LA RIUNIONE DELLA GIUNTA PER LE IMMUNITA’ DEL SENATO E ACCUSA GASPARRI: “NON IMPARZIALE” - IL FORZISTA, PRESIDENTE DELL’ORGANO PARLAMENTARE CHE DEVE ESPRIMERSI SULLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE PER SALVINI, FISSA A STASERA LA CONTA SULLA DATA. GRASSO ASSENTE, ESECUTIVO SENZA NUMERI – LA CASELLATI SI CHIAMA FUORI. INTANTO SALVINI LITIGA CON I VESCOVI…

Barbara Acquaviti per il Messaggero

salvini

 

La minoranza che diventa maggioranza per l'assenza di Pietro Grasso e Michele Giarrusso, impegnati negli Usa con la commissione Antimafia. La questione, apparentemente molto burocratica ma di fatto tutta politica, è esplosa nella riunione di ieri della Giunta per le Immunità del Senato, che dovrà decidere sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti, rimasta per cinque giorni nel porto di Augusta con 131 migranti a bordo la scorsa estate.

 

Prima ancora che nel merito, però, lo scontro si sta giocando sulla data di quel voto, al momento previsto per il 20 gennaio. La maggioranza vorrebbe farlo slittare a dopo le elezioni regionali, anche per spuntare l'arma che il leader della Lega sta già brandendo in campagna elettorale, mostrandosi come colui che paga le conseguenze giuridiche di aver voluto difendere l'interesse nazionale. «Se rischierò un processo per aver controllato i confini del mio paese ci andrò a testa alta», ha ribadito anche ieri, dopo aver ingaggiato una sorta di botta e risposta con i vescovi emiliani che hanno invitato a utilizzare toni sobri. «I cattolici sono con me», se vinciamo «vado a palazzo Chigi con una lettera di sfratto per Conte e il governo».

 

gasparri

LA SOSTA PRE-URNE

Tuttavia, dal momento che la conferenza dei capigruppo la scorsa settimana ha stabilito che tra il 20 e il 24 in Senato non ci sarà attività proprio per consentire ai parlamentari di essere presenti nei due territori in cui si vota, per la maggioranza non c'è dubbio che anche la Giunta si debba aggiornare alla settimana post voto.

 

Non la pensa così l'opposizione, né il presidente, l'azzurro Maurizio Gasparri, che ha quindi deciso di convocare per oggi un ufficio di presidenza per sciogliere il nodo. Se non fosse, appunto, che le assenze del senatore di Leu e del pentastellato, rendono i giallorossi minoranza. Tra l'altro, proprio per la peculiarità di essere un organismo paragiurisdizionale, non è previsto che i suoi componenti vengano sostituiti.

 

Per questo, la maggioranza - dopo aver abbandonato già ieri i lavori - avrebbe deciso di lasciare l'opposizione da sola a votare la decisione sulla data, disertando completamente la riunione di questa sera dell'ufficio di presidenza o partecipando al massimo alla discussione.

GIUNTA DEL SENATO

Dal fronte giallorosso si sottolinea inoltre che da Gasparri non sarebbe arrivato alcun cenno alle annunciate consultazioni che avrebbe avuto in proposito con la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati. Le stesse fonti dei vertici di palazzo Madama fanno sapere che non c'era ragione, in questa fase, di coinvolgere la seconda carica dello Stato.

 

LE ACCUSE

La maggioranza parla esplicitamente di «colpo di mano» del presidente della Giunta, anche per un altro episodio. L'esponente grillino Matteo Crucioli aveva infatti chiesto di acquisire dei documenti relativi allo stato di salute di alcuni migranti che erano ospiti della nave della Guardia costiera. La richiesta è stata messa ai voti, ma essendo finita in parità, per regolamento, è risultata bocciata. I giallorossi attaccano dunque Maurizio Gasparri non soltanto per aver approfittato delle assenze nella maggioranza, ma anche per aver partecipato alla votazione, diventando di fatto determinante. La pentastellata Elvira Evangelista lo accusa esplicitamente di «non essere stato un presidente imparziale», seguita a ruota dagli altri partiti. Il diretto interessato, invece, si definisce «correttissimo». «Mi attengo al calendario approvato all'unanimità a dicembre».

ELISABETTA CASELLATI ASCOLTA RAPITA AMEDEO MINGHI CHE CANTA VATTENE AMORE IN SENATO

 

Nella sua relazione alla Giunta, Gasparri propone di non votare l'autorizzazione a procedere perché - è la sua tesi - la decisione fu presa con il coinvolgimento di tutto il governo. Esattamente ciò che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha negato in un'intervista al Corriere della Sera. «Sacrifica la sua dignità per la poltrona», la replica di Salvini.

 

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