pietrostefani mughini

“COMPAGNI CHE SBAGLIANO’? NO, MOLTI DI LORO NON SONO ALTRO CHE FECCIA. LA FECCIA DELLA NOSTRA GENERAZIONE” - GIAMPIERO MUGHINI DOPO GLI ARRESTI DEI TERRORISTI A PARIGI: "LA LOBBY DI 'LOTTA CONTINUA' C’È ANCORA ED È COMPATTA. PURTROPPO CREDO CHE CONTINUERÀ A MANCARE UNA FETTA DI VERITÀ SU QUEGLI ANNI CHE PER VIGLIACCHERIA E OPPORTUNISMO NON VERRÀ MAI A GALLA" – E POI SOFRI, BOMPRESSI, PIETROSTEFANI, TONI NEGRI E CESARE BATTISTI “DELINQUENTE DI STRADA…”

Federico Di Bisceglie per formiche.net

mughini

Erano anni di piombo e sangue. La spina dorsale del paese era prona alla barbarie del terrorismo. Perpetrato con la pulsione ideologica di militanti e millantatori di leadership, prima che con le pallottole. La Francia, che prima li ha accolti, ora li consegna. I sette terroristi che parevano destinati al cono d’ombra della storia, sono tornati ad essere di attualità, scompaginando un equilibrio radicato nella dottrina Mitterrand. Da Giovanni Alimonti, passando per Roberta Cappelli e Marina Petrella. Narciso Manenti, Maurizio Di Marzio. C’è un po’ di tutto: ex Brigate Rosse, Nuclei Armati per il contropotere territoriale.

 

E, soprattutto, l’ex leader di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani. Su quest’ultimo pesa un ordine di esecuzione di pena emesso nel luglio 2008 dalla procura di Milano. Quattordici anni, due mesi e undici giorni, per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Sono nomi come tanti, questi sette, figli di ricordi in bianco e nero, sanpietrini e ideali tramontati. Chi all’epoca c’era e riesce a dare una lettura non scontata dell’operazione d’oltralpe è senz’altro Giampiero Mughini. Giornalista, conduttore, scrittore ed ex direttore del giornale del movimento Lotta Continua, che lanciò la campagna contro il commissario Calabresi. Quando nel 1987 scrisse Compagni, addio, e fu il primo a rompere davvero con la sinistra degli anni ’70, fu emarginato da quella che lui chiama “la lobby di Lotta Continua”.

GIORGIO PIETROSTEFANI

 

 

Mughini, iniziamo a fare un po’ di chiarezza. Che cos’è, in realtà, la ‘dottrina Mitterrand’?

Penso che fosse un’operazione abile e astuta con cui il presidente francese si presentava bene al cospetto di una parte dell’elettorato di sinistra. Non solo. La dottrina Mitterrand consegnava l’immagine della Francia come uno Stato adatto a ospitare gli esuli politici. Una nazione, insomma, particolarmente attenta ai diritti civili degli imputati. In realtà, qualcuno di quei cosiddetti rifugiati politici non solo venne accolto, venne anche osannato.

Che cosa intende dire?

Basti pensare che una persona come Toni Negri – che terrorista non era, ma che flirtò a lungo con il terrorismo – è riconosciuta come una sorta di autorità morale, e questo la dice lunga. Cesare Battisti: né più né meno di un delinquente di strada, venne trattato come fosse un perseguitato secondo la narrazione dei fatti che lui stesso diede. In realtà, poi, si scoprì che era un pluriassassino.

giampiero mughini

 

Bompressi, Sofri, Pietrostefani. L’accostamento generalmente è questo, come una sorta di trinità inscalfibile e indivisibile. Che responsabilità hanno, secondo lei, i tre nell’omicidio Calabresi?

Innanzitutto va chiarito che sono tre persone completamente diverse e ognuno di loro ha avuto ruoli differenti nell’affaire Calabresi. Sofri, a mio giudizio, non ha organizzato l’agguato tanto più che quando accadde il fatto si trovava a Napoli, dove curava il giornale ‘Mò, il tempo si avvicina’ del quale se non ricordo male, ero io il direttore responsabile. Sebbene fosse un giornale pieno di fregnacce. Sofri è stato assolto dall’opinione pubblica di sinistra e, comunque, differentemente da altri si è fatto un bel po’ di anni di galera.

Giorgio Pietrostefani è il nome più altisonante della retata francese. L’ha conosciuto?

adriano sofri, il suo avvocato massimo di noia e giorgio pietrostefani

Non l’ho conosciuto negli anni più fulgidi della sua militanza milanese. Ho avuto modo di incontrarlo più tardi per motivi professionali. Meno che mai ho conosciuto Bompressi, sincero amico dei proletari a cui venne dato il triste incarico di premere il grilletto alle spalle del commissario.

 

Poi, in carcere, crollò.

Certo: non aveva l’armatura intellettuale che poteva vantare Adriano Sofri. Non era più il guerrigliero romantico del ’72, e il carcere logora. Ed è anche per questo che sono stato contento quando il presidente Napolitano gli concesse la grazia.

 

toni negri

Il figlio del commissario Calabresi, Mario, ha scritto che non riesce a provare soddisfazione nel vedere una persona vecchia e malata in carcere dopo così tanto tempo. Che cosa ne pensa?

Sono d’accordo, in pieno. La questione è bina. Da un lato c’è da considerare che, alcuni di quelli che hanno ucciso allora non hanno ancora pagato. D’altro canto, c’è da considerare che persone di oltre sessant’anni, pagherebbero colpe di trenta o quarant’anni fa. Ci vorrebbe in buona sostanza una forma di amnistia che attenui le situazioni processuali di queste persone. C’è da dire che nessuno dei retori che oggi pongono questioni sull’età dei terroristi intercettati in Francia, si è mai pronunciato, ad esempio, sul caso di Erich Priebke, che aveva quasi cento anni quando venne condannato per un processo in cui lui era solamente un ufficialetto del bestiale esercito occupante.

 

GIAMPIERO MUGHINI 4

Secondo lei l’operazione Draghi-Macron scuoterà le coscienze?

Non penso. Anche perché, soprattutto per giovani generazioni, quei sono nomi non evocano nulla. Senza dire che c’è una vulgata di persone che continua a reputarli combattenti romantici figli di quell’epoca. Temo che si riproponga ancora una volta il refrain dei ‘compagni che sbagliano’. Laddove molti di loro, non sono altro che feccia. La feccia della nostra generazione.

 

LUIGI BERGAMIN CESARE BATTISTI

Che cos’era realmente Lotta Continua?

Era una realtà complessa, viva, ricca, la più stimolante della mia generazione. Un conglomerato delle migliori forze: da Enrico Deaglio a Marco Boato a Guido Viale. Il loro errore fu quello di incaponirsi nella campagna contro Calabresi, accusato di una cosa mostruosa senza alcun elemento di prova. I più arcigni di loro organizzarono l’agguato che diede il là alla stagione del terrorismo rosso in Italia.

Che cosa è rimasto di tutto questo?

La lobby di Lotta Continua c’è ancora ed è compatta. Purtroppo credo che continuerà a mancare all’appello una fetta di verità su quegli anni che per vigliaccheria e opportunismo non verrà mai a galla.

ovidio bompressi giorgio pietrostefaniGiorgio Pietrostefani - Omicidio Luigi Calabresiadriano sofri giorgio pietrostefani e ovidio bompressi

 

FRANCOIS MITTERRAND BETTINO CRAXIGIORGIO PIETROSTEFANIGiorgio PietrostefaniGiorgio PietrostefaniGiorgio Pietrostefani adriano sofri

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"