gianfranco pasquino giuseppe conte

“CONTE NON HA CULTURA POLITICA, MA HA IMPARATO IN FRETTA A MANEGGIARE IL POTERE” - GIANFRANCO PASQUINO: “IL PREMIER RAPPRESENTA BENE UNA SITUAZIONE IN CUI SI VIVE DI PERSONALISMI, DI INTERVISTE E IN TV. IL PARTITO DI CONTE? FINIREBBE PER FRAMMENTARE DI PIÙ IL QUADRO POLITICO. ME NE INFISCHIO DEL CENTRO: È IL LUOGO DEGLI SCAMBI PIÙ SORDIDI, QUELLI CHE INQUINANO LA VITA POLITICA. RENZI E CONTE SI ODIANO PERCHÉ…”

renzi mejo dello sciamano di washington

Federico Novella per “La Verità”

 

Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica e accademico dei Lincei: almeno lei ha compreso le ragioni autentiche di questa crisi di governo?

«La ragione fondamentale è una: Matteo Renzi, un megalomane che avendo un ego molto gonfio e una grande invidia nei confronti del premier, ha deciso di acquisire visibilità a qualsiasi prezzo. Evidentemente, rilasciare interviste a quattordici televisioni contemporaneamente lo rende felice».

 

gianfranco pasquino (2)

Quindi è una crisi scaturita dall'ego del senatore fiorentino?

«Sì, poi possiamo condirla con il Mes sulle spese sanitarie, le correzioni al piano europeo, la gestione dei servizi segreti, ma la sostanza è questa: c'è un leader politico che, dopo essersi scisso dal Pd, indebolendolo, ha deciso di far esplodere la crisi».

 

Un parlamento ricattato da Renzi?

L'EGO DI MATTEO RENZI

«Ecco, la parola giusta è esattamente questa: ricatto. Con i partiti si può intavolare una trattativa, ma non puoi dire: o si fa come dico io, o faccio cadere tutto».

 

 In realtà pare di capire che Renzi sarebbe pronto a rientrare in maggioranza. Una retromarcia?

«Si comporta così perché, pur avendo ottenuto alcune cose, ha capito di aver mancato l'obiettivo principale: scompaginare Pd e 5 stelle. E quindi adesso ha paura delle elezioni anticipate, perché se non trova accoglienza in altri partiti, scomparirà dalla scena».

 

tabacci

Dunque?

«Dunque Renzi tentenna: teoricamente ha ancora in mano la soluzione della crisi. Ma al momento a Pd e 5 stelle vanno bene i suoi parlamentari: ma non va bene lui».

 

E quindi prosegue la triste ricerca di voti in parlamento, in cambio di seggiole governative.

«Ma io non criminalizzo le trattative politiche. Se dico a un parlamentare: ti do un ministero se mi porti i voti in aula, non c'è nulla di male. Però sarebbe preferibile trattare con persone capaci e competenti».

 

Se in democrazia la forma è sostanza, oggi la forma è quella del mercato delle vacche.

«Ma guardi che il mercato delle vacche è un mercato fantastico e trasparente». Trasparente? «Sì, perché le vacche si vedono. Il mercato delle vacche è competitivo. Sono le vacche migliori quelle che si vorrebbero comprare. Se compro una vacca dal contadino Bepi, è perché so che mi vende delle vacche buone. Non la compro dal contadino Matteo, che mi rifila sempre la fregatura».

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

Parliamo sempre del solito Matteo?

«Il punto è che abbiamo parlamentari eletti con un sistema elettorale pessimo, che devono il loro scranno ai dirigenti di partito. I bolzanini sono contenti di aver eletto Maria Elena Boschi, che abita ad Arezzo? I modenesi e i ferraresi hanno eletto Piero Fassino, ma non lo vedono mai: perché non protestano?».

 

Lei riprenderebbe Renzi a bordo della maggioranza, oppure, come dice Zingaretti, il capo di Italia Viva è inaffidabile?(Profondo sospiro)

MATTEO RENZI COME UN ASSALTATORE DEL CONGRESSO USA

«Renzi è un mentitore: fossi nel gruppo dirigente di Pd e 5 stelle direi di no». Però?«Se trangugiare Renzi fosse il prezzo da pagare per avere stabilità fino alla scadenza della legislatura, sarei disposto a discuterne. Ma dovrebbero fare un patto tra gentiluomini: e il soggetto in questione non garantisce che ci sia un gentiluomo contraente».

 

Comunque: se Conte si facesse da parte, non sarebbe tutto più semplice?

NICOLA ZINGARETTI

«Nel Partito democratico ci sarebbero pure delle persone all'altezza del ruolo di capo del governo. Ma Conte adesso è il punto di equilibrio di una coalizione delicata. Togliere Conte significa far esplodere una vera crisi, che finora formalmente non è ancora stata aperta».

 

Perché Conte non lascia?

«Perché è la sua occasione della vita. Lui stesso non si sarebbe mai aspettato di arrivare a Palazzo Chigi ed entrare in qualche modo nella storia repubblicana. È normale che combatta per rimanere lì. E poi ha un vantaggio politico: per l'Unione europea è lui quello credibile: è da lui che si aspettano un programma di rilancio».

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

 

Conte esaltava il sovranismo, adesso lo attacca. Era amico di Trump, e oggi di Biden.

«Per anni tutti hanno ripetuto che le ideologie erano dannose? E questo è risultato. Conte non ha cultura politica, ha imparato in fretta a maneggiare il potere e rappresenta bene la situazione odierna».

 

MURALES A MILANO – MATTEO RENZI E MATTEO SALVINI ACCOLTELLANO GIUSEPPE CONTE GIULIO CESARE

Quale situazione?

«Quella nella quale si vive di personalismi, di interviste, sui giornali e in tv. In linea, se vogliamo, con un carattere nazionale che viaggia verso un individualismo estremo. In politica oggi sono gli umori e i malumori personali che fanno la differenza, ma solo perché non abbiamo più culture politiche. Tranne forse una».

 

Quale?

«Il federalismo, coniugato con l'europeismo. Purtroppo non ci sono personalità politiche adeguate per rappresentarlo. Oggi Altiero Spinelli non saprebbe da che parte voltarsi. E buona parte della colpa ce l'ha un Pd privo di sostanza politica».

gianfranco pasquino

 

Ci crede al partito personale di Conte? Può avere un futuro?

«Al partito di Conte sono contrario: finirebbe soltanto per frammentare ancora di più il quadro politico. Allo stesso modo, non vedrei bene l'ipotesi di un pezzo di Forza Italia che si stacca per andare per conto suo».

 

L'idea è quella di ritrovarsi tutti, in qualche modo, al centro

«Me ne infischio del centro. Il centro è il luogo degli scambi più sordidi, quelli che inquinano la vita politica. Renzi dice di voler rifondare il centro, ma il suo gruppo parlamentare si chiama "Italia Viva-Socialisti". Lui e Conte si odiano perché ambiscono allo stesso territorio politico. In più mettiamoci anche Calenda, aggressivo e pronto a tutto. Se non correrà per il Campidoglio, cercherà sicuramente di arrivare a Palazzo Chigi».

 

MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA CON NENCINI

E, quindi, il centro le fa così paura?

«Io sogno un quadro bipolare, con sistema maggioritario a doppio turno. E ricorderei al capo dello Stato che quel "Mattarellum" che porta il suo nome non era affatto male».

 

Conte invece rilancia il vecchio proporzionale

«Sì, che produce frammentazione senza una soglia di sbarramento adeguata, ma che pure in molti paesi funziona benissimo. In linea di massima dobbiamo sempre ricordare che non è il sistema elettorale che produce instabilità, ma la sua classe politica».

 

RENZI CONTE

Problemi che lasciano il tempo che trovano, visto che quasi nessuno accetta di andare al voto. Non si può andare alle elezioni per paura del Covid, o per paura che vinca il centrodestra?

«Mi fanno sorridere i politici che dicono "non abbiamo paura delle elezioni", quando alcuni di loro dovrebbero averne eccome. Detto questo, si può tranquillamente votare anche durante una pandemia».

 

Ma?

«Ma rischieremmo di buttare via il tempo per ritrovarci comunque, dopo il voto, senza una maggioranza solida».

 

giuseppe conte in auto dopo l incontro con mattarella

Come mai il capo dello Stato sta concedendo a Conte ciò che negò al centrodestra nel 2018?

«È un po' diverso. Il centrodestra nel 2018 avrebbe dovuto andarsi a cercare in parlamento qualcosa come cinquanta voti. E comunque Mattarella non ha ancora dato il via libera a nulla: oggi sta alla finestra e aspetta preoccupato. Se Conte non riesce a crearsi un gruppo parlamentare che lo sostenga, sicuramente il Colle punterà su altre soluzioni».

 

MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN

Appunto, se escludiamo davvero le elezioni, quali sono le altri soluzioni sul campo? Tra due giorni si vota sulla giustizia, e il destino di Conte è ancora una volta appeso a un filo.

«Non sono ancora il presidente della Repubblica, e dunque parlo ancora a titolo personale. Mi aspetto però un colpo di intelligenza politica da parte di Sergio Mattarella».

 

Cioè?

«Un governo del Presidente, che vada in parlamento e dica: brutti balordi, siamo in un momento cruciale, dovete sostenere un governo che ottenga il massimo dall'Europa, con un programma di lungo respiro, e un premier e ministri capaci. Lo può fare, la Costituzione lo consente».

Mattarella con Giuseppe Conte

 

È un po' diverso dal governo di unità nazionale

«Sì, perché con il governo di unità nazionale sono i partiti che decidono di mettersi insieme, e a me non piacciono i contenitori in cui trovi dentro di tutto. No, io immagino che l'impulso arrivi dal Capo dello Stato: sarebbe lui a dettare la linea di fondo e a decidere le poltrone chiave. E sarebbe ovviamente una parentesi straordinaria».

 

Insomma, a giudicare dallo spettacolo cui stiamo assistendo, possiamo dire che la repubblica parlamentare si sta trasformando in oligarchia?

«Più che derive autoritarie, vedo soltanto derive confusionarie: non sappiamo cosa fare, lo facciamo male, e scarichiamo la responsabilità sugli altri».

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO