enrico borghi raffaele volpi renzi mancini

“IL COPASIR NON PUÒ DIVENTARE OGGETTO DI SCAMBIO NÉ UNA PROVA DI FORZA NEL CENTRODESTRA” - IL DEPUTATO DEL PD ENRICO BORGHI, COMPONENTE DEL COPASIR: “SIAMO IN UNA SITUAZIONE PARADOSSALE. OLTRE A FRATELLI D’ITALIA, SIAMO L’UNICO PARTITO CHE HA SOTTOLINEATO LA QUESTIONE DELLE PRESIDENZA. VOGLIAMO EVITARE UN PERICOLOSO PRECEDENTE: DOMANI POTREMMO STARCI NOI ALL’OPPOSIZIONE” - “IL VIDEO DI RENZI E MANCINI? DOBBIAMO CAPIRE SE SONO ATTIVITÀ CHE RISPONDONO A UN CONTROLLO E UNA PIANIFICAZIONE DEI VERTICI DELLE AGENZIE O INIZIATIVE UNILATERALI”

Francesco Bechis per www.formiche.net

 

enrico borghi

C’è una via d’uscita dallo stallo messicano fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni che da mesi tiene fermo il Copasir, il comitato parlamentare di controllo dei Servizi. Parola di Enrico Borghi, deputato e responsabile Sicurezza del Pd, componente di lungo corso dell’organo bipartisan a Palazzo San Macuto.

 

Borghi, come se ne esce?

Con un’iniziativa politica. Il Copasir non può diventare oggetto di scambio né una prova di forza nel centrodestra.

 

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

Ma è già così. Enrico Letta ha parlato: la presidenza spetta a Meloni.

Esatto, siamo in una situazione paradossale. Oltre a Fdi, siamo l’unico partito che ha sottolineato la questione della presidenza. Forza Italia è spaccata in due, Italia Viva avalla lo status quo, i Cinque Stelle restano in silenzio.

 

Voi cosa proponete?

raffaele volpi

Una soluzione molto concreta. Il governo ci ha preannunciato l’arrivo imminente al Copasir di uno strumento normativo per la nascita del centro nazionale di coordinamento sulla cybersecurity, iniziativa che come Pd caldeggiamo. Quella può essere la sede per affrontare sul piano normativo la questione della presidenza e della composizione del comitato.

 

Michele Ainis ha detto a Formiche.net che basta una settimana.

Concordo, infatti manca solo la volontà politica. In un governo senza formule partitiche la maggioranza non si riunisce spesso e manca un canale diretto di confronto con l’opposizione. Ci sarebbe la conferenza capigruppo, ma i presidenti di Camera e Senato hanno scelto di non essere proattivi. E aggiungo una cosa.

report incontro mancini renzi 1

 

Prego.

Se sulla vicenda del Copasir c’è una grande pressione su FdI, vige il silenzio più assoluto su altre due presidenze che, da Costituzione, spetterebbero all’opposizione: la vigilanza Rai e la giunta delle elezioni al Senato…

 

enrico borghi

Non è che è scoccata la scintilla fra Letta e Meloni?

Ma no, noi ci illudiamo di creare una democrazia dell’alternanza, e vogliamo evitare un pericoloso precedente: domani potremmo starci noi all’opposizione. Chiediamo, soprattutto che si rispetti lo spirito della Costituzione e si ridia all’opposizione la guida del comitato. Con l’agenda che abbiamo sottomano non possiamo permettere che lo stallo prosegua.

gennaro vecchione raffaele volpi

 

Quale agenda?

C’è la questione libica, dai pescatori italiani sequestrati a Bengasi alla recente aggressione di un peschereccio italiano. Poi la sicurezza cyber, gli attacchi alle infrastrutture italiane, la minaccia di attori da Cina, Russia, Iran. Non sono questioni che riguardano un ristretto circolo di accoliti.

 

MATTEO RENZI E MARCO MANCINI

Domani sentite il direttore generale del Dis Gennaro Vecchione per il caso Renzi-Report. Cosa non vi torna di quell’incontro in Autogrill con Marco Mancini?

Una premessa: il Copasir non è la Santa inquisizione né il luogo dove bisogna rendere conto delle proprie agende.

 

Ma?

ADOLFO URSO SI FA UN PISOLINO

Vogliamo capire sulla base di quale protocollo alti dirigenti dei Servizi si interfacciano con le responsabilità istituzionali del nostro Paese. Se, nel silenzio della normativa, esiste un regolamento interno al comparto che regola questi incontri. Se, infine, si tratta di attività programmate e autorizzate. In questo caso, nulla quaestio.

 

Renzi è pronto all’audizione. Sospetta che il video dell’incontro non sia stato girato da una semplice passante. Parlerete anche di questo con Vecchione?

Certo, le questioni sono collegate. Un’attività di dossieraggio o registrazione da parte di apparati nei confronti di qualsivoglia parlamentare non sarebbe accettabile.

 

Salvini dice che con i dirigenti dei Servizi ci parla di continuo.

GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME

Non mi sorprende, è un ex ministro dell’Interno, così come Renzi è un ex premier. Ripeto, dobbiamo capire se sono attività che rispondono a un controllo e una pianificazione dei vertici delle agenzie o iniziative unilaterali.

 

Al Copasir ci sarà un revival del governo giallorosso. Tornano Conte e Casalino, perché?

Parleremo di Libia, del caso dei pescatori sequestrati, della loro liberazione. Dall’audizione con il generale Caravelli, direttore dell’Aise, sono emerse questioni che vanno chiarite.

 

A proposito di Conte, con Letta il feeling è a metà. A Roma il passo indietro di Zingaretti non spiana la strada alla Raggi?

enrico borghi 1

Niente affatto. Roberto Gualtieri è una figura di altissimo profilo, perfettamente in grado di rilanciare la capitale italiana. Per la Raggi parlano i fatti. Siamo convinti che il Pd vincerà al primo turno. Al ballottaggio ci auguriamo che chi si sente alternativo a questo centrodestra converga sul nostro candidato.

 

report incontro mancini renzi

E se succede il contrario? Voterete Raggi?

Non succederà.

 

Come Zingaretti, anche Letta continua a cercare un’alleanza organica con i Cinque Stelle, dai comuni alle regioni. Voi riformisti vi siete sempre opposti. Avete cambiato idea?

C’è una discontinuità fondamentale fra il modello Bettini e il modello Letta. Il primo faceva dei Cinque Stelle l’architrave di un nuovo centrosinistra, noi iniziamo a costruirlo e ci apriamo al confronto, è diverso. Riteniamo che Conte sia ancora un punto di convergenza. Prima però deve dimostrare di riuscire a governare il suo movimento.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...